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GP Italia, show Raikkonen: dopo 5 anni, Ferrari in prima fila a Monza!

Raikkonen batte Vettel per 50 centesimi all’ultimo giro. Era dal 2013 che non partiva in prima fila. Settima pole stagionale, 49ma in carriera, per Hamilton. Solo quarto Rosberg, che ha montato il vecchio motore, senza le innovazioni costate sette gettoni. Crisi McLaren.
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Showtime a Monza per la Ferrari, di nuovo in prima fila nel tempio della velocità per la prima volta dalla pole di Alonso del 2010. A 40 anni dal primo storico titolo mondiale di Lauda, Kimi Raikkonen torna a partire al posto d'onore, come non gli succedeva dal GP di Cina di due anni fa. Il finlandese è staccato di meno di tre decimi da Hamilton, il primo pilota dai tempi di Alain Prost (1993) a centrare sette pole consecutive (49 in carriera), a una lunghezza dal record delle otto di fila di Senna tra 1988 e 1989. "Un lavoro eccezionale" ha detto il presidente Marchionne, che ha definito "un atto dovuto" il rinnovo del contratto di Iceman. Proprio all'ultimo respiro Raikkonen ha "rubato" la prima fila a Sebastian Vettel, diventato papà per la seconda volta, per 50 centesimi, cui non è bastato girare su tempi migliori anche della sua pole del 2013, quando si girava con i motori V8. "Non sono riuscito a mettere assieme bene il giro, male la prima metà" spiega il tedesco agli ingegneri di pista via radio.  Delusione, invece, per Rosberg, che ha dovuto montare la vecchia power unit, la stessa già adottata in Belgio, che deve accontentarsi del quarto posto. Terza fila tutta Williams, con Massa per il terzo gran premio di fila davanti al compagno di squadra Bottas. Settimo Perez, per la terza volta in stagione in top-10 al sabato, davanti a Grosjean. A chiudere la top-10 Hulkenberg, che ha avuto un problema al motore a 5 minuti dalla fine della Q3 e si è piantato a pochi metri dal rettilineo dei box, e Ericsson. La griglia però, soprattutto dalla sesta fila in giù, sarà stravolta dalle numerose penalizzazioni.

Ferrari e Mercedes, le novità – La Mercedes, che ha rinunciato all'ala posteriore con il nuovo profilo (qui si vedono configurazione unica, perché Monza è la pista che richiede il più basso carico aerodinamico nel Mondiale) e ha mantenuto quella a V vista a Spa. Le Frecce d'Argento hanno potenziato la power unit spendendo sette gettoni, aggiornamenti non forniti alle scuderie clienti cui la casa di Stoccarda fornisce i motori. Ma il divario rispetto alle Ferrari in 24 ore è sceso dal secondo e sei delle prime libere ai due decimi abbondanti delle qualifiche di oggi.

Ferrari bene in Q1 – Alla presenza di Sergio Marchionne, soddisfatto dei progressi fatti dall'anno scorso, il Cavallino sceglie le fiancate pre-Spa, con feritoie di forme diverse per gli sfoghi dell'aria calda, e monta un'ala posteriore ancora più scarica di quella vista in Belgio, ma deve difendersi in Q1 con le gomme medie, tallone d'Achille della SF15T da inizio stagione. Le buone prestazioni di Vettel e Raikkonen con le più dure delle due mescole, su una pista meno gommata vista la pioggia di stamattina, è un indice della rinnovata competitività delle Rosse (anche se nelle libere il distacco è rimasto superiore agli otto decimi). La Ferrari, infatti, è l'unica scuderia insieme alla McLaren a non aver scelto le soft in Q1. Una scelta che non ha pagato per Button e Alonso, per la prima volta fuori dalla top-10 in griglia a Monza, entrambi tagliati fuori come le Manor e a Verstappen, mandato in pista solo all'ultimo secondo: è uscito a 20 secondi dallo scadere e alla Biassono ha perso anche pezzi di carrozzeria evidentemente fissati male.

Vettel, capolavoro in Q2 – In Q2, però, il divario con i motori Mercedes scende. Perez e Hulkenberg, anche con le vecchie configurazioni, fanno registrare le velocità più alte. Ma Vettel, che stampa un tempone (1'23″577, a due decimi da Hamilton) e fa il record nel secondo settore, e Raikkonen si piazzano secondo e terzo, tra le due Mercedes. Una prestazione che conferma come nella parte guidata del tracciato la distanza si può ridurre. Un elemento ulteriormente incoraggiante alla luce della simulazione di gara di ieri, in cui i piloti della Rossa hanno girato sugli stessi tempi di Rosberg, che paga 6 kmh nelle velocità di punta rispetto al compagno di squadra. Davanti al finlandese in Q2 si piazza anche Massa, sulla Williams che, fra i top team, usa l'ala posteriore più scarica di tutti, una configurazione estrema premiante in qualifica ma lascia qualche interrogativo in vista della gara. Non scende proprio in pista, per risparmiare la vettura e le gomme, Dani Ricciardo, tagliato fuori dalla Q3 con Maldonado, Nasr, Sainz, Kvyat.

Penalità – Anche a Monza abbondano le penalità. Senza contare la decisione dei commissari per un controverso episodio tra Hulkenberg e Ericsson in Q1, partiranno a fondo griglia i piloti Red Bull e Toro Rosso, oltre alle Mclaren. 50 e 40 rispettivamente le posizioni di penalizzazione per Ricciardo e Kvyat che hanno cambiato il motore due volte, tra venerdì e sabato. Il russo ne sconta anche cinque per aver sostituito il cambio. 35 le posizioni che perderà Sainz. Lo spagnolo paga le due sostituzioni del motore termico (quinto e sesto della stagione), e il cambiamento di Turbo, Mgu-H e Mgu-K. Con le nuove regole, partiranno semplicemente a fondo griglia senza ulteriori zavorre in gara. Venti le posizioni che dovrà scontare Verstappen: 10 per il settimo motore termici, 5 per aver dovuto ricorrere al quinto turbo e alla quinta unità Mgu-K. Dieci e cinque, rispettivamente, i posti di penalizzazione in griglia per Alonso e Button, costretti a cambiare ancora, per l'ottava e nona volta, il motore termico. Ennesimo GP in salita, dunque, per la scuderia di Woking che, anche a seguito della debacle di questa prima stagione targata Honda, potrebbe perdere dall'anno prossimo le sponsorizzazioni con Johnnie Walker e Santander, che portano nelle sue casse una cifra vicina ai 28 milioni di euro l'anno.

GP MONZA, LE QUALIFICHE – I TEMPI

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