102 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

GP Belgio, disastro Ferrari, che rimonta Hamilton!

Rosberg comanda dall’inizio alla fine. Ricciardo secondo. Hamilton parte dall’ultima fila e chiude terzo: quinto podio per il campione del mondo a Spa. Ferrari a punti da 15 gare di fila, ma fuori dal podio da quattro. E’ crisi?
102 CONDIVISIONI
Immagine

Nico Rosberg riapre il Mondiale, ma non troppo. Comanda dal primo all'ultimo giro e conquista a Spa la ventesima vittoria in carriera davanti a Ricciardo. Hamilton, però, firma la vera impresa. Parte in ultima fila e chiude terzo, con il podio numero 97 in carriera. Male le Ferrari, condizionate dal tamponamento Vettel-Raikkonen alla prima curva. Solo sesto il tedesco, nono Iceman che ha avuto anche enormi problemi alla prima sosta tra il muso che non entra e la paura per un principio d'incendio. La paura vera, però, è tutta per il botto di Magnussen all'Eau Rouge: distrugge la macchina, costringe i commissari alla bandiera rossa, ma se la cava con un infortunio alla caviglia.

La top-10 – In top-5 anche Hulkenberg, quarto, che eguaglia il miglior piazzamento in carriera in F1 (Sud Corea 2013 e Perez, quinto con l'altra ottima Force India. Completano la top-10 Alonso (settimo) che porta la McLaren a punti per la terza gara di fila ma ha annunciato di lasciare la F1 dopo la prossima stagione, e le due Williams di Bottas, che festeggia il 27mo compleanno, e Massa, decimo, certo di non essere confermato nel 2017. Soddisfatti i responsabili Pirelli. "I primi otto" sottolineano attraverso il profilo ufficiale su Twitter, "hanno usato tutti le rispettive gomme con strategie diverse".

Un po' di numeri – Per la 23ma volta su 60, la seconda consecutiva, in Belgio vince chi parte dalla pole. Ha dell'incredibile la rimonta di Hamilton, che centra il suo quinto podio a Spa, come Raikkonen, Mansell e Bruce McLaren. E firma anche il terzo giro più veloce della stagione, il 31mo in carriera, e stacca Mansell al quarto posto nella classifica all-time. Continua invece la crisi della Ferrari, prima per vittorie (16), pole position (13), podi (45) e giri veloci (17) nella storia del GP del Belgio. Il Cavallino rimane sì l'unica scuderia sempre a punti quest'anno, porta almeno una vettura nelle prime 10 da 15 gran premi di fila, ma non basta. Per il quarto GP di fila, il Cavallino manca il podio (non succedeva da Abu Dhabi 2014). Podio su cui Vettel non sale da cinque gare consecutive: è la sua serie peggiore di sempre da quando è in Ferrari. Prosegue anche il periodo no di Kvyat, 21 punti nelle prime quattro gare in Red Bull e solo due nei nove in Toro Rosso, e della Haas che ha conquistato solo 6 punti nelle ultime nove gare.

Vettel tocca Iceman – La Ferrari rovina tutto alla prima curva. Raikkonen infila Verstappen, che però stacca meglio all'interno alla Source. Vettel prova ad approfittarne passando all'esterno ma tocca il compagno di squadra, che oggi supera Barrichello al terzo posto per numero di gran premi con il Cavallino (103).

Verstappen ai box – Il finlandese ha l'ala danneggiata, rientra ai box ma i meccanici impiegano un'eternità a incastrare il muso nuovo mentre un accenno di incendio si sviluppa sulla vettura di Iceman. Anche Verstappen ha qualche problema all'ala anteriore. "Mi hanno sterzato addosso" commenta  via radio. Si ferma subito, così salta la strategia dell'olandese, nato a 50 chilometri dal circuito, unico dei primi 5 partito con le Supersoft: la gara si mette in salita, per cui sceglie le medie come Alonso (già dodicesimo dopo due giri) e Hamilton, partiti dall'ultima fila.

Magnussen, che botto – Lungo il rettilineo del Kemmel, poi, Sainz passa su un detrito: la posteriore destra esplode, inevitabilmente scatta la virtual safety car. Ci sarà quella reale, invece, al sesto giro, perché il gran premio di Magnussen, dopo la miglior qualifica della stagione, finisce con lo schianto sulle barriere di pneumatici, terzo ritiro stagionale dopo Montecarlo e Silverstone. Il danese tocca il cordolo all'Eau Rouge e perde il posteriore, va in testacoda e va dritto sulle barriere: l'impatto è talmente violento che salta perfino la protezione per la testa

Raikkonen si sdoppia – Raikkonen, diciannovesimo dopo il disastro alla prima sosta, si ferma ancora ma si sdoppia. Nel caos, Hamilton e Alonso si ritrovano quarto e quinto all'ingresso della safety car. L'asturiano resiste più del compagno di squadra Button, costretto al settimo ritiro in Belgio su 15 partecipazioni (è il GP in cui si è ritirato di più insieme al Canada), per le conseguenze del tamponamento con Wehrlein al primo giro.

