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GP Ungheria, Hamilton vola, la Ferrari stona

Hamilton è il più vincente di sempre all’Hungaroring. Per la prima volta è in testa al Mondiale. Raikkonen sesto e autore del giro più veloce, Vettel quarto: terza gara fuori dal podio di fila. In Ferrari non gli era mai successo.
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Hamilton cambia la storia del Mondiale. Comanda dal primo all'ultimo giro e al giro di boa della stagione per la prima volta è in testa al Mondiale. Chiude davanti a Rosberg e Ricciardo, che tiene dietro Vettel. Raikkonen bravo ma sesto, nonostante l'entusiasmante duello con Verstappen. Il campione del mondo centra così il quinto successo a Budapest e diventa il più vincente di sempre nel primo Gp oltre la cortina di ferro. Rosberg, che per la seconda volta quest'anno ha perso il primo posto in griglia entro la prima tornata, completa la doppietta Mercedes, la 26ma per gli alfieri delle Frecce d'Argento, un record assoluto per la F1. Hamilton raggiunge così le 48 vittorie, il tedesco i 48 podi (eguagliato Berger al 15mo posto all time)

Red Bull seconda forza – La Red Bull si conferma seconda forza del campionato. Ricciardo, a punti per il settimo GP di fila, centra il secondo podio stagionale. L'australiano chiude terzo davanti a Vettel. Il tedesco non va a podio da tre gare, come non gli era mai capitato in Ferrari (e in assoluto dalle ultime tre gare del 2014). E' il secondo pilota di sempre a raggiungere i 2 mila punti, ma non è una grande consolazione. Verstappen riesce, anche andando oltre il consentito, riesce a stare davanti a Raikkonen, sesto anche grazie a una strategia stavolta vincente al muretto Ferrari e autore del giro più veloce. Alonso, Sainz, Bottas e Hulkenberg chiudono la top-10.

Hamilton parte a razzo – Hamilton, che quest'anno di partenze ne ha sbagliate diverse e ha completato diverse prove venerdì, stavolta scatta meglio di tutti. Brucia Rosberg, con il tedesco un po' timido alla prima curva, attaccato all'esterno anche da Dani Ricciardo che per qualche metro gli sta davanti ma finisce lungo. Il britannico prende mezzo secondo di vantaggio nel primo settore al secondo giro e con l'asfalto a 50 gradi, temperatura più calda del weekend, i primi passaggi diventano fondamentali. Il primo stint con le SuperSoft, infatti, è brevissimo per tutti, e ogni secondo in più o in meno può fare la differenza.

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Button e team radio: polemica – Vettel, chiuso alla prima curva, perde un secondo al giro mentre Raikkonen, che monta Soft nuove, sale dodicesimo. Iceman, però, accusa un problema a un pedale. Il più in difficoltà, tuttavia, è Button che perde potenza all'impianto idraulico. Via radio gli dicono di non cambiare, e per questo viene punito con un drive through, un passaggio a 80 kmh in corsia box. Si tratta, valutano i commissari, di suggerimenti non permessi dal regolamento: la stessa violazione costata a Rosberg il secondo posto a Silverstone. Ma il problema resta, e le polemiche via radio di Button sono tutt'altro che strumentali. "Il pedale del freno che va giù non è un problema di sicurezza?" si chiede. "Interessante. Penso che qualcuno debba documentarsi su quello che è sicuro e quello che non lo è". Non si comprende, comunque, come sia permesso comunicare via radio tempi e distacchi e non sia consentito invece dare indicazioni in caso di guasti o problemi tecnici. Sarebbe forse più opportuno prendere la strada inversa o tornare, come suggeriva Vettel in questi giorni, alla liberalizzazione dei team radio che restituirebbero comunque un pezzo dello spettacolo perduto della Formula 1.

Prima sosta – Button sembrava comunque vicino al ritiro al quinto giro, ma arriva presto il contrordine che il britannico, qui due volte vincitore sotto il diluvio, prende con evidente sarcasmo. "Oh fantastico – dice – sarà una gara d'inferno". Prevedibilmente è il primo a fermarsi ai box per montare le soft. Come da previsioni Pirelli, è il decimo giro a dare l'avvio alla serie di pit stop, anche se si fermano per primi i piloti di bassa classifica. Vettel, che ha vinto l'anno scorso con due soste (21mo e 42mo giro, ma ci fu anche l'ingresso della safety car), guadagna qualcosina su Verstappen che si sfoga con i suoi ingegneri: "Sto guidando come una nonna".

