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GP Inghilterra 1990: Prost, e la carica delle 101 vittorie Ferrari

Nell’ultima gara sulla vecchia configurazione del tracciato di Silverstone, Prost riporta la Ferrari in testa al Mondiale dopo cinque anni. La sua terza vittoria consecutiva apre la crisi con il compagno di squadra Mansell. Storia e numeri del GP d’Inghilterra.
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La guerra delle Rosse. A Silverstone, il 15 luglio 1990, la Ferrari festeggia il successo numero 101 nella sua storia in Formula 1. È una vittoria, quella di Prost, l’ultima ottenuta sulla configurazione originale del circuito di Silverstone, prima dei pesanti interventi di modifica al tracciato del 1991. È una vittoria che anticipa la sconfitta, che spacca la squadra e apre la crisi con Mansell, Leone furioso e impotente, sempre più lontano dal Cavallino.

Qualcosa si è rotto – Per aprire l’era post-Barnard, la Ferrari di Cesare Fiorio sceglie il campione del mondo, Alain Prost. Il Professore arriva al Cavallino anche con l’obiettivo di cancellare i sospetti di aver usurpato il Mondiale 1989 a Senna. A Maranello, il francese porta l’ingegnere Steve Nichols, che ha lavorato con lui in McLaren, e si inserisce nella ristrutturazione della scuderia: oltre all’artefice della 640, hanno lasciato la squadra Postlethwaite e Migeot, lo specialista di aerodinamica Durand e Scalabroni. Prost vince il secondo gran premio della stagione, a Interlagos, e nel dualismo interno con Mansell, che è anche spaccatura fra tecnici e ingegneri, si prende il proscenio anche grazie ai guasti e ai ritiri del Leone. In Messico, la Ferrari ha presentato una versione rinnovata della monoposto. Il Professore, che corre con le visiere trasparenti anche sotto il sole cocente e corre con i guanti consumati e i polpastrelli arpionati alla corona del volante, rimonta e trionfa. Poi replica a Le Castellet, il centesimo successo nella storia della Ferrari. A Silverstone, arriva con soli tre punti da recuperare nel Mondiale da Ayrton Senna. Ma quello è il circuito di Mansell, che ha già vinto due volte, nel 1986 e nel 1987 (l’edizione che segna la fine dell’alternanza con Brands Hatch), e trionferà ancora nel 1991, quando darà un passaggio a fine gara proprio al brasiliano, e nel 1992, l’anno del trionfo nel Mondiale.

Libere – Al venerdì, Mansell è terzo, Prost solo sesto. “La macchina ha poca accelerazione in uscita delle curve, dove perde fino a quattro, cinque chilometri” commenta Prost. “Speriamo sia un problema circoscritto alle prove”. Eppure il più scontento è proprio il Leone, solo tredicesimo come velocità di punta, ormai triste, solitario e finale, lontano con la testa e con il cuore dal Cavallino. “Ho meno ala di Prost” ripete Mansell, “so soltanto che sono meno veloce di lui”. E il sottotesto è chiaro: la squadra sta favorendo Prost, candidato al Mondiale, e non il pilota di casa che chiede un ultimo grande giro di giostra. Nel gioco delle piccole provocazioni, dopo la sfuriata di venerdì Mansell, che proprio non vuole restare in Ferrari a far da “autista” a Prost, si fa vedere con i vertici della McLaren. Di risposta, Fiorio è tutto sorrisi quando si avvicina al motorhome dei rivali per parlare con Ayrton Senna. Le prime manovre scoperte di un divorzio annunciato.

Le qualifiche – In 24 ore, lo scenario cambia. Mansell, che come da tradizione è a Silverstone con la moglie Rosanne e i figli Leo, Chloe e il neonato Greg. È più rilassato, gli ha fatto bene giocare a golf, come fa sempre, sul campo vicino all’impianto. Gli ha fatto bene soprattutto la pole position, la seconda di fila. “Credo sia stato il giro più veloce, più fantastico, più tutto della mia carriera” ha detto Mansell una volta sceso dalla macchina. Prost ha qualche problema con le gomme, e Cesare Fiorio lo conferma mentre le mostra all’inviato della Stampa. “Gli pneumatici di Prost,è vero, sono pieni di macchie, di crateri, pezzi di gomma partiti come proiettili. Eppure Alain è uno che guida in guanti di velluto, che non strapazza mai niente della sua vettura. Prost è uno che con il sedere sente la gomma consumarsi impercettibilmente giro dopo giro, impossibile dire che sia colpa sua se le ha ridotte così”. La pole fa abbassare ai bookmakers inglesi la quota per la vittoria di Mansell, che in pochi minuti passa da 7-2 a 3-1. Il favorito è sempre Senna, quotato 6-4. Ogni due sterline giocate sul successo di Prost, se ne vincono 9.

