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F1, Rosberg come Prost e Stewart: quando a lasciare è il campione in carica

Il tedesco non è l’unico campione del mondo ad aver abbandonato dopo aver raggiunto la vetta: già nel 1973 lo aveva fatto il pilota della Tyrrell, seguito dal “Professore” nel 1993. Una pratica che non riguarda solo il mondo della Formula 1 come dimostrano Biaggi, Pennetta e Cantona.
A cura di Matteo Vana
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Nico Rosberg - Getty Images
Nico Rosberg – Getty Images

Corsi e ricorsi storici, la Formula 1 vive il suo deja-vù. Nico Rosberg ha annunciato il suo ritiro, il pilota campione del mondo decide di appendere il casco al chiodo: la notizia circola veloce, fa il giro del mondo, le parole del tedesco non lasciano spazio ad interpretazioni: "Diventare campione del mondo è stato il mio sogno per 25 anni e adesso che ce l'ho fatta, penso sia il momento giusto" ha dichiarato attraverso la propria pagina Facebook. Il prossimo anno non ci sarà il campione a difendere il titolo, nessuna rivincita concessa al rivale Lewis Hamilton. Non è la prima volta, però, che il circus vive una situazione del genere.

Il primo fu Jackie Stewart

La prima volta fu nel 1973 quando fu Jackie Stewart a lasciare tutti senza parole. Il mondiale è suo, l'inglese, insieme alla sua Tyrrell, è riuscito a mettersi tutti alle spalle. La decisione era maturata già ad inizio stagione: ma ciò non gli impedì di vincere ancora in Sud Africa, Belgio, Monaco, Paesi Bassi e Germania, che fu anche la sua ventisettesima vittoria in carriera davanti al compagno di squadra Francois Cevert, e quindi il Campionato del mondo di Formula 1. A pesare sulla sua decisione fu anche la morte dell'amico e protetto Francois Cevert, scomparso durante le qualifiche dell'ultimo Gp della stagione a Watkins Glen. Stewart decise di non correre mancando così il suo centesimo GP in carriera, ma il titolo era già in cassaforte.

Quella storia in comune con Prost

La sfida in pista tra Hamilton e Rosberg ha ricordato a molti la rivalità tra Senna e Prost: molti i punti in comune tra le due coppie. La vittoria del campionato del tedesco nonostante fosse stato l'inglese a vincere più gare rispetto al rivale aveva acceso la fantasia dei nostalgici, ma la decisione di Rosberg ha aggiunto un punto di contatto importante tra le due storie. Anche "il professore", infatti, che si era già preso un anno sabbatico nel 1992, decise di salutare tutti con la corona di campione del mondo. Era il 1993, il secondo posto in Australia garantisce al francese la conquista del suo terzo titolo mondiale: sul podio Senna lo invita a condividere con lui il gradino più alto del podio. E' la sua ultima apparizione, Prost saluta tutti e se ne va, giusto in tempo per ribadire la propria imbattibilità.

Non solo Formula 1

L'abbandono nel momento più importante è una scelta coraggiosa che però non appartiene solo al mondo delle Formula 1. Sono tanti gli sportivi che hanno lasciato nel punto massimo della loro carriera agonistica: da Flavia Pennetta, vincitrice degli Us Open, a Max Biaggi, da fresco campione del mondo di Superbike, passando per Alberto Tomba,  che nel 1998 a Crans Montana, dopo aver conquistato la vittoria n. 50, annuncia la sua decisione, fino a chiudere con Eric Cantona, francese in terra d'Albione che, dopo la conquista del quarto titolo in Premier League, Eric Cantona, a soli 30 anni, annuncia l’addio al calcio. Corsi e ricorsi storici, Rosberg è solo l'ultimo esempio del campione che trionfa senza concedere la rivincita agli avversari.

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