Bandiera rossa – I commissari, però, hanno bisogno di più tempo per sistemare le barriere danneggiate dall'incidente di Magnussen, che se la cava con un infortunio alla caviglia sinistra (viene comunque portato in ospedale per accertamenti). Scatta la bandiera rossa, per la 68ma volta nella storia della F1, la seconda nel 2016, che di sicuro fa il gioco di Hamilton. Le strategie saltano, si ridefiniscono. Anche se c'è la proposta di vietarlo dal 2017, le scuderie possono intervenire a riparare le vetture o cambiare gomme durante la bandiera rossa, con effetti decisivi come si è visto quest'anno in Australia.

Verstappen-Raikkonen parte 2 – Alla ripartenza Hamilton passa Alonso, mentre Raikkonen duella con Verstappen a Les Combes. Iceman taglia la chicane, lo lascia passare, poi lo attacca di nuovo e ancora una volta si lamenta della difesa un po' oltre il consentito di Verstappen, che poi si fermerà ai box, lamentando un po' di sottosterzo nei tratti veloci, per montare le soft. "Si sposta quando sono a tutta velocità alla sua destra, è assurdo, vuole solo buttarmi fuori pista" urla via radio. Il social media manager della Pirelli prova a sdrammatizzare. "Bello vedere che la natura delle corse non è cambiato in 2 mila anni" scrive su Twitter, con la foto di un dipinto che raffigura un'antica corsa delle bighe.

Vettel risale – Rosberg, con le medie, riesce a tenere Ricciardo, che pure monta le soft più performanti, oltre il secondo. E festeggia il 50mo GP in cui passa almeno un giro in testa. Più indietro Hamilton spinge eccome (record nel primo settore al giro 19) per andare a riprendere la solida Force India di Hulkenberg. Il tedesco, che sarà poi toccato da Alonso in un duello ruota a ruota in pit-lane, nulla può per difendersi al Kemmel, uno dei due tratti su cui si può utilizzare l'ala mobile. Sempre qui Vettel piazza due sorpassi fotocopia, supera Grosjean e Kvyat e risale all'ottavo posto al 18mo passaggio.

Rosberg vola – Al 22mo giro, l'undicesimo con lo stesso treno di soft, Hamilton deve rientrare ai box: il campione del mondo accusa un sempre più evidente scivolamento al posteriore, e sceglie di rimanere con le morbide (ha anche un piccolo problema col crick posteriore e cerca di ripartire a ruote ancora alzate). Rosberg, invece, continua a volare con le medie a un ritmo che Ricciardo non è in grado di contrastare (oltre 8 secondi il vantaggio a metà gara). "Spingi con quelle gomme" gli dicono via radio, "andremo col piano B": ovvero vai finché ce n'è, poi rientra. Lo farà a 18 giri dalla fine, e terrà le medie fino alla bandiera a scacchi.

Vettel piazza un gran sorpasso alla Source su Verstappen (giro 26) ma l'olandese, già capace di passare Grosjean poco prima in un tratto inusuale, al Pouhon, recupera la posizione con l'aiuto del DRS lungo il Kemmel. Il confronto prosegue fin dopo il Bus Stop, e Vettel alla fine riesce a prendersi l'ottava posizione, con le medie più nuove, prima che l'olandese torni ai box per la quarta volta, scegliendo ancora le soft, dopo essere stato infilato anche da Bottas. Massa, invece, sicuro di non essere confermato dalla Williams, deve invece cedere alla manovra muscolare al Kemmel di Perez, candidato a prendere il suo posto (anche se per lui c'è l'interesse anche della Renault), insieme al giovane Lance Stroll, attuale tester della scuderia e leader della serie europea di Formula 3.

Dopo l'ultima sosta chiudono praticamente tutti con le medie, ad eccezione di Verstappen, anche se Hamilton non è del tutto convinto che per lui sia la scelta migliore. Ma alla fine è lui a festeggiare più di tutti.

ORDINE DI ARRIVO

1 Nico Rosberg Mercedes Mercedes 1h44'51.058
2 Daniel Ricciardo Red Bull TAG 14.113
3 Lewis Hamilton Mercedes Mercedes 27.634
4 Nico Hulkenberg Force India Mercedes 35.907
5 Sergio Perez Force India Mercedes 40.660
6 Sebastian Vettel Ferrari Ferrari 45.394
7 Fernando Alonso McLaren Honda 59.445
8 Valtteri Bottas Williams Mercedes 1'00.151
9 Kimi Raikkonen Ferrari Ferrari 1'01.109
10 Felipe Massa Williams Mercedes 1'05.873
11 Max Verstappen Red Bull TAG 1'11.138
12 Esteban Gutierrez Haas Ferrari 1'13.877
13 Romain Grosjean Haas Ferrari 1'16.474
14 Daniil Kvyat Toro Rosso Ferrari 1'27.097
15 Jolyon Palmer Renault Renault 1'33.165
16 Esteban Ocon Manor Mercedes 1 Lap
17 Felipe Nasr Sauber Ferrari 1 Lap
Kevin Magnussen Renault Renault
Marcus Ericsson Sauber Ferrari
Carlos Sainz Jr. Toro Rosso Ferrari
Jenson Button McLaren Honda
Pascal Wehrlein Manor Mercedes

MONDIALE PILOTI

Immagine

MONDIALE COSTRUTTORI

Immagine
102 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views