La gara – Il 14 luglio è giornata di ricorrenze e di buone sensazioni. Il gran premio che segna il giro di boa del Mondiale 1990 si corre nella domenica in cui l’Italia di Julio Velasco vince la sua prima World League di volley. E nel ricordo di un altro 14 luglio, quello del 1951, quando Froilan Gonzalez, proprio sulla velocissima pista ricavato in un aeroporto nella campagna inglese, regalava alla Ferrari il primo successo in Formula 1. Alla partenza, con Piquet costretto in fondo alla griglia perché si è spento il motore sulla sua Benetton nel giro di ricognizione, Senna brucia Mansell. L’inglese è espressione di quei piloti di vecchia generazione che corrono per rabbia o per amore, per cui non c’è ritirata e non c’è resa, che non hanno bisogno di esitazioni e self-control. Al 12° giro passa il brasiliano che, nel tentativo di recuperare, va in testacoda sul cordolo e danneggia il fondo della vettura. Mentre Nannini tampona Patrese, che avrebbe sperato in un esito diverso per la 200ma gara in Formula 1, si apre la bagarre fra il Leone e Berger. L'inglese ha un problema al cambio e il suo ex compagno di squadra, che l’anno prima si trovava nella sua stessa situazione, va in testa ma solo per qualche giro. Intanto, dietro il casco di Prost, è tutto come al solito. Il cuore rallenta, la testa cammina, perché i cavalli di razza si vedono al traguardo. Al 43° giro, il Professore si fa largo e supera anche il Leone mentre lo sfortunatissimo Ivan Capelli stampa un giro record dopo l’altro ma viene tradito dal motore della March. A nove tornate dal termine, Mansell deve arrendersi, tradito dalla frizione, e si ritira, seguito dalla seconda McLaren. E mentre Prost si avvia a diventare il primo pilota Ferrari a cogliere tre successi di fila dai tempi di Lauda (a cavallo tra il 1975 e il 1976), Boutsen e Senna si ritrovano sul podio. La Ferrari torna in testa nel Mondiale per la prima volta dal 1985, ma la guerra è sempre più aperta.

Che accadde dopo – Mansell, in preda alla rabbia, annuncia il ritiro dalle corse. Poi ritira la decisione, ma la confusione al Cavallino è totale. Con Prost, la frattura è totale e finisce per esplodere in Portogallo, il 23 settembre. Il Leone, ancora in pole, sbaglia partenza e ostacola il francese, che finisce terzo. Non si saprà mai se l’ha fatto apposta, ma quel giorno il Professore si è giocato molto del Mondiale 1990 e del suo possibile futuro da direttore sportivo in Ferrari.

GP GRAN BRETAGNA – STORIA E NUMERI

Prima edizione: 1950, Silverstone (vittoria di Nino Farina, Alfa Romeo)

Edizioni: 65 (48 – Silverstone; 12 – Brands Hatch; 5 – Aintree)

Gara più lunga: 1956 (2h 59m 47s)

Gara più breve: 1985 (1h 18m 10.436s)

Vittorie dalla pole a Silverstone: 15 su 48

Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: 7° (Emerson Fittipaldi, McLaren, 1975)

Le vittorie Ferrari

1951 Gonzalez
1952 Ascari
1953 Ascari
1954 Gonzalez
1956 Fangio
1958 Collins
1961 Von Trips
1976 Lauda
1978 Reutemann
1990 Prost
1998 Schumacher
2002 Schumacher
2003 Barrichello
2004 Schumacher
2007 Raikkonen
2011 Alonso

ALBO D'ORO PILOTI

Vittorie

5 – Jim Clark, Alain Prost

4 – Nigel Mansell

3 – Jack Brabham, Niki Lauda, Michael Schumacher

2 – Alberto Ascari, Jose Froilan Gonzalez, Stirling Moss, Jackie Stewart, Emerson Fittipaldi, Jacques Villeneuve, David Coulthard, Fernando Alonso, Mark Webber

1- Nino Farina, John Watson, Carlos Reutemann, Jo Siffert, Jochen Rindt, Juan Manuel Fangio, Tony Brooks, Peter Collins, Wolfgang von Trips, Peter Revson, Jody Scheckter, James Hunt, Clay Regazzoni, Alan Jones, Ayrton Senna, Damon Hill, Johnny Herbert, Mika Hakkinen, Rubens Barrichello, Juan Pablo Montoya, Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel, Nico Rosberg, Lewis Hamilton

Pole position

5 – Jim Clark

4 – Stirling Moss

3 – Jack Brabham, Nelson Piquet, Nigel Mansell, Damon Hill, Fernando Alonso

2- Mika Hakkinen, Nino Farina, Jochen Rindt, Niki Lauda, Ronnie Peterson, Rene Arnoux, Keke Rosberg, Rubens Barrichello, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton

1 – Graham Hill, James Hunt, Jose Froilan Gonzalez, Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Phil Hill, Clay Regazzoni, Jacky Ickx, Tom Pryce, Alan Jones, Didier Pironi, Gerhard Berger, Ayrton Senna, Alain Prost, Jacques Villeneuve, Michael Schumacher, Juan Pablo Montoya, Kimi Raikkonen, Heikki Kovalainen, Mark Webber, Nico Rosberg

ALBO D'ORO COSTRUTTORI

Vittorie

16 – Ferrari

14 – McLaren

10 – Williams

8 – Lotus

3 – Red Bull,  Mercedes

2 – Cooper, Tyrrell, Renault

1 – Alfa Romeo, Vanwall, Brabham, Matra, Benetton

Pole position

15 – Ferrari

13 – Williams

10 – Lotus

7 – McLaren

4 – Mercedes

3 – Renault, Red Bull

2 – Vanwall, Cooper, Brabham

1 – Alfa Romeo, Maserati, Shadow, Ligier

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