Ferrari, che brutta figura: lampada sotto la pedaliera, Kimi bloccato
Capita a tutti di appoggiare qualcosa in un posto e, un attimo dopo, dimenticarla. Quando però succede nel mondo della Formula 1, dove tutto è programmato nei minimi dettagli e anche un millesimo di secondo può fare la differenza, si fa fatica a crederci. E invece è accaduto in una scuderia come la Ferrari, una delle eccellenze del motorsport mondiale, a Kimi Raikkonen che nel secondo turno di prove libere si è ritrovato con l’acceleratore bloccato a causa di una piccola lampada, di quelle che si usano per illuminare l'abitacolo, lasciata da un meccanico sotto il pedale dell'acceleratore.
Invece di girare come tutti gli altri piloti, il finlandese si era attardato, perdendo molto tempo. Tutti gli addetti ai lavori avevano pensato a una normale attesa, un po' di pretattica e di studio della concorrenza, e invece il problema era un altro. E' stato lo stesso Raikkonen, un po' imbarazzato, a spiegarlo alla tv finlandese.
Ho avuto parecchi problemi – ha confessato il pilota della Ferrari – fra questi il fatto di non poter spingere l’acceleratore a causa di uno strumento dimenticato nell’abitacolo. Quale? Una lampada.
Precedenti illustri
La scuderia di Maranello si è affrettata a smentire l'accaduto, ma le parole di Raikkonen lasciano pochi dubbi. Nessun danno alla monoposto ovviamente, una lampada non poteva certo crearne, ma è stato tanto il tempo perso che sarebbe potuto servire per migliorare la prestazione nella sessione. Fortunato il finlandese che lo strumento si sia infilato poi sotto il pedale dell'acceleratore e non sotto quello del freno: lì si che avrebbe potuto creare qualche problema. Non è comunque la prima volta che si verificano episodi del genere in Formula 1: nel 2014 sempre la Ferrari dimenticò una batteria di riserva sulla griglia di partenza costringendo Fernando Alonso a scontare una squalifica. Tornando ancora più indietro nel tempo ci fu anche l'episodio legato a Robert Kubica che, in quell'occasione, all'interno della sua monoposto trovò addirittura un cellulare.
