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F1, GP Germania: come si guida a Hockenheim (video)

Nel nuovo Hockenheimring si gira per il 65% in accelerazione. Pirelli ha portato le soft e le supersoft: la chiave sarà salvaguardare i pneumatici posteriori. Con il FRIC fuori legge le variabili sono destinate ad aumentare. Probabile una strategia a due soste come quella di Alonso nel 2012.
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La Formula 1 torna in terra teutonica per la 75ma volta: oltre alle 61 edizioni del GP di Germania, infatti, qui si sono svolti anche 12 GP d'Europa e due edizioni del GP del Lussemburgo. Domenica si correrà per la 34ma volta a Hockenheim, circuito pesantemente rivisto dalla mano di Tilke, che ha snaturato l'epico e velocissimo tracciato originario, che negli anni '30 partiva all'altezza della Südkurve.

La storia del circuito – Nel 1938 iniziano i lavori che porteranno alla realizzazione della Ostkurve e dei tratti di raccordo che danno al circuito la caratteristica forma ovale. Dal 1964, con la costruzione dell'autostrada Mannheim-Walldorf, viene completata la sezione di curve lente, il Motodrom, nella parte finale del percorso. Dopo l'incidente mortale di Jim Clark in una gara di Formula 2 nel 1968, per la prima volta della F1 a Hockenheim, nel 1970, i due lunghi rettilinei vengono interrotti da due chicane. Nel 1982 ne viene introdotta una terza all'ingresso della Ostkurve, due anni dopo l'altro tragico incidente in cui perse la vita Patrick Depailler durante una sessione di test privati per l'Alfa Romeo. Proprio qui Piquet finì fuori pista in quel 1982 durante il doppiaggio del cileno Eliseo Salazar. 

 Nel 2001, però, il circuito viene stravolto. Passa dai 6825 a 4574 metri e diventa più lento con una serie di curve a stretto raggio a spezzare i rettilinei. In più, adesso si gira in senso orario, mentre in origine si andava in direzione anti-oraria. “Ricordo quando si correva sul vecchio Hockenheim, quattro rettilinei da 300 Km/h, una coppia di chicane difficili e una sezione dello stadium dove faticavi a trovare aderenza perché la macchina non aveva alcun carico”, ha dichiarato Jenson Button. “Sembra un livello di pazzia del tutto diverso rispetto a oggi, ma era molto divertente”.

Tilke: come ho cambiato Hockenheim – "Il piano iniziale" spiega Tilke, "era semplicemente di allargare la pista per venire incontro alle nuove norme di sicurezza mantenendo la lunghezza originale del tracciato. Ma non è stato possibile. Poi c'era la questione degli alberi, dovevamo tagliarne il meno possibile per il nuovo circuito, senza contare i tempi ristretti e le difficoltà di reperire finanziamenti. Alla fine la missione è diventata disegnare un tracciato nuovo sul sito pre-esistente, di renderlo più interessante e accessibile per i visitatori senza impattare troppo sugli alberi". Mantenere il Motodrom e il rettilineo di partenza è una delle questioni principali da risolvere per Tilke, che dopo una serie di simulazioni progetta la Parabolica in sostituzione dei vecchi rettilinei. "Con questo nuovo layout" ha spiegato in un'intervista al sito ufficiale formula1.com, "siamo riusciti a costruire anche una nuova tribuna e aumentare così di 37 mila posti la capacità del circuito". Nonostante il terreno fosse in cattive condizioni in alcune zone e condizioni meteo non sempre clementi, il vecchio circuito ha ospitato l'ultimo GP il 29 luglio 2001. Dopo 12 mesi, Michael Schumacher ha trionfato sulla nuova pista.

Le chiavi – Il nuovo Hockenheimring è un ottimo circuito” ha dichiarato Alesi, ora consulente Pirelli. “Ma era meraviglioso anche qualche anno fa: era epico, con alcuni rettilinei lunghissimi, fino ad arrivare al tortuoso Motodrom. Allora non c’era via di mezzo per la scelta del set-up. Ora, invece, con rettilinei più corti, è più facile trovare un compromesso”. L'asfalto, sottolinea Alesi, è molto liscio: “la chiave è salvaguardare le gomme posteriori: ci sono molte accelerazioni all’uscita di curve lente, quindi mantenerle in buone condizioni è cruciale per avere una prestazione competitiva”. Le variabili da questa gara aumenteranno per l'assenza del sistema di sospensioni interconnesse, il FRIC, che la FIA ritiene illegale, nato per contrastare le variazioni di carico nelle fasi di frenata e accelerazione (fenomeno noto come beccheggio) e sviluppato dalla Mercedes per poter agire su tutte le sospensioni e intervenire anche sul rollio in curva. Nel 2012, Alonso ha vinto con due soste, partendo con le morbide e montando le medie dal 18 giro. Quest'anno, Pirelli ha scelto di portare le soft e le supersoft. Una strategia possibile suggerisce un primo pit stop intorno al 14mo giro e un secondo al 40mo partendo con le supersoft per il primo tratto di gara.

Guida al tracciato – A Hockenheim si gira per il 62% in piena accelerazione, con una velocità media di 206 km/h. Presenta 17 curve con 7 zone di frenata e premia chi sceglie una strategia a due soste. Il rettilineo di partenza si chiude con una curva a destra che potrebbe causare qualche difficoltà al primo giro. L'uscita della curva coincide con la fine della pit-lane e i piloti possono cercare di attraversare la linea che la delimita per ottenere la traiettoria migliore verso il tornante successivo, sempre a destra (curva 2): da qui si lascia il vecchio circuito e si entra nella zona disegnata da Tilke. Si passa poi dall'altro lato della pista per due brevi deviazioni a sinistra (la 3 e la 4) che portano all'ingresso nel secondo chilometro del tracciato. Dopo la Parabolica a sinistra, la pista si restringe prima del tornante a destra (curva 6), unica zona in cui si può attivare il DRS, e del rettilineo un po' curvo che porta alla 7. Un tratto, spiega Button, “fatto apposta per prendere la scia, costringi l’auto davanti a difendersi, quindi in effetti è alla curva sette che cerchi il sorpasso, perché vai a sfruttare l’uscita lenta dell’altra vettura. La curva otto è un altro posto dove puoi provare il sorpasso, perché è possibile entrare in curva fianco a fianco”. Mantenere la linea più pulita possibile attraverso la 8 e la 9 è certo più facile a dirsi che a farsi, prima di entrare in un nuovo rettilineo e approcciare la curva 10, a destra, in cui i piloti devono tener conto dell'assenza di vie di fuga per cui ogni eccesso di potenza può costare caro. Dalla curva 11 inizia l'ultimo settore, in cui la pista assume un carattere diverso, si fa più stretta, più “guidata”. La 12, la Sachskurve, è una curva lunga e lenta che immette in una chicane veloce prima di una doppia curva a destra nota come Sudkurve prima di ritornare sul rettilineo di partenza.

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