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F1, Mark Webber shock: “Nel 2013 ero quasi entrato in Ferrari”

L’ex pilota di Formula 1 ha rivelato che la Scuderia di Maranello aveva già pronto il contratto dopo un incontro in occasione del GP di Monaco 2012.
A cura di Valeria Aiello
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Due stagioni fa, Mark Webber lasciava la Formula 1 per approdare in Porsche nel WEC: tuttavia l’australiano nel suo recente libro “Aussie Grit” ha rivelato di essere stato vicino alla firma con la Ferrari per la stagione di Formula 1 del 2013 e che la trattativa era arrivata al punto tale per cui il contratto era già stato redatto dopo un incontro con i vertici della Scuderia in occasione del Gp di Monaco del 2012.

L’incontro con Stefano Domenicali, team principal della Ferrai, è avvenuto sulla barca di Flavio attraccata nel porto di Monaco – scrive l’australiano nel libro. “C’era la reale possibilità che entrassi a far parte del team del Cavallino Rampante. Flavio, Stefano e lo stesso Fernando Alonso, volevano che accadesse”.

Webber ha spiegato che il motivo che lo ha spinto a non sottoscrivere il contratto era insito nell’offerta della Ferrari, limitata alla sola stagione del 2013.

Il contratto trasmesso era per un anno, con opzione per il successivo, e non per due anni, come invece ci eravamo prefissati. Ero interessato a passare a un altro team di Formula 1 nel 2013, ma nel mese di luglio di quella stagione mi dissero che il mio contributo non sarebbe stato necessario per la stagione successiva”.

L’australiano ricorda poi un episodio, accaduto mentre si recava a Silverstone, qualche settimana più tardi.

Stavo guidando verso Silverstone il venerdì mattina mentre parlavo al telefono con Alonso. Ci siamo scambiati diverse telefonate e lui mi chiese di aspettare. Il mio istinto mi diceva che la Ferrari non era la scelta giusta per me”.

Webber ha aggiunto che quando il team Red Bull ha appreso che l’australiano era stato contattato dalla Ferrari, la scuderia iniziò i colloqui con Lewis Hamilton.

La Red Bull Racing stava parlando con altri piloti, con Lewis in particolare, qualora chiaramente avessero avuto la conferma del mio approccio Ferrari. Nel frattempo non c’era stata nessuna trattativa sull’estensione mio contratto. A Silverstone, tuttavia, Christian Horner, improvvisamente voleva farmi firmare un nuovo accordo per il 2013, che abbiamo poi concluso un paio di giorni più tardi”.

La svolta in Ferrari, in verità, solleticava l’australiano.

Sarebbe stato un grande cambiamento andare in Ferrari: era piacevole sentire il loro interessamento nei miei confronti”.

Infine, Webber ricorda un ultimo episodio accaduto nel 2013, dopo che l’australiano aveva deciso di lasciare la Red Bull e la Formula 1 per dedicarsi al mondiale Endurance con la Porsche.

Stranamente, Bernie Ecclestone cambiò opinione su un mio eventuale passaggio in Ferrari: inizialmente era contrario, poi però, a metà 2013, mi chiese se ero sicuro della mia decisione di lasciare la F1: credeva che si potesse fare ancora qualcosa perché l’affare Ferrari accadesse nel 2014”.

Probabilmente, a influire sulla decisione di Webber di abbandonare il Circus a fine 2013 fu più di un aspetto: tra tutti, in particolar modo, la rivalità con il compagno di squadra Sebastian Vettel, sfociata in una lotta interna che culminò nel famoso team radio del Gp della Malesia 2013 – il Multi21, il messaggio in codice per dire ai piloti di mantenere le posizioni, che non venne rispettato dal tedesco che attaccò il teammate, andando a vincere il GP. Un episodio che rappresenta la punta di un iceberg sommerso e che aveva già iniziato a gelare i rapporti tra i due a partire dall’incidente in Turchia nel 2010 e che lo stesso anno, all’ultimo Gp ad Abu Dhabi, aveva portato la scuderia a sacrificare la posizione di Webber al pit stop per permettere al tedesco di vincere il primo dei quattro titoli iridati consecutivi in Red Bull.

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