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GP Austria: Bottas da record, ottava pole più veloce di sempre. Vettel, niente è perduto

La pole da record di Bottas non oscura il buon lavoro di Vettel. Il tedesco parte in prima fila e nel secondo settore ha viaggiato di tre decimi meglio delle Mercedes. Hamilton, penalizzato, parte ottavo con le Supersoft. Male le Williams: per la prima volta in tre anni entrambe fuori in Q1.
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L'ottantesima pole Mercedes la firma Valtteri Bottas. Ed è una pole da record. Chiude in 1.04.251, e firma l'ottava pole position più veloce di sempre in F1 (resta irraggiungibile il giro sotto il minuto, 58.790, di Lauda a Digione nel 1974). Partirà al palo per la seconda volta, davanti a Vettel e a un Hamilton deluso e penalizzato. Il britannico, che ha sbagliato alla prima curva nell'ultimo tentativo lanciato, ha chiuso col terzo tempo ma sarà penalizzato di cinque posizioni per aver sostituito il cambio prima del ciclo di sei gare richiesto dal regolamento, probabilmente un risultato degli interventi per alleggerire la scatola della trasmissione e dunque scatterà ottavo, dietro Perez. Raikkonen dunque partirà terzo, davanti a Ricciardo con Verstappen, che chiude con l'escursione fuori pista alla curva 8, in terza fila insieme a Grosjean. Chiudono la top 10 Ocon, sull'altra Force India che porta due piloti in top 10 per la quarta volta in stagione, e Sainz. La vera notizia però è il tempo di Hamilton con le Supersoft in Q2. Il britannico, paga meno di due decimi da Bottas, con le Ultrasoft. Visto il gap così ridotto rispetto alla mescola più morbida, e la possibilità di allungare il primo stint in gara, il britannico potrebbe diventare la vera mina vagante domani nella seconda parte di gara.

Mercedes, assetti asimmetrici

"Ieri era andata meglio ieri, il set up non è perfetto, dobbiamo intervenire anche sul sistema dei freni" commenta Wolff dopo il problema al disco anteriore destro sofferto in FP3 da Hamilton: non un caso, su un tracciato con tante curve a sinistra, in cui non è sempre facile mantenere in temperatura le gomme su entrambi i lati e si rischia la perdita di aderenza in appoggio. I cambi di assetto dovrebbero privilegiare più la gara della qualifica. Wolff ha partecipato in settimana a un meeting con i costruttori per definire le novità delle power unit 2018. "Penso sia stato un incontro positivo" ha spiegato ieri in conferenza stampa. "Di base, non vogliamo spendere tanti soldi per inventare un nuovo motore, quindi il concetto base dovrebbe essere lo stesso. Resterà essenziale il rapporto peso/potenza, vogliamo mantenere una certa parte ibrida ma vogliamo che sia sostenibile per tutti i costruttori. E poi c'è la questione del suono, che deve aumentare senza perdere la componente ibrida".

Prima fila per Vettel, peccato per Raikkonen

La Ferrari, che si è presentata senza Sassi, il chief designer dei motori, mostra una serie di interessanti piccole novità aerodinamiche. Diversa l'ala anteriore, con un profilo arcuato nella zona centrale studiato per questo brevissimo circuito in cui, anche per via dell'altitudine, la gestione dei flussi d'aria e il raffreddamento costituiscono fattori essenziali: non a caso sulle vetture proliferano appendici e feritoie. Modificato anche il fondo, bloccando la feritoia a coltello vicino al bordo del deviatore di flusso laterale. Vettel, unico a fare il tempo in Q2 con le Supersoft insieme a Bottas, convince. Il finlandese ha spinto la sua Mercedes al limite nel giro lanciato in Q2 e impresso una velocità massima superiore di 5 kmh rispetto a Vettel, che però era riuscito a restare sui livelli delle Frecce d'Argento nel primo stint di qualifica. Con la pista che cambia condizioni, e le bandiere gialle finali per l'incidente di Grosjean, Vettel aggancia la prima fila con un intermedio eccezionale nel secondo settore, inferiore di tre decimi rispetto alle Mercedes. Peccato per Raikkonen che aveva firmato il miglior tempo nel primo settore prima di essere forzato a rallentare.

