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Gp Giappone, dominio Mercedes, paura per Kvyat

Rosberg brucia Hamilton: è di nuovo prima fila Mercedes. Vettel e Raikkonen staccati di oltre sette decimi. Qualifiche chiuse con la bandiera rossa per lo schianto di Kvyat, che partirà dalla pit-lane. Indietro le Red Bull, fallimento McLaren nel circuito di casa Honda.
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Nemo propheta in patria. Nemmeno la Honda, che nel circuito di casa vede per l'ennesima volta naufragare le McLaren in una stagione senza luce. E' di nuovo dominio Mercedes, nelle qualifiche finite con la bandiera rossa per lo schianto di Kvyat a un minuto dalla conclusione: il russo tocca l'erba ed esce a tutta velocità subito prima dell'Hairpin. Rassicura via radio i tecnici, "Sto bene", ma la parte sinistra della sua Red Bull praticamente non c'è più. Domani il russo, che non ha completato nessun giro lanciato, partirà dalla pit-lane. La pole va a Nico Rosberg, la diciassettesima in carriera. Il tedesco stampa il miglior tempo in 1:32.584, 76 millesimi meglio di Hamilton, secondo e con problemi di sottosterzo per tutta la sessione, che ha rovinato il miglior giro in Q3 con un errore al tornante. Vettel, che dodici mesi che centrava il quarto podio del 2014 e annunciava a Suzuka dalla Red Bull, gira più lento di Raikkonen nelle prime due sessioni di qualifica, ma quando il gioco si fa duro aggancia il quarto posto, a sette decimi dalle Mercedes. Il tedesco, che non sarà penalizzato per aver tagliato la strada a Hulkenberg nella terza sessione di libere, è preceduto in griglia da Bottas, per la quinta volta in seconda fila quest'anno. Raikkonen, mai in prima fila a Suzuka e mai in pole dal GP di Francia del 2008, deve accontentarsi della sesta piazza, staccato di un decimo da Vettel: fra i due l'altra Williams di Massa. Solo settimo Ricciardo, mai davvero in gara, davanti a Grosjean, ottavo, che eguaglia così la seconda miglior qualifica della stagione. Chiude la top-10 la Force India di Perez, anche lui senza tempo nell'ultimo stint, per la quinta volta in Q3 in stagione. Cruciale sarà la strategia legata alle gomme, che rispetto all'anno scorso avranno una pressione più alta all'anteriore di 2 PSI (21.5) e di 1.5 al posteriore (20.5).

Q1, le Frecce d'Argento volano – Rosberg, primo nelle libere di stamattina girando comunque su tempi comunque non esaltanti, sette decimi più lento dell'anno scorso, accusa un problema alla power unit subito dopo essere uscito dai box. Il tedesco, che monta il motore già sostituito per un inconveniente, nelle libere di Monza, perde il primo round con le dure di 4 decimi con Hamilton. Raikkonen e Vettel escono più tardi ma piazzano un primo giro competitivo. Le Ferrari, che hanno mostrato ieri un passo di gara decisamente vicino alle Frecce d'Argento, consentono linee pulite, con poche correzioni di volante in uscita di curva. Hamilton però abbassa il limite e scende per primo sotto l'1:32. "Dobbiamo girare ancora?" chiede Vettel via radio. "Sì, direi che serve" gli rispondono. nessun risparmio sulle gomme, dunque, al contrario di quanto visto a Singapore. Ma allora, le Mercedes erano in difficoltà, qui Hamilton dà a Raikkonen, terzo e "primo degli altri" alla fine del primo stint, quasi un secondo e mezzo. Come prevedibile, non passa il taglio Jenson Button, che ha saltato tutte le simulazioni di qualifica con le medie e il serbatoio scarico nelle libere di stamattina per un problema al fondo della sua McLaren. "Nella posizione in cui siamo, non possiamo sbagliare" si sfoga il britannico via radio, lamentandosi che nessuno gli avesse comunicato quale configurazione scegliere prima di entrare in pista per il giro lanciato, portandolo così a sceglierne una sbagliata. Fuori anche le Sauber di Nasr e Ericsson, che ha iniziato la Q1 con un'escursione sulla ghiaia alla Spoon (continua dunque a destare più di qualche perplessità il nuovo assetto col muso corto introdotto la scorsa settimana) e le Manor di Stevens e Rossi, che non ha un tempo nel limite del 107%. Si qualifica, ma non prende parte alla Q2 Max Verstappen, dopo aver parcheggiato la sua Toro Rosso all’uscita dell’Hairpin per un calo di potenza.

