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F1, penalizzazione Vettel: la Fia respinge il ricorso Ferrari

Respinto il ricorso che la scuderia di Maranello ha presentato per la penalizzazione del tedesco in Messico. La Ferrari può fare ancora appello.
A cura di Valeria Aiello
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Sebastian Vettel con il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone / GettyImages
Sebastian Vettel con il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone / GettyImages

La Fia ha comunicato di aver rigettato il ricordo presentato dalla Ferrari per la penalizzazione di Sebastian Vettel in Messico. L’udienza è stata condotta in una conference call via Sky tra Brasile (dove domenica si corre il Gp) , Australia, Stati Uniti e Spagna, per l’impossibilità di radunare gli steward dell’ultima (Dany Sullivan, Silvia Bellot, Garry Connelly, che sono stati ascoltati a distanza. In videoconferenza, a rappresentare la Ferrari è stato Jock Clear, mentre Christian Honer e Jonathan Wheatly rappresentavano la Red Bull.

I nuovi dati Gps

“Gli steward hanno ravvisato l’assenza di ulteriori elementi sulla vicenda” si legge nel comunicato diffuso dalla FIA, confermando che il “nuovo elemento” che aveva convinto la Ferrari a presentare ricorso riguardava l’analisi dei dati GPS della vettura da cui si sarebbe dovuto evincere la regolarità della manovra di Vettel nel non lasciare strada a Daniel Ricciardo. “Nella sua comunicazione verbale (la Scuderia Ferrari (ndr) ha anche sostenuto che vi erano ‘due nuovi elementi’. Nello specifico la Scuderia ha sostenuto che il direttore di gara, ai sensi dell’articolo 27.4 del Codice Sportivo della FIA, aveva il potere per indicare al pilota della macchina numero 33, Max Verstappen, di restituire il presunto vantaggio che aveva guadagnato lasciando la pista nel giro precedente all’incidente che ha coinvolto la macchina numero 5 e la macchina numero 3, guidata da Daniel Ricciardo. La Scuderia Ferrari ha anche sostenuto che i dati GPS che ha presentato siano un ‘nuovo elemento'”.

La decisione

Il ricorso è stato rigettato senza alcuna richiesta di ulteriori indagini. “In relazione alla questione del direttore di gara che aveva il potere per indicare al pilota della vettura numero 33 di restituire il presunto vantaggio, notiamo in primo luogo che l’articolo in questione dà l’autorità al direttore di gara di consentire al pilota di restituire la posizione. Ciò non implica un obbligo a farlo. Il fatto che la direzione di gara non abbia esercitato il suo potere non è rilevate al fine della decisione presa. In relazione ai dati GPS notiamo che questi dati solo disponibili per i team durante la corsa. Sono anche disponibili per gli steward, nella stanza degli steward durante la gara. Quando è stato chiesto se i dati GPS contraddicessero in qualunque modo la telemetria e altre prove che gli steward hanno dimostrato mostrando che il pilota della vettura numero 5 aveva sterzato durante la frenata alla curva 4, Clear ha confermato che non contraddicono. L’articolo 14,2 del Codice Sportivo Internazionale dà la possibilità agli steward di verificare se esiste un nuovo elemento. Avendo ricevuto tutte le comunicazione scritte e verbali e dopo averle considerate attentamente, gli steward hanno deciso che non ci suono nuovi elementi”. Confermati quindi il terzo posto di Daniel Ricciardo e il quinto di Sebastian Vettel, almeno per adesso dal momento che La Ferrari può ancora fare appello alla decisione dei commissari sportivi.

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