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F1, GP Cina: primo podio Ferrari, che show Alonso!

Mattiacci, nuovo team principal Ferrari, non poteva augurarsi una Pasqua migliore. Alonso seconda forza tra le Mercedes e le Red Bull nel GP di Cina. Grandi progressi delle Rosse in rettilineo. Conferma Ricciardo: è ancora davanti a Vettel. I box chiedono perfino al tedesco di lasciargli strada.
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Spettacolo Alonso. Il nuovo team principal Mattiacci non poteva augurarsi una Pasqua migliore per la sua prima volta. "Siamo sulla strada giusta, i progressi ci sono" diceva ieri lo spagnolo. E la gara ha dimostrato che il suo ottimismo era tutt'altro che di facciata. Migliorano le prestazioni complessive, aumentano potenza in rettilineo e trazione in ingresso di curva, i punti deboli delle Rosse nei primi tre gran premi della stagione. Alonso si è ritrovato così terzo alla prima curva, e a lungo secondo fino al 42mo giro. Il gap con le Mercedes non si è cancellato, e non sarebbe stato realistico nemmeno pensarlo, come dimostra il sorpasso di Rosberg. Il divario si è ridotto e di molto, non fino al decimo di secondo che separava Alonso e Hamilton in qualifica, e Alonso si è inserito come seconda forza tra le McLaren e le Red Bull. Una rivincita meritata per un campione che rimane tra i più grandi "guidatori" del Mondiale.

Per la sesta volta, in Cina chi parte davanti a tutti arriva davanti a tutti. Lewis Hamilton, che ha festeggiato ieri la 34ma pole in carriera, è il primo a bissare la doppietta a Shanghai. Il britannico gira Hamilton gira praticamente un secondo più veloce di tutti gli altri, e buona parte del gap si apre nell'ultimo settore, caratterizzato dal rettilineo più lungo del Mondiale, 1.2 km. La Mercedes piazza ancora due piloti ai primi due posti, ed è un trionfo doppiamente importante: si sta aprendo infatti il Salone di Pechino, la principale esposizione automobilistica d'Asia, mercato di enorme potenziale e valore, per le auto e per i motori elettrici su cui la casa di Stoccarda sta investendo significativamente ormai da qualche anno.

RESURREZIONE ALONSO – Con la temperatura più alta di quanto atteso, 25° sull'asfalto in partenza, come nelle libere di venerdì, il graining e la gestione delle gomme diventa il fattore discriminante che può fare la differenza. Partono tutti con le soft, tranne Magnussen, e scelgono le medie dopo la prima sosta."Saranno importanti i primi 3 giri" diceva Alonso, che parte benissimo e conferma i miglioramenti nell'erogazione della potenza in rettilineo. Lo spagnolo si ritrova terzo alla prima curva, anche dopo un leggerissimo contatto con Massa. Il brasiliano cerca di inserirsi all'interno prima della staccata, Alonso rimane nella traiettoria ottimale e le ruote anteriori si toccano: che Massa l'abbia fatto "apposta" per danneggiare il suo ex compagno di squadra? Alonso, che prova subito ad attaccare anche Vettel, non aveva mai percorso un intero giro così avanti in questo Mondiale, e riesce a tener dietro la Red Bull di Ricciardo anche nei primi due giri in cui non si può usare il DRS. Perdono due posizioni in partenza Ricciardo, che si ritrova quarto, e Rosberg, addirittura sesto alla fine del primo giro. Dopo sette tornate, Alonso inizia a lamentare graining al pneumatico anteriore sinistro: c'era da aspettarselo, per lui e per tutti gli altri che hanno problemi simili, alla luce della simulazione di gara nelle libere di venerdì in cui i tempi di tutti i piloti che montavano le morbide tendevano a peggiorare i propri tempi già dopo 4-5 giri per il degrado delle gomme, ad eccezione di Ricciardo capace di restare sull'1:43 alto-1:44 basso per 19 giri. Lo spagnolo si ferma all'undicesimo giro, monta le gomme medie e sfrutta al meglio il primo giro con i pneumatici nuovi: Vettel, infatti, si ferma al giro successivo ma Alonso riesce a restargli davanti. Alonso rimane secondo per diversi giri, ma subisce il ritorno di Rosberg, che corre "al buio" perché il box non riceve i dati della telemetria della sua vettura, lanciato dal gran sorpasso su Vettel a cavallo tra il 22mo e il 23mo giro (il finlandese attacca il tedesco all'ultima curva, e resiste sul rettilineo finale e alla prima staccata al ritorno di Vettel: si ritrova così terzo, dopo la battaglia più entusiasmante della gara). Lo spagnolo si ferma per la seconda volta al 33mo giro, prima di Rosberg, e mantiene le medie che garantiscono alle Rosse prestazioni migliori. Ma Rosberg programma la sosta tre tornate più in là, sfrutta la pista libera per spingere e lentamente ma inesorabilmente rosicchia il gap e al 42mo giro porta l'attacco in rettilineo e sfruttando la power unit più potente passa il ferrarista con evidente facilità.

