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Ferrari da record, la GTO del 1962 vale 55 milioni di dollari

La vettura, prodotta in soli 36 esemplari, deve la sua valutazione alla colorazione blu metallizzata con striscia bianca centrale e alla storia: nel suo palmarès, infatti, ci sono 27 gare e 17 podi tra cui la vittoria alla 12 ore di Sebring, ottenuta grazie a Phil Hill e Olivier Gendebien.
A cura di Matteo Vana
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La Ferrari GTO del 1962, prodotta in soli 36 esemplari, è l'auto più costosa del mondo. Attualmente in vendita su Telecrest, infatti, ha una valutazione di circa 55 milioni di dollari, una cifra record per un'automobile; il modello in questione è uno dei più ricercati della casa di Maranello da amanti e collezionisti proprio per la sua unicità, ma quello in questione superato di gran lunga la cifra spesa da un compratore ignoto nel 2014 che sborsò 38,1 milioni di dollari per accaparrarsi la Ferrari GTO appartenuta a Stirling Moss.

La Ferrari GTO del 1962
La Ferrari GTO del 1962

Una colorazione unica

A far lievitare il prezzo dell'esemplare è senza dubbio la colorazione insolita. La maggior parte delle Ferrari, infatti, si contraddistingue per la colorazione rossa mentre questa presenta una particolare livrea con vernice blu metallizzata con una striscia centrale bianca, una caratteristica che, insieme alla documentazione originale completa, fa aumentare notevolmente il suo valore di mercato. Non c'è solo il colore, però, a rendere quasi unica la Ferrari GTO del 1962: l'esemplare, infatti, ha fatto la storia delle corse automobilistiche.

In pista a Sebring e Le Mans

Con lo chassis numero 3387, è la seconda 250 GTO mai costruita degli appena 36 esemplari prodotti a mano, caratteristica comune a molti modelli della casa italiana prodotti in quel periodo. Fu la prima a scendere in pista in competizioni internazionali: nel suo palmerès ci sono 27 gare e 17 podi conquistati. I primi successi arrivarono grazie a Phil Hill, campione del mondo con la Ferrari, e Olivier Gendebien alla 12 Ore di Sebring del 1962, dove ruscì a piazzarsi seconda assoluta e prima nella sua classe. Nel giugno dello stesso anno passò nella mani di Robert “Bob” Grossman che la iscrisse alla 24 Ore di Le Mans dove arrivò sesta assoluta e prima nella classe 300cc sperimentale. Dopo questo successo, partecipò ad altre 8 gare arrivando poi a Mike Gammino. Negli Stati Uniti passò di mano tra vari collezionisti negli Stati Uniti tra cui Mark Defriece e Ron Finger, per finire poi nel 1977 nel garage di Bernie Carl che l’ha utilizzata per 19 anni in varie gare e tour dedicati al modello. Adesso è pronta a passare di nuovo di mano, a patto che ci sia qualcuno pronto a spendere 55 milioni di dollari.

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