Gioie Mercedes, solo dolori per la Ferrari: ecco la storia del Gp di Russia in F1
Ferrari contro Mercedes, il leitmotiv del weekend motoristico è già tracciato: una contro l'altra, una di fianco all'altra come è già stato in Australia, Cina, Bahrain. Un tour mondiale che ha visto la Rossa e le Frecce d'argento dominare i primi tre appuntamenti stagionali con il Cavallino ad imporsi in due occasioni grazie a Sebastian Vettel, leader mondiale, e Lewis Hamilton a sfruttare l'unica occasione in cui la SF70H non si è dimostrata super. Adesso tocca a Sochi, tappa di avvicinamento al ritorno europeo che segna la prima svolta stagionale. Un Gran Premio dei paradossi, a cominciare da quelli geografici: dici Russia, pensi a freddo e neve e invece ti ritrovi il mare. Il tracciato, infatti, è situato nei pressi della maggiore località balneare del paese, sul mar Nero, ma può godere anche delle montagne. Risultato è un clima temperato che poco ha a che fare con l'immagine classica del paese. Dai paradossi climatici a quelli sportivi: qui la Ferrari, la scuderia più vincente della storia della Formula 1, non ha mai conquistato il gradino più alto del podio. Un fortino Mercedes: la scuderia di Brackley, infatti, ha portato a casa tutte e tre le edizioni fin qui disputate.
Hamilton vince nel ricordo di Jules Bianchi
La Formula 1 arriva in Russia ancora sconvolta per l'incidente capitato a Jules Bianchi appena una settimana prima, in Giappone. C'è poca voglia di scoprire il nuovo tracciato, ma lo show deve continuare, come è tradizione nel circus. La prima edizione è un vero e proprio dominio Mercedes: Lewis Hamilton e Nico Rosberg si spartiscono i primi due posti in qualifica, il copione si ripete anche in gara con il tedesco a vivacizzare un po' la contesa. Costretto a rientrare subito ai box, Rosberg mette in scena una rimonta che lo porta a chiudere dietro al compagno di squadra. L'inglese, invece, va in solitaria. Pomeriggio da dimenticare per la Ferrari con Alonso in crisi a chiudere mestamente in sesta posizione mentre Raikkonen non va oltre il nono posto dietro le due Red Bull di Ricciardo e Vettel.
Il miglior risultato per la Rossa
A cinque gare dal termine Lewis Hamilton è praticamente sicuro di portare a casa il titolo mondiale, il terzo della sua carriera. I 48 punti di vantaggio sul compagno di squadra permettono al britannico di dormire sonni tranquilli; se a questo si aggiunge anche la fortuna è quasi inutile scendere in pista. L'inglese parte dalla seconda posizione, ma il duello dura appena 7 giri: tanti ne bastano all'acceleratore della Mercedes di Rosberg per smettere di funzionare, permettendo così ad Hamilton di ipotecare il titolo e la seconda vittoria in altrettante edizioni. L'attenzione si sposta alle sue spalle dove Sebastian Vettel con la Ferrari riesce a prendersi la seconda posizione – risultato che ad oggi è il migliore mai ottenuto dal Cavallino a Sochi – con Sergio Perez a completare il podio.
Rivincita Rosberg, disastro Vettel
Chi la fa l'aspetti, recita un famoso adagio. Se l'anno prima era stato Lewis Hamilton a beneficiare dell'inconveniente tecnico sulla vettura del compagno di squadra Nico Rosberg, nel 2016 i ruoli si invertono. Il campione britannico, infatti, non riesce neanche a prendere parte alla Q3 a causa di un guasto al motore ed è costretto a partire dalla decima posizione in griglia. Il tedesco della Mercedes, invece, parte in pole position ma a prendersi la scena, suo malgrado, è il connazionale della Ferrari, Sebastian Vettel, che in partenza viene tamponato per ben due volte da Daniil Kvyat, finendo la sua corsa contro le barriere. Hamilton intanto recupera andando a chiudere alle spalle del compagno di squadra mentre a tenere alto l'onore della Rossa ci pensa Kimi Raikkonen che però deve accontentarsi di un terzo posto che non può certo soddisfare il Cavallino.