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GP Monaco, la prima pole di Hamilton

Hamilton fa la differenza con le supersoft. Terzo Vettel, sesto Raikkonen frenato dal traffico. Le temperature più fredde di ieri penalizzano le Ferrari. Disastro Williams.
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A Monaco, la pole conta più che mai, più che altrove. Negli ultimi dieci anni chi è partito dalla pole ha vinto la corsa. Con l'eccezione del 2008, quando il ferrarista Felipe Massa ha ceduto il successo a Lewis Hamilton. Sette anni dopo, è proprio il britannico il più veloce di tutti in qualifica, il favorito numero uno dopo le ottime cose mostrate nelle libere del giovedì. Solo terzo Vettel, sesto Raikkonen.

Hamilton – Il britannico non ha voluto lasciare nessuno spiraglio a Rosberg, secondo, che proprio qui l'anno scorso ha aperto nuvole di dubbi all'orizzonte del britannico, spazzate via solo dopo l'estate. Il tedesco, che aveva centrato pole e vittoria negli ultimi due anni, chiude staccato di 3 decimi. Un giro perfetto arrivato solo all’ultimo: la stoccata del campione del Mondo in carica si è concretizzata nei due giri utili della frazione finale con le gomme supersof, che a Monaco non subiscono un degrado elevatissimo, agevolato dalle temperature leggermente più basse di quelle della mattinata. Questa volta Rosberg non è riuscito a replicare al guizzo vincente di Hamilton e ha perfino abortito l’ultimo tentativo dopo un secondoloccaggio in frenata alla St. Devote. Con la pole in mano il britannico ha l’opportunità concreta di cogliere finalmente il secondo successo nel Principato dopo quello del 2008.

Ferrari bene non benissimo – Sebastian Vettel, primo nelle terze libere davanti alle Mercedes che evidentemente si sono un po' nascoste in mattinata, deve accontentarsi della seconda fila, a meno 7 decimi da Hamilton. Partirà terzo, davanti alla Red Bull di Daniel Ricciardo sulla Red Bull, che ha stampato un gran giro ma in Q1 ha rischiato di rimanere tagliato fuori fino alle curve finali. “Sono in generale contento, ma non credo di aver tirato fuori il massimo dalla vettura”, ha detto Vettel. "C'era troppo freddo, spero di riuscire a infilarmi domani tra le Mercedes e di fare una bella gara. Non siamo riusciti a mettere loro pressione ma domani è un altro giorno". Lo schema Red Bull Ferrari si ripete anche in terza fila. Daniil Kvyat precede un deludente Kimi Raikkonen, staccato dal primo della classe di 1,3 secondi. Sul giro secco, il tedesco sfrutta sempre al meglio le potenzialità della monoposto. E la SF15T ha risposto bene ai dubbi sulla capacità di generare potenza a bassi regimi sulla pista più lenta del Mondiale, dove il grip meccanico e il carico aerodinamico la fanno da padrone. Altro sabato no, invece, per Raikkonen. Una qualifica, la sua, condizionata dal traffico e dalla toccata contro il muro in curva 8 durante il primo tentativo in Q3, che fa seguito al contatto con il guardrail durante le PL3. Domani, partire dietro ad entrambe le Red Bull complicherà davvero tanto la gara di Kimi.

Red Bull risorge – La RB11 si è comportata relativamente bene grazie alle modifiche impostate appositamente per il Principao, lala posteriore dotata di nuove paratie verticali, un monkey seat maggiorato per avere più trazione nel lento ed una diversa geometria delle sospensioni posteriori.

Disastro Williams chiaroscuro McLaren – Un disastro. Vallteri Bottas non riesce a qualificarsi per la Q2 e Felipe Massa non arriva a giocarsi le prime dieci posizioni nella Q3. Mai così male da quando è iniziato il campionato. Sabato dai due volti, infine, per le McLaren, che hanno girato con buona costanza sì nel weekend ma in qualifica sono tornate a far fatica. Da una parte il dodicesimo posto di Button, finora il miglior piazzamento nel 2015 per la MP4-30 Honda, con l’inglese ad un solo decimo dalla Q3, penalizzato dalla bandiera gialla perm il lungo di Rosberg.  Dall'altra Alonso, che ha dovuto parcheggiare la macchina alla prma curva perché l’antistallo  ha ammutolito la power unit Honda sul rettilineo di partenza e partirà 15mo in virtù della penalizzazione inflitta a Grosjean. Davvero  poche le possibilità di conquistare i tanto sperati punti che non sono ancora arrivati in una stagione davvero difficile per il binomio anglo nipponico.

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