Due Williams fuori in Q1: non accadeva da tre anni

Tanti i problemi ai freni anche per la Haas. Ne fa le spese Magnussen, che sente cedere la sospensione alla curva 3 come capitò l'anno scorso, proprio nello stesso punto, a Rosberg. I freni, spiegava in conferenza stampa il team principal Steiner, dipende dal surriscaldamento, dalla difficoltà di raffreddare tutte le componenti al meglio. Per questo, anche se non sono ancora stati provati, la scuderia ha confermato la volontà di cambiare fornitore dei dischi a partire da Silverstone.

Soffrono le Williams, che restano entrambe fuori dalla Q2 come non capitava da Silverstone 2014, nonostante un pesante pacchetto di upgrade aerodinamici. "E' stato un weekend molto duro per noi" ha ammesso Stroll. "Stiamo lavorando sul bilanciamento della vettura ma perdiamo troppo tempo nelle curve veloci". Nonostante il podio in Canada e una maggiore fiducia nella vettura, spiegava al sito ufficiale del circus, "in questo momento non sempre so cosa mi serve dalla macchina e Felipe sì" ha ammesso. "Devo cominciare a sentire e capire da solo cosa fare, senza doverlo chiedere: è un processo di apprendimento". Ma i tempi si accorciano, e il rischio di perdere troppo terreno nella lotta contro la Force India si fa sempre più concreto.

Red Bull e Force India, tensioni e soddisfazioni

Particolarmente brillante, nonostante i problemi di ieri, Carlos Sainz, ai ferri cortissimi con Kvyat dopo il testacoda per evitare il compagno di squadra alla prima curva a Baku. Lo spagnolo ha dichiarato di non voler trascorrere una quarta stagione in Toro Rosso, mentre in Red Bull Ricciardo sopporta sempre meno Verstappen, a sua volta stufo per i troppi inconvenienti tecnici e non certo uomo squadra. "Sono sempre stato ambizioso, da quanto avevo sette anni" ha detto a Formula1.com l'olandese, che fa segnare il miglior intermedio nel secondo settore in Q1, mentre Raikkonen fa meglio nel T1 e Hamilton nel T3, segno che comunque non è facile interpretare al meglio il circuito, solo apparentemente facile. Complice anche una salita al cordolo alla terza curva e un errore alla prima nel secondo tentativo con le Ultrasoft nuove, però, non si migliora in Q3 rispetto alla Q2 e rimane dietro Ricciardo per la quarta volta in stagione, la prima da Sochi.

Si conferma la solidità delle Force India, che potrebbero cambiare nome in Force One e, si dice, riacquistare il marchio della gloriosa Brabham. Sembrano rientrati i dissidi dopo lo scontro fra compagni di squadra a Baku che ha finito anche per rovinare definitivamente la corsa di Kimi Raikkonen. "È un peccato aver fallito il podio e tutti quei  punti che potevamo prendere, ma sono cose che nelle corse possono verificarsi" commentava in Azerbaigian il team principal Bob Fernely. La foga del francese pupillo della Mercedes, comunque, ricorda un po’ quella di Perez nei primi anni di F1, motivo per cui la sua permanenza a Woking, in Mclaren, è durata solo un anno.

McLaren, spec 3 ma non Q3

In casa McLaren funziona la "spec 3", l'ultima specifica del motore Honda che spinge Alonso, molto brillante nelle prove libere, e Vandoorne in Q2. "E' un'evoluzione della power unit" ha spiegato Boullier. "Chiaramente possiamo estrarre prestazioni migliori, possiamo andare più veloci, abbiamo una maggiore potenza e un miglior utilizzo complessivo del motore". Basterà per qualche sorriso prima dell'estate?

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