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F1, il GP Canada mai così a rischio

Il gran premio del Canada è a rischio. I lavori previsti per il 2017 non saranno completati. E i costi per il Comune saranno comunque più alti del previsto (50 milioni, non 33 come indicato). Trovare sponsor poi è sempre più difficile.
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Più della storia poté il denaro. Non c'è solo il gran premio di Monza a rischio nel calendario della Formula 1. Nel 2017 potrebbe sparire anche il circuito di Montreal dalla geografia del circus. Questione di sponsor che mancano, di lavori che costano, di costi alti e benefici inferiori alle attese. Al momento, sul sito dell'impianto non si possono acquistare i biglietti per l'anno prossimo, normalmente già in vendita in questo periodo dell'anno. “Ora come ora” fanno sapere dal gruppo Octane che assicura la promozione dell'evento con una spesa di 25 milioni di dollari l'anno, “non sappiamo se il GP del Canada si svolgerà l'anno prossimo”. È sempre la solita storia. Play it again Bernie.

Questioni di sponsor – E' l'accordo tra FOA e Heineken che adombra l'orizzonte del gran premio. Gli olandesi, infatti, hanno un doppio ruolo: global sponsor del circus e title sponsor di otto gran premi. Tra cui, però, il Canada non c'è. Per cui gli organizzatori hanno disseminato il tracciato di cartelloni con il logo del terzo produttore mondiale di birra senza guadagnarci un dollaro. Anzi, di dollari ne hanno persi. Perché Dumontier, che con il gruppo Octane è promotore del Gran Premio dal 2010 ha dovuto interrompere un accordo valido ancora per tre anni con il birrificio locale Sleeman per la vendita all'interno dell'impianto. Octane, infatti, si è impegnata con Ecclestone a trovare sponsor canadesi per il gran premio, mentre la ricerca dei partner internazionali rimane a vantaggio della FOA, e si è assunta una parte dei rischi d'impresa in cambio di una parte degli utili derivanti soprattutto dalla biglietteria, dagli accordi commerciali, dalle concessioni, dalla vendita dei programmi e dai pacchetti riservati alle aziende nei box dedicati sulle tribune.

Sponsor alternativi – Ma adesso trovare sponsor alternativi diventa sempre più difficile, scrive Norris McDonald su The Star. “Heineken è distribuito da Molson-Coors, che dunque è fuori gioco. Labatt è di proprietà straniera e non è interessato. La riduzione della produzione di petrolio tiene fuori alcune compagnie energetiche. Le banche non interverranno. Un paio di gruppi potrebbero esserci, ma hanno sede a Toronto e non hanno interesse a promuovere un evento a Montreal”.

I lavori – Ecclestone, però, lamenta anche il mancato rispetto di una delle clausole che hanno portato nel 2014 all'estensione del contratto fino al 2024. L'intesa prevedeva una serie di lavori di miglioramento all'interno dell'impianto, come il rinnovo dei box, della torre di controllo e del centro medico, entro il 2017. Ma non saranno completati entro la scadenza stabilita. In più i costi, inizialmente individuati in 33 milioni di dollari a carico del comune di Montreal, saliranno in realtà a 50 perché determinati parametri non erano stati adeguatamente presi in considerazione due anni fa. “Abbiamo un accordo con i promotori” ha detto Bernie Ecclestone, “ma i contratti si onorano da una parte e dall'altra. Ho dei dubbi sul futuro del gran premio”.

Il sindaco rassicura – Il sindaco Denis Coderre ha confermato che i lavori potrebbero non essere completati prima del 2018, ma ha provato a rassicurare gli appassionati. “C'è stato qualche imbroglio con i promotori che ha ritardato il dossier” ha spiegato. “Abbiamo dovuto modificare i nostri piani, ma non stiamo cercando di guadagnare tempo, di tirare la corda. Una spesa simile esige che tutto sia fatto nella maniera adeguata”. Ma quanto costa e quanto vale il gran premio del Canada?

Quanto vale il GP – I governi di Ottawa, Québec e Montréal e Tourisme Montréal versano a Bernie Ecclestone 18,6 milioni l'anno. Ma secondo il nuovo studio commissionato da Tourisme Québec, dal comune di Montréal, da Tourisme Montréal e dal gruppo Octane, le ricadute economiche si riducono 42,4 milioni, non a 89 come indicato nella stima del governo del Quebec dal 2009 o a 71 come indicato dal governo di Ottawa, che incassa 2,4 milioni di tasse a fronte di 6,2 milioni di spese. Va appena meglio ai responsabili del Quebec, che ottengono un surplus di 700 mila euro. Per la regione, infatti, il gran premio produce un valore aggiunto di 42,4 milioni l'anno: è questo l'ammontare delle spese calcolate nel nuovo studio effettuate dagli spettatori che vivono a più di 40 km di Montreal e si spostano soprattutto per l'evento. Nel 2015, erano in 52.688 e hanno speso 53 milioni di dollari. A questi vanno aggiunti i 7897 venuti parzialmente per l'evento che, come spiega lo studio, non vengono calcolati ma hanno investito in media 883 dollari a testa. L'anno scorso il gran premio ha attirato nel 2015 93.273 spettatori, che per il 52% non provengono dal Quebec (per il 18% arrivano dagli Stati Uniti, e dal 13,2% da fuori del Nord America).

Ritorno sul turismo – Il gran premio, trasmesso in 150 nazioni con 310 milioni di telespettatori complessivi nell'edizione 2015, è costato a Tourisme Montréal 90 milioni. Troppo, rispetto alla cifra versata a Ecclestone e ai 42,4 milioni di valore aggiunto, spiega Pierre Emmanuel Paradis, presidente di AppEco, società di consulenza in economia applicata. “Tuttavia” aggiunge, “il governo deve riflettere sul quadro di insieme anche dal punto di vista sociale. L'effetto sull'economia è praticamente neutro ma c'è anche un turismo legato alla visibilità del gran premio negli anni”. La spesa, ha dichiarato il vicepresidente di Tourisme Montréal, Pierre Bellerosse, “per noi è giustificata. Vale la pena spendere 80-90 milioni visto l'impatto mediatico dell'evento”. Non è chiaro, però, l'impatto sulla crescita economica della regione, conclude il professor Pierre-Carl Michaud. “Servono scelte politiche per definire le priorità” spiega. “Il governo può intervenire nell'economia? Quale potrà essere il rendimento?”. A queste domande gli organizzatori dovranno rispondere in fretta. Il rischio è di vedere il gran premio spostato a Toronto o magari a Las Vegas. E addio storia.

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