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GP Abu Dhabi, il tris di Rosberg è la fotografia della stagione

Il tedesco si sveglia quando è tardi. Hamilton soffre ancora: ci saranno altre accuse al team di aver voluto favorire Rosberg? Le due Mercedes chiudono davanti alle due Ferrari, è la sintesi dei valori espressi in tutto il 2015.
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rosberg mercedes

La gara dei rimpianti. A quelli di Vettel, per la leggerezza in qualifica, si aggiungono quelli di Rosberg, che si è svegliato quando ormai era troppo tardi per il Mondiale. Il tedesco, che corre con un motore più vecchio rispetto a Hamilton, trionfa anche a Abu Dhabi (sesta vittoria stagionale, terza di fila) e manda in archivio il 2015, una stagione in cui hanno vinto solo tre piloti e due costruttori (era successo solo sette volte nella storia che così poche scuderie salissero sul gradino più alto del podio). Hamilton deve accontentarsi del secondo posto, con qualche strascico da valutare per la strategia del team che lo rimanda in pista per gli ultimi giri con le morbide e non con le più performanti Supersoft: e a poco serve a consolarlo il 28mo giro veloce in carriera (quinto all time insieme a Clark). Con questa doppietta, la Mercedes sale a 95 podi totali in Formula 1 (9° all time, a -5 dalla Renault), 32 complessivi in stagione: per il secondo anno consecutivo, le Frecce d'Argento hanno percorso in testa più di 900 giri in una sola stagione, un'impresa riuscita prima solo alle McLaren di Senna e Prost nel 1988. Kimi Raikkonen centra il podio numero 80 in F1, eguagliando così Senna. Il finlandese stacca, nella classifica all-time, proprio Vettel, quarto, e si prende proprio la quarta posizione nel Mondiale grazie al clamoroso errore di Bottas, che si tocca con Button nella corsia box e perde un pezzo dell'ala.  Buonissimo il quinto posto di Perez, rivelazione del GP, che festeggia al meglio il quinto posto nel Mondiale costruttori della Force India, il migliore nella storia della scuderia. Solo sesto Ricciardo, che non evita alla Red Bull il peggior piazzamento di sempre su questo tracciato. L'australiano precede Hulkenberg, Massa, Kvyat e Grosjean. Fuori dalla top-10 Alonso, per la nona volta consecutiva (la peggior serie dal 2001, dal debutto in Minardi). L'asturiano, che ha smentito la possibilità di un anno sabbatico nel 2016, chiude così a 12 la serie di stagioni consecutive con almeno un podio in carriera, come Mansell e Berger.

Button fuori subito – Rosberg parte meglio di Hamilton, sfruttando anche la traiettoria più pulita all'ingresso della prima curva, mentre dietro Maldonado finisce speronato dalla McLaren di Alonso, che nelle precedenti 18 gare ha recuperato in gara 32 posizioni rispetto alla griglia nonostante le prestazioni modeste del motore Honda. L'australiano arriva lungo alla prima curva per un precedente contatto con Ericsson e condanna il venezuelano al quarto ritiro per incidente al primo giro in stagione. "Avevamo una strategia molto buona, pensavamo di lottare con le Toro Rosso, ma la mia testa è già al 2016. Speriamo che l'accordo con Renault si risolva presto" commenta Maldonado ai microfoni della Rai. Ma l'acquisto non è ancora ufficiale, pare perché la casa francese starebbe negoziando con Ecclestone per ottenere lo status di team storico. Di sicuro, il marchio Lotus sparirà: il team diventerà totalmente griffato Renault o finirà in amministrazione controllata, destinato al fallimento.

Bene Raikkonen – Raikkonen prende vantaggio rispetto alle Force India, ma fatica a tenere il ritmo delle Mercedes, che montano le gomme supersoft. Scivola subito indietro Bottas, decimo e superato anche da Kvyat che lo attacca all'esterno al quarto giro. E' incredibile quel che succede al finnico al nono giro. Uscendo dai box, si scontra con la McLaren di Button che rientrava e nel sottopasso che riporta alla pista perde un pezzo dell'ala anteriore. E' assurdo che il box non abbia tenuto Bottas fermo una frazione di secondo in più per evitare il contatto, visto che il pilota non può vedere negli specchietti la McLaren che arriva. Ed è ancora più strano che non sia stato fermato subito per sostituire l'ala, ma abbia dovuto effettuare praticamente un giro intero con la vettura danneggiata. L'errore, non il primo al box Williams quest'anno, favorisce Raikkonen che si giocava con il connazionale il quarto posto finale nel Mondiale.

