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GP Belgio: Ferrari, un’attesa che logora

Binotto rimanda l’introduzione delle nuove power unit. La Ferrari paga comunque un secondo alle Red Bull. Alonso e Hamilton collezionano 65 posizioni di penalità in due e partiranno dall’ultima fila: è questa la Formula 1 del futuro?
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A Spa cambia tutto, o forse tutto resta com'è. La Mercedes rinuncia alla simulazione di qualifica, anche Hamilton partirà comunque penultimo davanti ad Alonso: 65 posizioni di penalità in due, segno di una Formula 1 oltre i limiti del grottesco. La Red Bull si conferma seconda forza del Mondiale. Verstappen, con le Supersoft, stampa il miglior tempo di giornata (1'48″085) con le Supersoft, più veloce di 256 millesimi del compagno di squadra, Daniel Ricciardo. Ancora indietro la Ferrari. Vettel chiude quarto a un secondo dall'olandese volante, Raikkonen, incoraggiante nella prima sessione, solo settimo.

Red Bull, ala scarica – Funziona la nuova configurazione della Red Bull, che si è presentata a Spa con un assetto molto scarico e il radiatore dell'ERS più grande, sopra il turbo. I tecnici hanno ripresentato l'alettone posteriore già visto a Baku, col bordo rialzato e un flap più corto: una soluzione un po' estrema, possibile perché le monoposto di Newey riescono a generare carico grazie al design del corpo vettura. Ma la vera novità è l'ala anteriore, con un ultimo flap tagliato e ricurvo, versione evoluta delle novità introdotte a Hockenheim. La scuderia di Milton Keynes ne ha portate due, una intermedia e una più estrema, con l'obiettivo di ricercare la massima velocità pur con una power unit che non può competere con i motori Mercedes. E, come ha ammesso Verstappen, "il nostro ritmo è stato migliore del previsto".

Hamilton penultimo in griglia – Proprio il cambio della power unit costringerà Lewis Hamilton a partire penultimo. Anche per questo, le Frecce d'Argento nemmeno hanno tentato la simulazione di qualifica. Rosberg, sesto, e Hamilton, tredicesimo, hanno risparmiato tre set di Supersoft. Il tedesco ha comunque accusato dei problemi di temperatura alla power unit, mentre il campione del mondo si è concentrato soprattutto sui long run con la vettura molto carica, sia con le medie sia con le morbide. Il campione del mondo ha corso la seconda sessione di libere con la seconda power unit del weekend: la sostituzione di quattro elementi comporta una penalità di altre 15 posizioni. Un pieno che non compromette il Mondiale. La Mercedes, che starebbe anche ipotizzando di omologare una seconda power unit, con relativa penalità da assorbire a Monza, non ha portato variazioni aerodinamiche di rilievo. Ha riproposto l'ala posteriore leggermente ricurva già montata in Canada e a Baku, dando quasi l'impressione di concentrarsi già da ora sullo sviluppo della vettura per la stagione 2017, l'anno delle gomme larghe che piacciono a Vettel e del rivoluzionato regolamento tecnico.

Limbo Ferrari – La Ferrari, invece, continua a rimanere in un limbo anonimo da cui sembra impossibile uscire. Vettel si è visto superato anche dalla sorprendente Force India di Hulkenberg. Raikkonen, che nella prima sessione a parità di gomme Soft è arrivato a 69 millesimi da Rosberg, ha fatto fatica con le Supersoft, che le Rosse hanno portato in quantità maggiore rispetto ai rivali. Con il gran caldo, la mescola più performante delle tre scelte da Pirelli ha dato evidenti segni di blistering, soprattutto all'anteriore sinistra.

Il Cavallino ha cercato soprattutto l'efficienza aerodinamica, con micro-soluzioni come la riduzione del terzo flap sul profilo dell'ala anteriore già vista in Germania. Un assetto decisamente scarico che qualcosa ha fatto perdere nel secondo settore, il più guidato.

Il nuovo Chief Technical Officier Mattia Binotto non ha voluto rischiare invece l'introduzione dell'ultima evoluzione della power unit, posticipata per il GP di Monza della prossima settimana. Vettel e Raikkonen, dunque, continuano a girare con gli stessi motori utilizzati in Austria, a Silverstone, all'Hungaroring e a Hockenheim.

Honda, altro crac – Non è stata una scelta, invece, quella della McLaren di tornare alle power unit meno evoluta. Le nuove unità della Honda, che disponeva di sette gettoni di sviluppo, hanno dato presto problemi sulla vettura di Alonso, che ha chiuso dodicesimo ma per la sostituzione partirà comunque ultimo (35 posizioni di penalità). Lo spagnolo ha completato solo tre giri prima di dover alzare bandiera bianca per i soliti problemi di affidabilità. Non che Button abbia comunque convinto del tutto con la power unit nuova, che l'ha spinto solo fino al nono posto stretto fra le due Haas di Grosjean e Gutierrez.

Ocon, bel debutto – Se le Williams continuano a vivere un Mondiale decisamente grigio, qualche bel segnale di ripresa arriva dalla Manor. Pascal Wehrlein, il tedesco prestato dalla Mercedes, si arrampica non lontano dalla top-10 e comincia a sentire la concorrenza del francese Esteban Ocon, l'altro talentino di Toto Wolff che ha debuttato al posto di Haryanto e gli ha rifilato un secondo nella prima sessione. “Bisogna fare come Verstappen” ha detto l'ex riserva Renault, che ha dichiarato di conoscere abbastanza bene la pista di Spa.

Certo, niente a che vedere col settimo posto in qualifica di Schumacher alla sua prima volta assoluta all'università della Formula 1, ma è comunque una bella occasione anche per chi arriva dopo Verstappen che ha riscritto la definizione di precocità al volante. “Sono un esordiente, ma mi sono preparato bene. Mi sento pronto. Sarebbe grandioso riuscire a conquistare qualche punto, ma ora sono concentrato sulla necessità di capire come lavora la squadra”.

Ancora in affanno la Toro Rosso, tradizionalmente a disagio sui lunghi rettilinei della pista belga. Il recupero di Dani Kvyat sembra sempre più lontano. Anche questa è Spa. Dove tutto cambia, e forse tutto resta com'è.

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