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Formula 4, delusione per Mick Schumacher: il titolo va all’argentino Siebert

Il figlio dell’ex ferrarista domina Gara 1, ma deve arrendersi in Gara 2 quando l’ala anteriore della sua monoposto si danneggia, costringendolo al rientro al box. In Gara 3 il giovane Schumacher si conferma salendo sul secondo gradino del podio, ma il titolo sfuma.
A cura di Matteo Vana
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Mick Schumacher - Getty Images
Mick Schumacher – Getty Images

Serviva un'impresa al giovane Mick Schumacher per conquistare il titolo della Formula 4. Il figlio del sette volte campione del mondo aveva la possibilità di cogliere il suo primo successo, ma non ce l'ha fatta: costa caro l'inconveniente all‘ala posteriore che di fatto l'ha estromesso da Gara 2 a Monza, consegnando il titolo al rivale argentino Marcos Siebert. Dopo quella nella Formula 4 tedesca, un'altra delusione per il figlio d'arte che conclude però al secondo posto nella classifica generale.

Eppure il weekend era partito alla grande. In Gara 1 il tedesco riesce a mettere in fila tutti gli avversari già alla prima staccata quando dalla terza posizione passa al comando. Un dominio assoluto per il figlio di Michael Schumacher, una gara condotta senza sbavature dall'inizio alla fine con il primo posto che aveva alimentato speranze di rimonta. Con il successo nella prima manche sul tracciato brianzolo, il tedesco si era portato a 18 lunghezze dal capoclassifica Siebert.

Un epilogo agrodolce

A decidere l'intero campionato, però, è arrivata Gara 2. Un manche che ha vissuto del duello tra i due rivali, una bagarre che è stata lo specchio dell'intero campionato. A fermare il giovane Schumacher è stata l'ala anteriore, danneggiata in un contatto che lo ha obbligato a rientrare ai box. All'undecismo giro, infatti, i commissari hanno sventolato la bandiera nero-arancio che obbligava il pilota del team Prema alla sostituzione del pezzo, ormai inevitabile visto che l'alettone era seriamente vicino a staccarsi. Vana consolazione è stato il secondo posto in Gara 3 che però è servito al team italiano per confermare ancor di più la leadership e legittimare il successo nel campionato riservato alle scuderie.

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