Q2: Raikkonen primo degli altri – Cominciano tutti con le medie la parte centrale delle qualifiche. "Abbiamo bisogno di un giro pulito" ricordano via radio a Hamilton, "potenzialmente questo è un set di gomme da gara". Il primo duello stavolta è di Rosberg, che migliora di un decimo la prestazione del compagno di squadra in Q1. E aumenta l'affanno delle Red Bull, che su una pista di motore, in cui la potenza fa la differenza, non tiene nemmeno il ritmo delle Williams e a stento si mantiene al livello delle Force India. Raikkonen, capace qui di vincere nel 2005 partendo diciassettesimo, che gradisce particolarmente questo circuito di vecchia generazione (come Spa e Montecarlo), si mantiene mezzo secondo più veloce di Vettel e può guardare gli altri dai box negli ultimi minuti. Può assistere così alla piccola rivincita di Grosjean, su una Lotus sempre più in crisi finanziaria (ma la Renault dovrebbe intervenire e pagare i debiti col fisco per evitare l'amministrazione controllata della scuderia), che arpiona il decimo posto all'ultimo secondo. Il francese, che l'anno prossimo dovrebbe passare alla Haas, la nuova scuderia americana che avrà i motori Ferrari, resta davanti al compagno di squadra Maldonado per l'undicesima volta in stagione e butta fuori dalla Q3 anche Hulkenberg (per la nona volta fuori dai top 10 in stagione) e Sainz (tra i primi 10 solo quattro volte nel suo primo Mondiale in F1). Non passa nemmeno Fernando Alonso, a completare un sabato nero sul circuito di proprietà della Honda. "Non potevo proprio fare di più" ammette scorato dopo la bandiera a scacchi. Il tedesco della Force India, però, data la penalizzazione rimediata a Singapore, partirà quattordicesimo, dietro ad Alonso, e non undicesimo. E chissà se davvero Alonso potrà far valere la clausola, rivelata dalla stampa spagnola, anche se smentita dal team, e liberarsi, magari per passare in Red Bull. Sempre che il team austriaco rimanga in F1.

Futuro Ferrari – In mattinata, infatti, Christian Horner e Helmut Marko hanno incontrato per venti minuti il team di Maranello. "Stiamo lavorand per trovare una soluzione e un motore competitivo" ha spiegato Marko. "Ma ancora non riusciamo a capire quale sarà l'investimento né quale strada percorreremo" aggiunge Horner. La questione ruota intorno alla possibilità di fornitura, da parte del Cavallino, dei motori alla Red Bull, come già era avvenuto nel 2006. Il nodo del contendere è quali motori fornire. Secondo una delle scuole di pensiero emerse a Suzuka, la scuderia di Milton Keynes potrebbe accettare di restare uno step indietro rispetto al Cavallino, e dunque accettare di iniziare la stagione 2016 con l'ultima evoluzione del propulsore Ferrari 2015, e avere il primo step 2016 quando la Rossa introdurrà il secondo. Di sicuro, ha detto Horner, senza un motore competitivo la Red Bull lascerà la Formula 1. E sarebbe un pessimo colpo per tutti, anche per Bernie Ecclestone.

GP GIAPPONE – LA GRIGLIA

1 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 01'32"584
2 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 01'32"660
3 Valtteri Bottas Williams FW37 01'33"024
4 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 01'33"245
5 Felipe Massa Williams FW37 01'33"337
6 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 01'33"347
7 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 01'33"497
8 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid 01'33"967
9 Sergio Pérez Force India VJM08 –
10 Daniil Kvyat Red Bull RB11 – (partirà dalla pit-lane)
11 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 01'34"453
12 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid 01'34"497
13 Fernando Alonso McLaren MP4-30 01'34"785
14 Nico Hülkenberg Force India VJM08 01'34"390 (penalizzato di 3 posizioni)
15 Max Verstappen Toro Rosso STR10 –
16 Jenson Button McLaren MP4-30 01'35"664
17 Marcus Ericsson Sauber C34 01'35"673
18 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 01'35"760
19 Will Stevens Marussia MR03B 01'38"783
20 Alexander Rossi Marussia MR03B 01'47"114

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