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F1, Marchionne: “Svecchiando la Ferrari, si batte la Mercedes”

Il presidente del Cavallino parla dei problemi che albergano a Maranello: “La struttura ha una sua età e non riflette i nuovi concetti. Bisogna azzardare sui nostri giovani ingegneri, non solo in Ferrari ma anche in Fca. La SF16-H è nata con idee nuove, ma messa in pista ha portato a conseguenze diverse da quelle attese. Stiamo cercando di capire di cosa ha bisogno. Raikkonen? Resta se guida da campione del mondo”.
A cura di Valeria Aiello
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Otto gare delle ventuno previste dal calendario 2016 del campionato del mondo di Formula 1 e la Ferrari è ancora a zero vittorie. Dall’inizio del mondiale, il Cavallino ha macinato cinque podi con Sebastian Vettel e due con Kimi Raikkonen che, se messi confronto con l’avvio passata stagione – che alla vigilia della tappa austriaca al Red Bull Ring vedeva la squadra di Maranello con una vittoria e cinque podi dopo appena sei Gp disputati – hanno un sapore amaro perché, da un anno all’altro, queste mezze affermazioni sanno di sconfitta. A parlare delle difficoltà che albergano al box Ferrari è Sergio Marchionne che analizza i limiti del nuovo progetto, identificando dove spingere lo sviluppo per battere le Mercedes.

Il loro segreto è nella stabilità del veicolo – analizza Marchionne in un’intervista a Gazzetta dello Sport – La Ferrari SF16-H è nata con idee nuove rispetto al 2015. Sulla carta, quando venne disegnata, aveva una bellezza estetica e ingegneristica che, messa in pista, ha portato a conseguenze diverse da quelle che erano attese”.

Stiamo cercando di domare la macchina per capire di che cosa ha bisogno per essere produttiva a livello prestazionale. È una macchina difficile, veramente difficile – aggiunge.

Tra i problemi a Maranello, ad emergere è la sensazione che in Ferrari manchi una componente di modernità nel lavoro.

Non so se all'antica ma di sicuro c'è una struttura che ha la sua età e non riflette i concetti nuovi della gestione delle risorse umane. Abbiamo comunque una grandissima azienda che crea notevoli risultati economici. Possiamo e dobbiamo migliorare. Nella nostra struttura ci sono bravi ingegneri su cui bisogna azzardare – precisa Marchionne – La cosa importante è dare spazio ai ragazzi che sinora non sono stati utilizzati al loro massimo: è un discorso che non ha a che fare solo con Ferrari ma con FCA. È una questione di gestione delle risorse umane”.

Gran parte del problema è come dare la possibilità di crescere a chi è sotto l'attuale primo livello. Non manca la gente, ma far crescere i primi senza trascinarsi dietro i secondi non è una buona riflessione. La colpa è nostra, i talenti ci sono. Una delle cose che ho fatto, insieme ad Arrivabene, è stata quella di andare a conoscere tutti i ragazzi che abbiamo in azienda, gente capace che magari è nascosta o coperta. Intendiamo dare loro la possibilità di andare avanti per vedere di cosa sono capaci. Dateci tempo. Sono cambiamenti in corso”.

Dobbiamo procedere velocemente – puntualizza – Purtroppo i frutti non si vedono due giorni dopo, ci vorranno settimane in modo da arrivare a portare risultati reali nel 2017”.

Nel frattempo, il mondiale 2016 vede le Frecce d’Argento di Nico Rosberg e Lewis Hamilton dominare nel mondiale, a meno di clamorosi incidenti tra di loro, come in Spagna, sul circuito di Barcellona a Montmelò. Tra le misure più urgenti per compiere l’ultimo passo in direzione 2017, il presidente identifica in telaio e aerodinamica le aree che richiedono una soluzione prioritaria.

Telaio e aerodinamica, cose essenziali su cui noi abbiamo sempre dichiarato di avere deficienze tecniche interne. La storia che ci sentiamo inferiori agli inglesi perché i concetti di telaio e aerodinamica sono prettamente britannici? Tutte cavolate. La Ferrari deve "internalizzare" queste deficienze, facendole diventare la propria forza”.

Infine il rinnovo di Raikkonen, certamente un pilota che, parlando di svecchiamento della squadra, non è certo ai ripari. Resterà a Maranello?

Dipende da lui. Su Kimi non ci illudiamo, la sua continuità alla Ferrari dipende da come guida. Deve veramente far vedere che si merita una Ferrari – spiega – Altrimenti credo che sia anche scelta sua di non continuare”.

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