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GP Canada, le Mercedes volano, le Ferrari stanno a guardare

Viste le premesse, il quinto posto di Vettel, partito 18°, è più che positivo. Raikkonen, partito terzo, perde una posizione: fatale il testacoda nel giro con gomme nuove dopo la seconda sosta. Hamilton, a podio nella metà delle gare disputate, vince per la 4a volta in Canada. Due Mercedes sempre a podio in 7 gare da inizio anno: è record.
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Quattro per quattro. Quarta pole in Canada e quarta vittoria stagionale per Lewis Hamilton, in testa dal primo all'ultimo giro. Il britannico, che qui ha conquistato la sua prima vittoria in F1, ha controllato il compagno di squadra Rosberg, per la quarta volta in piazza d'onore e ora staccato di 17 punti nel Mondiale. E' una doppietta storica per la Mercedes: non era mai successo prima che una scuderia portasse entrambi i suoi piloti sul podio nelle prime 7 gare stagionali. Per la 20ma volta nella storia di questo GP, dunque, vince chi è partito davanti a tutti. E per la prima volta quest'anno, sale sul podio un pilota che non guida una Mercedes o una Ferrari, che vanta qui 32 podi. E' Valtteri Bottas, per la settima volta in top-3 in carriera, la prima dal GP di Abu Dhabi dell'anno scorso. Quarto e quinto Kimi Raikkonen: i passi avanti della Ferrari sono innegabili, ma da un paio di gare l'orizzonte è meno roseo. Il finlandese si piazza in top-5 per la quinta volta in stagione e precede per la prima volta quest'anno il compagno di squadra, partito 18°, penalizzato di 5 posizioni rispetto al già negativo risultato delle qualifiche. Ha comunque pagato la scelta di anticipare le soste del tedesco, che ha rischiato il tamponamento con Hulkenberg ma ha comunque beneficiato del drive through inflitto a Grosjean sul finale della corsa. Si completa al sesto posto la rimonta di Massa, che torna a punti dopo la parentesi negativa di Monaco. Arrivano anche i primi punti stagionali per Maldonado, settimo, che non arrivava tra i primi 10 dal nono posto di Austin dell'anno scorso. Completano la top-10 Hulkenberg, Kvyat e Grosjean, cui saranno aggiunti 5″ di penalità ma non perderà la posizione: ha chiuso infatti con 11″9 di vantaggio su Perez, undicesimo. Ennesimo fallimento McLaren: per il quinto GP su sei non arrivano punti, per la seconda volta dopo Sepang né Button né Alonso vedono la bandiera a scacchi. Da dimenticare anche il weekend di Ricciardo, che qui l'anno scorso ha vinto il suo primo GP e dodici mesi dopo finisce mestamente doppiato.

Vettel, sosta anticipata – A sorpresa, è decisamente lineare il passaggio alla prima curva. L'unico a guadagnare una posizione tra i primi è Hulkenberg, che va decisamente vicino al posteriore di Maldonado alla terza curva e col passare dei giri comincia a lamentare problemi al pneumatico anteriore sinistro. Hamilton e Rosberg dettano subito l'andatura e al sesto giro il britannico risponde al giro più veloce del tedesco abbassando il primato di altri 4 decimi: salgono a 26 i GP con una Mercedes davanti a tutti almeno per un giro. Ma è Vettel a movimentare, nel bene e nel male, l'inizio della corsa. Già 14mo dopo 4 passaggi, si ritrova a duellare con Alonso, che vende cara la pelle e lo costringe al bloccaggio delle ruote al tornante, e soprattutto con Massa. Nel tentativo di sorpasso, danneggia probabilmente una gomma ed è costretto a una sosta molto anticipata e fin troppo lunga, 6,6 secondi, per problemi di avvitamento alla posteriore destra (e non è la prima volta quest'anno). Per Ted Kravitz, analista di Sky Sports UK, si tratta di una scelta tattica. "La Ferrari sentiva che Vettel stava perdendo troppo tempo dietro Ericsson e Massa", commenta. Rientra 17°, con le gomme soft, a 45″ dalla testa, ma con le gialle nuove gira come Hamilton. E la mossa paga, dopo che tutti hanno effettuato la prima sosta, a un terzo di gara, il tedesco si ritrova sesto, a 5 secondi da Massa.

Massa, che inizio – Hamilton, che prima della gara ha voluto ringraziare tutti i meccanici per aver riportato in pista la sua Mercedes dopo i problemi e l'incidente nella seconda sessione di libere di venerdì, comincia a costruire un vantaggio considerevole. Dopo 15 giri ha accumulato un vantaggio di oltre 3 secondi su Rosberg, che non trova modo di rispondere all'allungo del compagno di squadra. Nonostante le difficoltà in qualifica (su questo circuito è sempre partito dietro il compagno di squadra), è particolarmente brillante il primo stint di Massa. Il brasiliano, partito con le soft, dopo 10 giri ha fatto registrare la velocità più alta e si mette all'inseguimento di Ericsson, bravo comunque a difendere la posizione, mentre Perez passa un Dani Ricciardo che vede via via peggiorare un weekend decisamente negativo. L'australiano si è molto lamentato della Red Bull dopo le qualifiche, soprattutto per l'inefficacia dell'upgrade aerodinamico introdotto dopo Montecarlo. E a completare un altro inizio in salita per la scuderia, arrivano i problemi ai freni di Kvyat, che accusa un eccessivo riscaldamento di quelli posteriori.

