Giovinazzi, esordio d’autore: l’italiano meglio dei connazionali Fisichella e Alboreto
La Formula 1, dopo il Gran Premio di Melbourne, parla un po' più italiano; non è solo merito della Ferrari, capace di aggiudicarsi il primo appuntamento stagionale grazie a Sebastian Vettel, bravo a precedere le due Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, ma anche di Antonio Giovinazzi. Il terzo pilota della Rossa, infatti, ieri è sceso in pista al volante della Sauber per sostituire Pascal Wehrlein, ancora non in perfette condizioni dopo l'incidente alla Race of Champions di inizio anno.
Un 12° posto che vale oro
Una prova, quella del pilota pugliese, molto solida che lo ha portato a chiudere al 12° posto davanti a piloti ben più esperti di lui come il compagno di squadra Ericsson o Fernando Alonso, incappati in problemi con le proprie vetture o protagonisti di incidenti in pista. Era dal 2011 che il mondiale non vedeva un pilota italiano al via, gli ultimi erano stati Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi: un digiuno lungo quasi 6 anni, interrotto finalmente dall'arrivo del driver di Martina Franca che, a meno di nuove clamorose sorprese, nel prossimo appuntamento in Cina dovrebbe tornare al box Ferrari come terzo pilota. Un debutto, il suo, che non è di certo passato inosservato: l'italiano, infatti, è riuscito a fare meglio di altri suoi illustri predecessori come, ad esempio, Giancarlo Fisichella che, nel suo primo Gran Premio, nel 1996 sempre a Melbourne, non riuscì a concludere la gara così come Michele Alberto, costretto anche lui al forfait nel Gran Premio del 1991 a San Marino o Gianni Morbidelli, capace di piazzarsi solo 14° alla prima in Brasile.
Il migliore in assoluto è Nino Farina
C'è anche, però, chi è riuscito a fare meglio di Giovinazzi. Il caso più clamoroso è quello di Nino Farina che agli albori della Formula 1, nel 1950, fu capace di debuttare e di stravincere il GP di Silverstone, riuscendo nell'impresa di partire in pole position, marcare il giro più veloce in gara e aggiudicarsi la vittoria. Ci sono poi i casi di Alberto Ascari che, sempre nel 1950, arrivò 2° a Montecarlo nella gara d'esordio, e Giancarlo Baghetti, vincente all'esordio nel 1961: c'è da dire, però, che loro guidavano rispettivamente un'Alfa Romeo e una Ferrari, il top dell'automobilismo in quel momento mentre il giovane di Martina Franca si è dovuto accontentare di una Sauber equipaggiata con un motore Ferrari 2016. Più equo il confronto con chi lo ha preceduto in tempi più recenti, come Jarno Trulli, capace di strappare il 9° posto in quel di Melbourne nel 1997 o Alex Zanardi, stesso piazzamento ma nel Gp di Spagna del 1991. Liuzzi, invece, riuscì a fare ancora meglio nel 2005 quando finì 8° nel Gp di San Marino. L'avventura di Giovinazzi in Formula 1 è appena iniziata, per superare traguardi più importanti e puntare ad entrare nella storia c'è ancora tempo.