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F1, la vendita della Formula 1 finisce sotto la lente dell’Unione Europea

L’europarlamentare Annalise Doods ha chiamato in causa il commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, per vigilare sul conflitto di interessi della Fia, pronta a incassare 33 milioni di sterline dalla vendita.
A cura di Matteo Vana
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Chase Carey - Getty Images
Chase Carey – Getty Images

L'acquisizione della Formula 1 da parte di Liberty Media potrebbe non essere così semplice come sembra. L'europarlamentare britannica Annalise Doods, infatti, ha chiamato in causa il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager per fare chiarezza sulla vicenda. Sotto la lente d'ingrandimento sarebbe finito l'affare con cui il colosso americano delle telecomunicazioni ha acquistato le quote del circus: sull'accordo ci sarebbe un conflitto di interessi.

Un conflitto di interessi evidente

L'approvazione dell'affare dipende anche dal parere della Fia, garante anche dei diritti commerciali della categoria, che detiene l'1% dei diritti. Una quota minima che però consentirebbe loro di incassare circa 33 milioni di sterline dalla vendita. Per questo la Doods, con una lettera inviata a Forbes, chiede il rispetto delle regole.

L'indagine avviata tra il 1999 e 2001 dalla Commissione Europea relativamente alla Formula 1 avrebbe dovuto comportare per la Fia un ruolo di supervisore, eppure l'attuale stato delle cose – si legge nella nota – con l'organo in questione pronto a trarre un vantaggio economico dalla cessione da una vendita che era tenuta per legge ad approvare, sembra indicare che continua a sussistere un conflitto di interesse evidente.

La Doods non è nuova a iniziative del genere. Già l'anno scorso, dopo il reclamo di Sauber e Force India riguardo la distribuzione dei proventi, aveva esortato l'UE ad intervenire. Stavolta ci riprova e chiede chiarezza nell'affare, mettendo in mostra il ruolo decisivo assunto dalla Fia.

Dato che può incassare 33 milioni di sterline dall'approvazione della vendita, la Fia ha il dovere di garantire che i nuovi proprietari della Formula 1 aderiscano a un test di competenza e correttezza prima di farlo. Vorrei la garanzia che questo evidente conflitto di interessi sarà adeguatamente esaminato prima di sancire qualsiasi accordo – ha concluso -, soprattutto se l'affare dovesse concludersi con soddisfazione da parte della Fia.

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