Ricciardo accende la gara – I primi giri vedono già più sorpassi in pista rispetto a tutta l'edizione 2014 (furono solo due, dodici mesi fa): merito anche del duello Ricciardo-Hulkenberg al sesto passaggio, con l'attacco del tedesco grazie al DRS, e la reazione dell'australiano che lo infila alla curva successiva. Raikkonen, come tutti i piloti partiti con le Supersoft, anticipa la sosta rispetto a quanto previsto. Le indicazioni suggerivano una strategia vicina a quella dell'anno scorso, con il primo pit stop al dodicesimo giro, ma la più morbida delle mescole subiscono un degrado superiore alle aspettative, come confermato anche via radio da Iceman che soffre di graining all'anteriore sinistra, la più sollecitata delle quattro gomme su un circuito percorso in senso antiorario, e di conseguente sottosterzo. Non cambia però la regolazione dell'ala anteriore, perché, spiega, il problema deriva dal degrado degli pneumatici.

Ferrari, strategie diverse – Vettel, che ha montato le Soft e allunga il primo stint fino al 24mo giro, risale provvisoriamente fino al terzo posto, e ancora al diciottesimo giro si mantiene con tempi simili e a volte leggermente più veloci, di Perez e di Ricciardo, che però hanno cambiato gomme più nuove. Chiara la strategia del tedesco, che opta per le due soste con l'obiettivo di sfruttare le Supersoft nuove negli ultimi dieci giri contro avversari che a quel punto si ritrovano con mescole meno performanti e gomme più usurate. Un ritmo che inevitabilmente fa aumentare il rimpianto per quel che sarebbe potuto essere senza il clamoroso errore di valutazione in qualifica.  Deve rientrare anche Verstappen, che passa Sainz per effetto di un ordine di scuderia, ma poco più in là spiattella entrambe le gomme.

I dubbi di Hamilton – Rosberg, che in Brasile ha raggiunto i 40 podi e i 1000 al comando (18mo all-time) gira con un passo decisamente più rapido nella prima metà di gara, ma subisce il ritorno di Hamilton: il campione del mondo gli rosicchia quattro secondi in quattro giri, anche per via del graining all'anteriore destra sottolineato dal tedesco prima della sua seconda sosta. Secondo pit stop che costa caro a Raikkonen: il finlandese perde 6,6 secondi per un problema nello svitamento proprio del pneumatico anteriore destro e rientra dietro anche a Vettel, che comunque nei giri precedenti viaggiava con tempi migliori anche di mezzo secondo rispetto a Iceman. Il tedesco, comunque, gli lascia strada qualche tornata più in là. Hamilton, che ha passato almeno un giro in testa per l'85mo GP (a una sola lunghezza da Senna) ritarda leggermente il rientro ai box, ma la scelta non paga perché Rosberg torna a guadagnare un secondo a giro, spinto dalle gomme nuove. Hamilton aspetta fino  al 42mo giro per la seconda sosta, ma stranamente continua a montare le Soft quando tutti si sarebbero aspettati una strategia aggressiva, con le mescole più performanti per l'ultimo stint. E potrebbero aumentare le vibrazioni negative nella mente di Hamilton, che già in Messico aveva accusato il team di voler in qualche modo favorire Rosberg in queste ultime gare, di fatto ininfluenti, per tenerlo su di morale. Sospetti, tarli che potrebbero creare più di qualche attrito, e non sarebbe la prima volta, nel  box delle Frecce d'Argento.

ORDINE DI ARRIVO
1 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.38'30"175 55
2 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.38'38"375 55
3 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T – 55
4 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T – 55
5 Sergio Pérez Force India VJM08 – 55
6 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 – 55
7 Nico Hülkenberg Force India VJM08 – 55
8 Felipe Massa Williams FW37 – 55
9 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid – 55
10 Daniil Kvyat Red Bull RB11 – 55
11 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 55
12 Max Verstappen Toro Rosso STR10 – 54
13 Jenson Button McLaren MP4-30 – 54
14 Valtteri Bottas Williams FW37 – 54
15 Marcus Ericsson Sauber C34 – 54
16 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 – 54
17 Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 53
18 Will Stevens Marussia MR03B – 53
19 Roberto Merhi Marussia MR03B – 52
Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid – 0

MONDIALE PILOTI
1 Lewis Hamilton 381
2 Nico Rosberg 322
3 Sebastian Vettel 278
4 Kimi Räikkönen 150
5 Valtteri Bottas 136
6 Felipe Massa 121
7 Daniil Kvyat 95
8 Daniel Ricciardo 92
9 Sergio Pérez 78
10 Nico Hülkenberg 58
11 Romain Grosjean 51
12 Max Verstappen 49
13 Luiz Felipe Nasr 27
14 Pastor Maldonado 27
15 Carlos Sainz Jr. 18
16 Jenson Button 16
17 Fernando Alonso 11
18 Marcus Ericsson 9

MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 703
2 Ferrari 428
3 Williams/Mercedes 257
4 Red Bull/Renault 187
5 Force India/Mercedes 136
6 Lotus/Mercedes 78
7 Toro Rosso/Renault 67
8 Sauber/Ferrari 36
9 McLaren/Honda 27
10 Marussia 0

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