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F1, i top team da Ecclestone per protestare contro Charlie Whiting

Alla fine della seconda sessione di prove libere i team principal di Ferrari, Mercedes e Red Bull sono andati dal boss del circus per protestare contro la decisione del direttore gara di segnalare i piloti che superano il track limit ai commissari.
A cura di Matteo Vana
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Maurizio Arrivabene
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C'è aria pesante nel paddock del Gp di Germania. Lo Strategy Group, riunito a Ginevra, ha deciso di rivedere alcune delle regole che avevano sollevato polemiche, primo tra tutti quello del track-limit. Le squadre, che chiedevano di abolire questa regola, sono state accontentate, ma nel circus sembra che qualcuno non abbia ancora recepito il cambiamento. Si tratta di Charlie Whiting, il direttore gara della federazione, che aveva ribadito che la federazione non avrebbe fatto un passo indietro su questo punto, dichiarando che "durante la prima sessione di prove libere molti piloti hanno fatto poco o nulla per rimanere in pista all'uscita della curva 1, uno in particolare ha lasciato il tracciato per 14 volte. Quindi, per le Fp2 e Fp3, qualsiasi pilota avrà abbandonato la pista per tre volte alla curva 1 verrà segnalato ai commissari". A farne le spese Sergio Perez con la Force India che ha subito il primo richiamo ufficiale.

Tutti contro Whiting

Un atteggiamento che non è andato giù ai top team, infastiditi dall'atteggiamento di Whiting, che come riportato da Motorsport.it, alla fine della seconda sessione di prove libere hanno preso provvedimenti. Maurizio Arrivabene, Toto Wolff e Christian Horner, i team principal di Ferrari, Mercedes e Red Bull si sono recati nel motorhome di Bernie Ecclestone per chiedere spiegazioni direttamente al capo.

"Non ci siamo proprio per niente, avevamo discusso ieri che avremmo provato a fare una sorta di weekend "selvaggio" visto che siamo su una pista con le vie di fuga adeguate e, invece, tutti i superamenti della linea bianca sono stati segnalati come se non si fosse convenuto niente. A questo punto andiamo da Bernie…" sono state le parole di Maurizio Arrivabene.

Un braccio di ferro destinato a proseguire

I top team, divisi dalla rivalità in pista, sono uniti nel combattere Charlie Whiting. Non è un mistero, infatti, che molte delle recenti decisioni prese dal direttore gara non hanno trovato il parere favorevole delle scuderie scavando un solco tra le due parti. Le squadre accusano Whiting di star uccidendo lo spettacolo della Formula 1, dall'altra parte il diretto interessato si difende mettendo davanti a tutte le critiche mosse lo scudo della sicurezza in pista. Un braccio di ferro senza soluzione che sembra destinato a proseguire.

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