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Ferrari, Alonso: “Sono un lottatore. Schumacher l’avversario più forte”

In un’intervista al sito della Ferrari il pilota spagnolo parla della sua carriera, delle sensazioni che prova ogni volta che si cala nell’abitacolo e degli avversari.
A cura di Vito Lamorte
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Nonostante lo stop di un mese Fernando Alonso non ha mai stacccato del tutto dal clima gare. Dopo l'ottimo risultato ottenuto in Ungheria il pilota spagnolo guarda avanti e prova a dare una decisa sterzataad una stagione che non ricorderà come una delle migliori. Fernando ha compiuto il suo trentatreesimo compleanno festeggiando il secondo posto all'Hungaroring e guardando verso il futuro con più fiducia. In vista del Gran Premio del Belgio che si svolgerà il prossimo weekend Alonso ha rilasciato un'intervista molto intensa al sito della Ferrari nella quale ha compiuto un excursus con la lente d'ingrandimento sulla sua carriera, sui sacrifici che ha fatto per arrivare ad un certo livello nella massima categoria dell'automobilismo e sui tanti piloti incontrati, rivali e non. Le voci di mercato si susseguono tutti i giorni, si va dal rinnovo multimilionario alle smentite fino alla partenza per altri lidi ma il pilota asturiano sembra esser consapevole che ora come ora la Ferrari è lui.

Lottatore – Quando gli chiedono come si definirebbe Fernando Alonso risponde subito "Un lottatore" e motiva ampiamente la scelta del sostantivo: "Perché penso che è parte del mio carattere, del mio dna. Lottare sempre e pensare che c’è sempre una possibilità, quando le cose vanno bene per cercare di fare di più, quando non vanno bene cercare di rimediare. E questo non solo in Formula 1, penso che anche nella vita normale ci sia sempre una lotta".

Ferrari. Nonostante non sia ancora riuscito a vincere un Mondiale Piloti con la scuderia di Maranello, Alonso non nasconde la sua emozione nel fare parte del mondo Ferrari: "Penso che la Ferrari è una squadra storica, una squadra che è stata sempre in Formula 1 e che ha avuto sempre un qualcosa di speciale, il mito Ferrari, una passione e un modo di correre sicuramente unico, con grande voglia di vincere, grande passione non solo da un gruppo di meccanici e ingegneri che lavorano in Ferrari c’è tutto un Paese come l’Italia dietro un marchio così potente, quindi correre per la Ferrari è sempre più emozionante e ricco di passione che correre per le altre squadre e questo lo ha sempre reso molto attrattivo".

Il giorno più bello. Nessun dubbio, nè da parte sua nè da parte miaa, sulla scelta del suo giorno più bello in Formula 1: "Penso sia stato il 2005, in Brasile, quando ho vinto il campionato del mondo, e il primo campionato del mondo della carriera è sicuramente un momento indimenticabile", ma lo spagnolo ci tiene a sceglierne uno anche per quanto riguarda la sua parentesi in Ferrari e afferma: "Valencia 2012, la gara di casa, davanti al pubblico, con tutta la mia famiglia lì. Partivo undicesimo e non ti aspetteresti mai di vincere una gara partendo così indietro e tutto è andato in modo perfetto quella domenica. Sicuramente è stato un momento di massima felicità".

Schumacher. Quando gli viene chiesto chi è stato il suo avversario più forte Fernando non ha dubbi: "Penso sia stato Michael, quegli anni in cui sono arrivato in Formula 1, nel 2001, lui ha dominato fino al 2005 e lì era a un altro livello, quindi non era facile. Poi ho avuto la possibilità di correre con lui allo stesso livello per altri anni e lui faceva sempre qualcosa di speciale rispetto a quello che ti aspettavi, più di quello che forse la macchina permetteva, quindi era sempre da tenere d’occhio".

Il compagno più forte. Un po' più di esitazione sulla scelta del compagno più forte: "Domanda difficile. Tutti sono diversi, tutti avevano qualche punto forte e qualche punto meno forte. Ho avuto difficoltà con tutti loro in quanto a performance. Dovevi dare il massimo perché erano ultracompetitivi. Mi ricordo Trulli, sicuramente la capacità di qualifica di Trulli è stata superiore a quella che ho incontrato in tutti i compagni. Ho avuto Fisico, due anni in Renault con cui abbiamo vinto il campionato costruttori. Lui era uno che era sempre lì, tutte le gare, tutte le condizioni, un pilota molto completo. Ho avuto Massa, Kimi, e anche in passato i ragazzi in go-kart che erano super. Non è facile sceglierne uno, tutti mi hanno aiutato e insegnato diverse cose, diversi aspetti ma tutti avevano qualcosa di speciale".

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