F1, Todt su Schumacher: “Michael è un leone e continuerà a lottare”
Insieme hanno costruito la storia della Ferrari riuscendo a vincere mondiali in fila: Jean Todt e Michael Schumacher hanno lasciato un segno indelebile a Maranello, grazie a loro la scuderia italiana è salita sul tetto del mondo per cinque volte di seguito. Successi che hanno contribuito a rafforzare un'amicizia importante, costruita all'ombra del Cavallino.
Adesso che Michael Schumacher sta combattendo la sua battaglia più importante, quella a cui l'ha costretto il terribile incidente capitato al campione tedesco sulle nevi di Meribel, Jean Todt non perde l'occasione per ricordare il pilota più vincente della storia: stavolta l'attuale presidente della FIA lo ha fatto nel corso dello Spobis, la conferenza sullo sport business che si tiene in questi giorni a Dusseldorf. Proprio la consegna del premio "Keep Fighting", voluto dalla famiglia dell'ex ferrarista, ha rappresentato il momento giusto per ricordare un lato del carattere di Schumacher che pochi conosco.
Michael è sempre stato molto dettagliato e professionale nelle sue analisi – ha raccontato dal palco -. A volte devi sollevare dubbi e persino creare stress o tensioni affinché tutti facciano il massimo sforzo per arrivare al vertice. Lui era un timido e la gente lo scambiava per arrogante, ma è un grande uomo. Ha sempre lottato e sta continuando a farlo.
Rosberg: "Schumacher mi ha ispirato"
Presente alla cerimonia anche Nico Rosberg. L'attuale campione del mondo, ritiratosi dopo aver conquistato per la prima volta in carriera la corona iridata, ha condiviso l'avventura in Mercedes con Michael Schumacher: nelle stagioni 2010 e 2011, infatti, furono proprio loro due a guidare la Frecce d'Argento, appena rientrate in Formula 1. Un rapporto importante quello tra i due compagni di squadra che ha permesso a Rosberg di crescere fino ad arrivare alla conquista del mondiale.
E’ stato un momento emozionante e una grande sfida. Avere un forte compagno di squadra aiuta a spingere tanto. Ho capito perché è sette volte campione del mondo: il suo atteggiamento, il suo spirito combattente ha preso tutta la squadra, mi ha ispirato e motivato. Michael ha avuto un ruolo non trascurabile nel garantire che io oggi sia qui come campione del mondo.