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Per gli operai di Termini Imerese ancora due settimane di cassa integrazione

I lavoratori di Termini Imerese saranno messi in cassa integrazione per due settimane, dal 14 aprile al 2 maggio.
A cura di Eugenio Tinto
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Termini Imerese

Sempre più difficile la situazione a Termini Imerese, dopo il primo provvedimento preso dal Lingotto a fine febbraio, i lavoratori del sito siciliano sono nuovamente in cassa integrazione. Il provvedimento diverrà esecutivo il 14 aprile e finirà il 2 maggio; questa è la seconda volta che da Torino prendono una decisione del genere nel giro di appena due mesi.

Il direttivo della Uilm di Termini Imerese in una nota commenta con profonda e rassegnata preoccupazione questo nuovo taglio dello stipendio: “Continuiamo a essere dell'avviso che senza gli incentivi per l'auto, la decurtazione degli stipendi sarà la prima di una lunga serie. Il risultato sarà l'esasperazione economica per i dipendenti dell'azienda”. Dure le parole rivolte dal segretario provinciale della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella, nei riguardi della Fiat: “Intanto, la Regione dovrà provvedere a un sostegno economico ai lavoratori della Fiat. Inoltre, crediamo che il Lingotto non sia interessato alla sorte dei suoi lavoratori, perché ha già deciso di cedere l'area di Termini grazie alla possibilità di ottenere finanziamenti regionali e nazionali”.

Una situazione delicata per la Fiat e per Sergio Marchionne quella di Termini Imerese, che preoccupa anche il Governo visto che il sito siciliano è una valida risorsa per il territorio e offre lavoro a migliaia di lavoratori che lo eseguono con esemplare maestria. Dello stesso avviso è il Presidente del Senato, Renato Schifani: “Il ruolo delle imprese che operano in un contesto fragile dal punto di vista produttivo va presidiato e privilegiato dallo Stato e dalle imprese stesse. E' un obiettivo morale che va di pari passo con il piano industriale: si mantengono nella legalità i settori della popolazione che, altrimenti, potrebbero facilmente diventare preda dell'economia sommersa o illegale”.

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