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FCA, oggi il debutto a Wall Street

Al via la quotazione del nuovo gruppo nato dalla fusione di Fiat e Chrysler. Sergio Marchionne e John Elkann suoneranno la campanella di chiusura delle contrattazioni.
A cura di Valeria Aiello
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Per FCA lo sbarco a Wall Street è solo il primo atto di una “nuova era”, quella alla conquista di un nuovo mondo che non è solo l’America, dove il gruppo lo scorso anno ha venduto più auto della Toyota, bensì quello degli investitori americani: una nuova dimensione globale che ieri con la nascita del gruppo nel giorno della scoperta dell’America, chiude definitivamente un capitolo di storia nazionale durato più di un secolo: il 13 ottobre del 2014, alle 09:30 del mattino, 15:30 ora italiana, al NYSE partiranno le contrattazioni di Fiat Chrysler Automobiles. A Wall Street sono presenti Sergio Marchionne e John Elkann che suoneranno la campanella di chiusura delle contrattazioni, alle 16 ora di New York, le 22 in Italia.

Elkann: “Momento storico” L’ad: “Culmine del lavoro degli ultimi 5 anni”

Il nuovo consiglio di amministrazione, operativo da oggi, nomina John Elkann presidente e Sergio Marchionne amministratore delegato di FCA. “La nascita ufficiale di Fiat Chrysler Automobiles, con il suo debutto al New York Stock Exchange rappresenta un momento storico” dice John Elkann. “A partire dalle fondamenta e dalle aspirazioni di Fiat e di Chrysler oggi si apre una fase completamente nuova, che ci consentirà di affrontare da protagonisti il futuro del settore automobilistico mondiale. È una grande sfida che siamo pronti ad accogliere con determinazione”. Nel frattempo sul palazzo del Lingotto sventola la bandiera del nuovo gruppo. “La quotazione di oggi a Wall Street” dice Marchionne in una nota “è il culmine del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni e mezzo per raggiungere un’unione straordinaria. FCA ha stabilito un percorso di crescita aggressivo, sulla base degli obiettivi annunciati durante l’Investor Day del 6 maggio. La strada che abbiamo scelto non è quella più facile né quella che richiede lo sforzo minore. Abbiamo abbracciato lo spirito d’avventura, siamo animati dalla forza di chi persegue una sfida, siamo guidati dai valori di chi riconosce l’importanza delle differenze culturali. La quotazione di FCA segna un traguardo importante, conquistato con tenacia. Eppure, come tante pietre miliari, non rappresenta solo la fine di qualcosa, ma è soprattutto un nuovo inizio. La giornata di oggi segna l’inizio del nostro viaggio come FCA, come un unico costruttore globale”.

Marchionne, il manager dal maglioncino blu

“Fu Umberto Agnelli a indicare Marchionne. Poi parlando con lui mi resi conto che era una persona molto speciale”, racconta l’ex presidente di Ifil, Gianluigi Gabetti. Era il maggio 2003 quando Marchionne entrava come dipendente nel consiglio di amministrazione di una Fiat a un passo dal baratro. Arrivava da SGS, leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione, dove era amministratore delegato della società nell’orbita della famiglia Agnelli, risanata in soli due anni. Per le doti dimostrate alla guida di SGS, in seguito alla morte di Umberto Agnelli e alle dimissioni dell’allora ad Giuseppe Morchio – per il rifiuto della famiglia Agnelli di affidargli la carica di presidente – nel giugno 2004 Marchionne prende la poltrona di capo esecutivo anche in Fiat. La sfida era quella di salvare una casa automobilistica sull’orlo del fallimento. Durante l’amministrazione Marchionne, il gruppo lancia nuovi modelli, come l’Alfa 159, la nuova Fiat 500, la Grande Punto, l’auto più venduta in Italia nel 2006 e nel 2007. Ma non basta.

Dalla Fiat al debutto di FCA a Wall Street

L’ad intuisce che per sopravvivere serve trasformare la FIAT in un player globale e all’inizio del 2009 punta su Chrysler. Un’allenza che piacerà ad Obama e che “salverà 30 mila posti di lavoro e molti altri nel settore auto” diceva il presidente che nel 2012 arruolava il manager con il maglioncino blu per la campagna elettorale. La strategia di Marchionne funziona e nel primo trimetre del 2011 la casa automobilistica americana torna all’utile. Fiat incrementa la propria partecipazione in Chrysler a piccoli passi, sino ad acquisire il 100% della proprietà di Chrysler a gennaio 2014. Risale al maggio 2014 il piano industriale al 2018 di FCA che prevede un focus sui marchi premium del gruppo in stimando circa 50 miliardi di euro di investimenti globali in cinque anni, con un target di 7 milioni di vetture vendute nell’ultimo anno del piano. Il mese successivo l’approvazione della fusione di Fiat nella controllata olandese Fiat Investments, che prenderà il nome di Fiat Chrysler Automobiles e sarà la holding di controllo del gruppo, quindi la definizione dei tempi e il via libera alla quotazione. Così, dopo 111 anni, venerdì 11 ottobre è l’ultimo giorno di contrattazioni di Fiat a Milano, sabato 12 ottobre quello la fusione e oggi 13 ottobre quello del debutto americano.

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