Le Ferrari sperano – Ma dovrebbe sfogarsi soprattutto per il primo disastroso pit-stop che gli fa perdere due posizioni. Si ritrova infatti dietro Ricciardo e Vettel. "Se sai che il tuo ritmo è competitivo, puoi anticipare la sosta e chi ti sta dietro deve a quel punto reagire" spiega Alberto Antonini, "e la Verstappen non l'ha fatto". Ha davanti anche Raikkonen, che però non si è ancora fermato e ha le stesse soft che girano da 19 passaggi. Nel gioco delle soste, Rosberg non riesce a sopravanzare Hamilton, ma guadagna un paio di decimi grazie ai meccanici. Il resto lo fa il tedesco che recupera oltre un secondo nei confronti di Hamilton, con una guida più aggressiva e precisa in ingresso di curva, e al diciannovesimo giro entra in zona DRS rispetto al compagno di squadra. Il duello fra le due Mercedes favorisce Ricciardo e Vettel che girano sugli stessi tempi. Il tedesco riceve due ammonizioni perché va fuori dai limiti della pista alla curva 11, un curvone veloce dove la Ferrari tende a soffrire di un certo scivolamento verso l'esterno senza riuscire a mantenere la traiettoria ottimale. Intorno al ventesimo giro, le Mercedes sembrano rallentare un po' (forse per gestire il cconsumo di carburante, qui particolarmente critico): nel settore centrale Vettel e Ricciardo riescono a girare quasi mezzo secondo più forte delle Frecce d'Argento. Hamilton e Rosberg, però, tornano a girare sotto l'1'26". L'australiano della Red Bull, però, continua a ridurre il distacco fino a 3,5 secondi al 30mo passaggio mentre il tedesco della Ferrari rimane staccato di circa 7 secondi.

Raikkonen, gara di sostanza – Raikkonen fa il massimo per tenere dietro l'olandese, che ha un passo evidentemente superiore, ma Iceman fa valere l'esperienza e la posizione in pista, nonostante pneumatici meno performanti. E' un principio che vale anche per chi monta le medie, sottolinea Pirelli via Twitter: "E' talmente difficile superare che non hai bisogno di essere più veloce per stare davanti ai rivali". Raikknen si ferma al 30mo giro erientra settimo dietro Alonso e opta per il primo dei tre set di Supersoft nuove ancora a sua disposizione. Il finlandese, per la soddisfazione dei tanti connazionali che come da tradizione riempiono le tribune, impiega poche curve a superare l'asturiano che ha indicato la McLaren come l'unica rivale delle Frecce d'Argento per il Mondiale 2017. Fatica di più Vettel, che come nelle qualifiche si sente stretto nel traffico. Stavolta è il doppiaggio di Massa a scatenare l'ira del tedesco. "Bandiere blu!" si sfoga via radio, "è ridicolo".

Elastico in vetta – Le Red Bull anticipano significativamente la concorrenza al momento della seconda sosta, così da evitare l'undercut di Vettel e provare ad attaccare le Mercedes. Nei 18 giri con le soft nel secondo stint, l'australiano ha infatti girato con buona costanza sotto l'1'25", sforza al massimo le gomme e all'avvicinarsi del 40mo giro non riesce più a guadagnare su Rosberg. Così è Raikkonen, che pure ha le gomme più usate fra i top driver e per di più SuperSoft, l'unico a mantenere i tempi delle Frecce d'Argento, sotto il piede dell'1'25". Hamilton si ferma prima del compagno di squadra (giro 41), con forte graning all'anteriore sinistra e sceglie ancora gomme a mescola soft. Dietro di lui lo imita Vettel, con le stesse mescole, che fa la gara su Ricciardo. Rosberg stampa parziali record nel primo e nel secondo settore ma la sua sosta è più lenta di 4 decimi. Il tedesco esce anche dietro la Sauber di Nasr da doppiare ma continua recuperare su Hamilton. Perde qualcosa al 50mo passaggio per il doppiaggio di Palmer, che grazie ai 5″ di penalità a Kvyat sperava di diventare il 333mo pilota a punti nella storia della F1, ma perde tre posizioni con un testacoda alla curva 4.

Raikkonen-Verstappen che duello – Più dietro Raikkonen, autore di una gara di grande sostanza, continua a guadagnare rispetto a Verstappen, anche grazie all'ala mobile. Il duello si accende al giro 57. Alla seconda curva Raikkonen prova l'attacco ma l'olandese chiude e Iceman danneggia una deriva dal lato sinistro dell'ala anteriore. Raikkonen, però, si lamenta che Verstappen, contrariamente a quanto impone il regolamento, abbia cambiato traiettoria più di una volta. Ma non basta a invertire le gerarchie.

ORDINE DI ARRIVO

1. Hamilton – Mercedes – 70 giri
2. Rosberg – Mercedes – +1″9
3. Ricciardo – Red Bull – +27″5
4. Vettel – Ferrari – +28″2
5. Verstappen – Red Bull – +48″6
6. Raikkonen – Ferrari – +49″0
7. Alonso – McLaren – +1 giro
8. Sainz – Toro Rosso – +1 giro
9. Bottas – Williams – +1 giro
10. Hulkenberg – Force India – +1 giro

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