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F1, Rivarola: “Se Mick Schumacher vorrà entrare in Ferrari troverà il tappeto rosso”

Il direttore della Ferrari Driver Academy apre le porte all’arrivo del figlio del sette volte campione del mondo: “Lo seguiamo, ma è lui a dover scegliere. Ci è sembrato molto educato e senza montature, complimenti ai genitori che l’hanno cresciuto” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Mick Schumacher festeggia sul podio - Foto @Instagram
Mick Schumacher festeggia sul podio – Foto @Instagram

Crescere i campioni del mondo di domani, è questo l'obiettivo della Ferrari Driver Academy. Tanti i giovani piloti inseriti nel programma della scuderia di Maranello che stanno avendo la possibilità di mettersi in mostra mentre altri ancora, come gli ultimi arrivati, come Armstrong e Fittipaldi, stanno aspettando la loro occasione per scendere in pista con il Cavallino. Un vivaio florido quello della Rossa che, però, potrebbe accogliere un nuovo pilota.

Porte aperte al figlio d'arte

Il prossimo ad entrare nel programma giovani di Maranello, infatti, potrebbe essere Mick Schumacher. Il giovane talento, figlio del sette volte campione del mondo che proprio con la Ferrari ha scritto la storia della Formula 1, non è ancora sotto contratto con nessuno dei top team della Formula 1 e l'interesse intorno a lui cresce di giorno in giorno. Il prossimo anno sarà impegnato con il team Prema in Formula 3, l'occasione giusta per monitorarlo da vicino visto che il suo compagno di box sarà Guanyu Zhou, uno dei talenti della Ferrari Driver Academy.

Ovviamente lo seguiamo e quest’anno potremo farlo da vicino. In questo caso, però – ha confessato Massimo Rivarola, direttore FDA ai microfoni della Gazzetta dello Sport – è Mick che dovrà scegliere; se vorrà entrare nella Ferrari Academy troverà un tappeto rosso. Ci è sembrato molto educato e senza montature, complimenti ai genitori che l’hanno cresciuto così. Alla sua età deve già affrontare una pressione mediatica enorme, ma la sta gestendo benissimo.

Giovinazzi e la Ferrari

Per un pilota che potrebbe approdare nel programma giovani della Ferrari, un altro che la Rossa l'ha conquistata sul campo. Antonio Giovinazzi, nonostante la delusione per il titolo in GP2, sfumato all'ultima gara, è riuscito a garantirsi un posto a Maranello: merito della sua bravura, ma anche della forza mentale che lo ha sempre contraddistinto. Un corteggiamento partito da lontano passato per la prova al simulatore dopo l'impresa a Monza e culminato con l'ingaggio come terzo pilota.

Giovinazzi è fortissimo, lo volevo nella Academy già a inizio 2016. Sono contento che ora sia alla Ferrari come terzo pilota, merita una possibilità. Per me la sua dote più grande – ha sottolineato – è la testa e in un pilota rappresenta il novanta per cento. È vero che Antonio ha 23 anni, ma non vorrei che l’esempio di Verstappen sviasse. Non bisogna arrivare per forza a 18 anni. C’è un percorso da valutare che spesso nel mondo delle corse si trascura

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