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F1 in lutto, è morto Chris Amon

L’ex pilota neozelandese si è spento a 73 anni dopo una lunga battaglia con il cancro. In Formula 1 corse per Lotus, Ferrari e Matra tra le altre, ma il suo più grande successo fu la vittoria, insieme a Bruce McLaren, alla 24 Ore di Le Mans del 1966.
A cura di Matteo Vana
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Chris Amon - Getty
Chris Amon – Getty

Il mondo della Formula 1 piange uno dei suoi piloti storici: Chris Amon si è spento all'età di 73 anni dopo una lunga battaglia con il cancro. La famiglia del neozelandese ne ha dato la notizia in un comunicato nel quale si legge: "Chris ha combattuto con il cancro negli ultimi anni, ma non solo ha mantenuto il suo interesse per la Formula 1, ma anche il suo meraviglioso senso dell'umorismo e la sua risata contagiosa".

La storica vittoria a Le Mans

Nato nel 1943 a Bulls, cittadina della Nuova Zelanda, Chris Amon ci ha messo poco per far apprezzare le proprie doti: il debutto nel mondo delle corse avviene nel 1963 ad appena 19 anni, con la Parnell, scuderia con cui si procurò un infortunio abbastanza serio: durante il Gp d'Italia, infatti, il pilota si fratturò alcune costole. Ma è nel 1966 che ottiene il suo più grande successo, ironia della sorte non su una vettura di Formula 1, ma nella 24 Ore di Le Mans, la gara di endurance più famosa del mondo, vinta insieme a Bruce McLaren alla guida della Ford GT.

Gli anni in Ferrari

Un successo che gli schiuse le porte della Ferrari. Voluto da Enzo Ferrari in persona, il neozelandese ci mette poco a far capire di che pasta è fatto collezionando diversi podi, ma la sfortuna si mette ancora una volta di traverso: al Gp d'Italia del 1971 gli si staccò la visiera dal casco quando era in testa e mancavano solo 9 giri alla fine, in quello di Francia dell'anno dopo bucò una gomma sempre mentre era in testa. Di lui Mario Andretti disse: "Se facesse il becchino, la gente smetterebbe di morire". Eppure Amon non si è mai considerato un pilota sfortunato: "Sono più fortunato di Jimmy Clark e Jochen Rindt, di Bruce McLaren e dei miei compagni di squadra Lorenzo Bandini, Ludovico Scarfiotti, Jo Siffert e Francois Cevert. Ho avuto diversi grandi incidenti che avrebbero potuto uccidermi, ho rotto le costole, ma non sono mai stato gravemente ferito" confessava nel 2008.

L'ultimo periodo

Un pilota che nonostante le tante sventure non ha mai perso il sorriso, un modo di affrontare la vita d'altri tempi consapevole che, nonostante una vittoria mai arrivata e spesso sfumata quando era pronta per essere colta, le sventure nella vita sono altre. Una volta tornato nella sua Nuova Zelanda si è dedicato alla cura della fattoria di famiglia, pur facendo ogni tanto delle apparizioni a show televisivi legati al mondo delle corse. Inoltre, nel 2003, ha disputato un rally da navigatore accanto a Murray Walker. Fino a oggi, quando all'età di 73, ha smesso di sorridere alla vita.

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