Fallimento McLaren – Al 21mo giro, Vettel torna a farsi vedere negli specchietti di Alonso. E' un duello che nasconde, e nemmeno troppo, un sottotesto di tensione, una voglia di rivalsa e di affermazione, una scelta di identità passata e futura tutta da affermare. L'asturiano, che ha lasciato con strascichi polemici, spinge il tedesco, protagonista del miglior esordio di sempre per un pilota del Cavallino, fuori pista alla curva sette. "Controllate l'alettone destro" dice via radio, "ho toccato Alonso". Lo spagnolo si difende come può all'ultima chicane dal tentativo forse troppo ottimistico del ferrarista di passare all'esterno, ma quando Vettel attiva il DRS sul rettilineo di arrivo, la differenza di potenza non si può più mascherare. Quasi contemporaneamente, Button viene doppiato: sono bastati 22 giri e un drive through per fargli perdere un giro rispetto a Hamilton. E suonano facilmente profetici i commenti della vigilia di Eric Boullier. "Non era la situazione che ci aspettavamo" ha detto a SSNHQ, "non siamo competitivi ma di sicuro non vogliamo passare tutta la stagione nelle retrovie". Ma nel frattempo l'ingegnere di pista suggerisce a Alonso di guidare con prudenza e risparmiare carburante. "Non voglio" gli risponde l'asturiano, "intanto penso a guidare, poi si vedrà per la benzina". La polemica però è più che mai sterile. Lo spagnolo dovrà parcheggiare la sua McLaren, per l'ennesimo calo di potenza del weekend, e arrendersi al terzo ritiro consecutivo, lui che era stato costretto ad abbandonare solo 8 GP su 96 negli ultimi 5 anni. Dura solo qualche giro in più la gara di Button, che si ritira a 13 giri dalla fine

Raikkonen tenta la rimonta – Si complica alla prima sosta anche la gara di Raikkonen. Il finlandese rientra quarto e nel duellare con Grosjean, cui i meccanici hanno dovuto spurgare i freni con la vettura già schierata sulla griglia di partenza, si gira al tornante. Perde così 11 secondi (gira sul piede dell'1:30 mentre gli altri viaggiano sull'1:18) e Bottas, nonostante un pit stop non proprio fulmineo, riesce a passargli davanti. Purtroppo è un déjà-vu per il frustratissimo Iceman. "E' la stessa cosa che mi è successa l'anno scorso!" urla via radio. Nel gioco dei pit stop, ancora una volta la strategia Mercedes non aiuta Hamilton, entrato nella top 5 dei piloti che hanno trascorso più giri in testa in carriera. Il britannico si complica le cose con un bloccaggio delle ruote e il doppiaggio di Alonso, così Rosberg, più veloce del compagno di squadra nei primi due settori, dopo 34 giri si riporta a solo un secondo e mezzo da Hamilton, con la possibilità di spingersi un po' più in là grazie all'ala mobile. Anche se via radio gli consigliano di aspettare 10 giri prima di attaccare, per non compromettere i freni.

Vettel in top 5 – A metà gara, Vettel si ferma ancora, stavolta solo per 3″2, monta ancora le soft e rientra al 9° posto. Con la gomma "gialla", il tedesco è il primo a rompere il muro dell'1:18. Stampa due giri veloci in successione sul piede dell'1:17 basso, mantiene la posizione anche dopo la sosta di Massa e si lancia all'attacco di Hulkenberg. I due quasi si toccano alla chicane prima del traguardo: il tedesco attacca all'esterno, ma ad un certo punto non c'è più spazio. Il ferrarista finisce sul cordolo, il connazionale tocca il cordolo e va in testacoda. Al 40° giro si ferma anche Raikkonen per la seconda sosta. E un pit stop lento, 3″5, per il finlandese che cambia strategia dopo 18 giri con le supersoft e opta per le "rosse", consapevole che non avrebbe perso la posizione e sarebbe comunque rientrato sempre quarto, davanti a Grosjean. Ma il francese della Lotus viene punito con un drive through per una manovra inutilmente pericolosa nel doppiaggio della Manor di Stevens: rientra in traiettoria prima di aver completato il sorpasso e il britannico lo tampona. Ne approfittano Maldonado e soprattutto Vettel, che guadagnano una posizione. A 14 giri dalla fine, Vettel è 5°, dietro Kimi Raikkonen che però non viaggia a un ritmo sufficiente per consentirgli di riprendere Bottas e di conseguenza un posto sul podio.

GP CANADA – ORDINE DI ARRIVO
1 Hamilton
2 Rosberg
3 Bottas
4 Raikkonen
5 Vettel
6 Massa
7 Maldonado
8 Hulkenberg
9 Kvyat
10 Grosjean
11 Perez
12 Sainz
13 Ricciardo
14 Ericsson
15 Verstappen
16 Nasr
17 Stevens

Ritiri
Merhi
Button
Alonso

IL MONDIALE PILOTI
1. L. HAMILTON 151
2. N. ROSBERG 134
3. S. VETTEL 108
4. K. RAIKKONEN 72
5. V. BOTTAS 57
6. F. MASSA 47
7. D. RICCIARDO 35
8. D. KVYAT 19
9. R. GROSJEAN 17
10. F. NASR 16
11. S. PEREZ 11
12. N. HULKENBERG 10
13. C. SAINZ 9
14. P. MALDONADO 6
15. M. VERSTAPPEN 6
16. M. ERICSSON 5
17. J. BUTTON 4

IL MONDIALE COSTRUTTORI
1. Mercedes 285
2. Ferrari 180
3. Williams Mercedes 104
4. Red Bull Renault 54
5. Lotus Mercedes 23
6. Force India Mercedes 21
7. Sauber Ferrari 21
8. Toro Rosso Renault 15
9. McLaren Honda 4
10. Marussia Ferrari 0

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