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Ferrari Land, apre a Tarragona il primo parco europeo dedicato al Cavallino

Il parco divertimenti dedicato alla Rossa è stato inaugurato a Tarragona. Presente anche Piero Lardi Ferrari, unico figlio vivente di Enzo, nonché vicepresidente della Casa di Maranello: “Mio padre sarebbe felice di essere qui oggi” ha detto.
A cura di Matteo Vana
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Rosso Ferrari e tanta adrenalina: ecco gli ingredienti del nuovo parco avventura Ferrari Land, il primo del Cavallino in Europa, dedicato alla scuderia di Maranello che ha aperto i battenti a Tarragona. Dopo quello di Abu Dhabi, aperto nel 2010, i riflettori si accendono ora su quello spagnolo.

Tra le principali attrazioni c'è sicuramente il Red Force, le montagne russe, o in questo caso meglio dire rosse, che con i suoi 112 metri, non è solo il rollercoaster più alto d’Europa, ma anche il più veloce. Da 0 a 180 km/h in 5 secondi, un'accelerazione impressionante prima di una discesa letteralmente da cardiopalma capace di imprimere ai passeggeri accelerazioni fino a 4G, di poco inferiori a quelle che sviluppano le monoposto ibride impegnate in questa stagione. Non ci sono solo le montagne russe tra le attrazioni – ben 11 – che compongono il parco: si va dai simulatori, simili a quelli usati a Maranello, fino alle Thrill Towers, due torri che ricordano la conformazione dei pistoni di un’auto di F.1, da cui si viene "sganciati" nel vuoto a tutta velocità, attratti dalla sola forza di gravità.

Ferrari Land
Ferrari Land

Piero Lardi Ferrari: "Mio padre sarebbe felice"

Un vero e proprio viaggio nel mondo del Cavallino al quale non ha voluto mancare anche Piero Lardi Ferrari, unico figlio vivente di Enzo, nonché vicepresidente della Casa di Maranello. "Non esistevano parchi come questo quando lui è morto – dice riferendosi al Drake -, ma sarebbe felice di essere qui oggi, perché questi luoghi avvicinano la gente alla Ferrari, gratificano i tifosi e ci permettono di trasmettere ai giovani la nostra passione". Il futuro è Rosso Ferrari, la speranza è che prima o poi si possa replicare l'esperimento anche in Italia; il vice presidente del Cavallino, al riguardo, non chiude la porta: "Se arrivasse una proposta di alto livello professionale anche da noi, perché no? Maranello è già un’attrazione di per sé, non ne abbiamo bisogno, nel resto d’Italia non so. L’importante è che sia una cosa fatta bene come è stata fatta qui" sono state le sue parole.

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