CRISI RAIKKONEN – Raikkonen, invece, rimane ingolfato, e rimane dietro perfino a Grosjean con una Lotus più efficiente e con nuovi elementi verticali nella parte finale del muso per aumentare il carico deportante. Il francese però è costretto al ritiro. Iceman è ancora una volta spento, come nei primi gran premi della stagione. Rimasto fuori dalla Q3 per la seconda volta su quattro gare, Raikkonen non ha mai trovato in gara il passo e lo spunto per attaccare chi gli stava davanti, e si è accontentato di galleggiare intorno all'ottavo posto.

PASTICCIO WILLIAMS – Grosjean e Button sono i primi a fermarsi ai box, e montano le medie. Primo pit stop lentissimo per Massa: i pneumatici sbagliano a scegliere le gomme da montare al posteriore, poi non riescono a ad avvitarle: il brasiliano resta ai box per oltre mezzo minuto per un combinato di errori umani che di fatto compromette la sua gara.

RED BULL E SENSORI, LA STORIA INFINITA – La più bella sorpresa del Mondiale, che ormai è una realtà, rimane Daniel Ricciardo. L'australiano si conferma tanto più veloce di Vettel. Al 26mo giro, dai box chiedono addirittura al tedesco di lasciar passare il compagno di squadra. Il quattro volte campione del mondo, però, non ne vuole sapere ma l'australiano lo passa comunque e arriva 24 secondi avanti a Vettel.  Non sono finiti, in casa Red Bull, i problemi con i sensori che misurano il flusso di benzina: la scuderia ha dovuto resettare i dispositivi su entrambe le RB10. Già in qualifica Vettel, come riferito da Autosport, ha dovuto fare i conti con un guasto e ha usato il proprio sistema di misurazione, dopo il via libera dei commissari. Per Fabrice Lom, responsabile del powertrain FIA, le rotture potrebbero dipendere dalle modifiche apportate da alcune scuderie in fase di installazione del sensore, che saranno vietate dal prossimo GP con una direttiva tecnica specifica della FIA. Lom ha anche rivelato che problemi in Red Bull sono aggravati dal carburante che la scuderia ha scelto: "La composizione chimica del carburante Total danneggia una guarnizione ad anello e questo spegne il sensore”.

Questa rivelazione arriva quasi in contemporanea con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di Parigi, che ha respinto l'appello della Red Bull contro la squalifica di Ricciardo in Australia. "Il metodo di misurazione (della Red Bull) non è affidabile perché le misure pre-gara differiscono da quelle post-gara" e in quanto "non si basa su mezzi fisici, ma esclusivamente su un modello di software che dipende dai dati di input che la FIA non può controllare". Il rispetto del limite dei 100 kg/h, sottolinea la sentenza "deve essere determinato dal metodo uniforme applicabile, controllato ufficialmente e specificato dalla FIA nelle direttive tecniche. I concorrenti non possono semplicemente scegliere il metodo che più gli conviene”. Tuttavia, conclude la sentenza, “considerando i problemi tecnici in gioco e il fatto che questa era la prima gara ufficiale per la nuova tecnologia, il giudice non trova che l’atteggiamento della ricorrente in Australia fosse fraudolento”.

L'ORDINE DI ARRIVO

1 Hamilton
2 Rosberg
3 Alonso
4 Ricciardo
5 Vettel
6 Hulkenberg
7 Bottas
8 Raikkonen
9 Perez
10 Kvyat
11 Button
12 Vergne
13 Magnussen
14 Maldonado
15 Massa
16 Gutierrez
17 Kobayashi
18 Bianchi
19 Chilton
20 Ericsson
Ret Grosjean
Ret Sutil

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