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FCA smentisce l’interesse di Great Wall: “Nessun approccio”

L’ex Lingotto replica alle voci di mercato riguardanti una possibile offerta del costruttore cinese per il marchio Jeep.
A cura di Valeria Aiello
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FCA smentisce l’interesse di Great Wall: “Nessun approccio”
FCA smentisce l’interesse di Great Wall: “Nessun approccio”

L’interesse dei cinesi di Great Wall Motors riguardo Jeep, marchio del portfolio di Fiat Chrysler Automobiles da 2014, non avrebbe avuto alcun progresso concreto. Dopo il passo indietro arrivato nella giornata di ieri dal gruppo leader nel segmento suv in Cina (“La società ha posto attenzione e condotto una valutazione di Fca, ma finora non è stata avviata alcuna trattativa”) non si è fatta attendere la replica di Fca che attraverso una nota ufficiale ha smentito le voci di mercato degli ultimi giorni.

Fca: "Nessun approccio"

Fca ha precisato di “non essere stata approcciata da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al gruppo. Fca è pienamente impegnata nel perseguire il suo piano 2014-18, di cui ha raggiunto ogni obiettivo alla data odierna e al cui completamento mancano solo 6 trimestri”. Un chiarimento atteso dopo anche le dichiarazioni rilasciate al Financial Times da un portavoce di Great Wall circa l’interesse e l’intenzione “sempre avuti” di acquistare non solo per il marchio Jeep, ma tutto il gruppo Fca, cui fanno capo i brand Fiat, Alfa Romeo, Abarth, Lancia, Maserati, Chrysler, Dodge e Ram Truck.

Dubbi sull'acquisizione

Nessun negoziato o intesa scritta riguardo alla possibilità che Great Wall possa procedere all’acquisizione di Fca o di un suo specifico marchio. Dubbi tra gli analisti circa la capacità del costruttore cinese di finanziare una possibile acquisizione. Come precisato dal quotidiano della City, Great Wall ha una capitalizzazione di mercato di 18,1 miliardi di dollari e un utile netto di 4,2 miliardi di euro nel 2016 mentre Fca ha una capitalizzazione di 16,45 miliardi di euro e un debito netto di 4,2 miliardi di euro. Sempre a livello di capitale, l’ex Lingotto “sta cercando di far fronte all’impegnativa sfida del passaggio all’auto 2.0 nel modo più efficiente possibile” aggiungono gli analisti, citando la recente intesa siglata da Fca con Bmw, Intel e Mobileye che consentirà al gruppo guidato da Sergio Marchionne di beneficiare della piattaforma tecnologica per la guida autonoma, oltre alla collaborazione con Alphabet-Waymo per lo sviluppo di auto senza conducente basate sui minivan ibridi Chrysler Pacifica. Inoltre, l’attuale management di Fca è riuscito “da tempo a liberare per gli investitori valore attraverso iniziative strategie” come lo scorporo di diverse attività, incluse Chn Industrial e Ferrari.

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