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GP Ungheria: Rosberg col brivido, ma è allarme Ferrari

Rosberg strappa all’ultimo la pole a Hamilton. Ma ha rallentato abbastanza in quel giro in regime di bandiere gialle? Rallenta forse troppo Vettel, solo quinto. Raikkonen quattordicesimo. Per la prima volta nel 2016 solo una Ferrari in top-10. E due McLaren in Q3. Red Bull ormai seconda forza del Mondiale.
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Il diavolo è nella coda all'Hungaroring. Rosberg estrae un ultimo giro indiavolato e all'ultimo secondo strappa la pole position a Hamilton. Tutta Red Bull la seconda fila, solo quinto Vettel, addirittura quattordicesimo Raikkonen. Il tedesco, unico a scendere sotto il piede dell'1'20" ottiene così la 26ma pole, come Hakkinen, e la 50ma partenza in prima fila. Chiude in 1'19″965, oltre due secondi più veloce della pole di Hamilton dell'anno scorso. Ma le polemiche non mancano. Perché con le doppie bandiere gialle esposte per un testacoda di Alonso tra le curve 7 e 8, Rosberg stampa nel secondo settore il parziale migliore di tutti. "Ha alzato molto il piede nella zona dell'incidente" ha detto Toto Wolff, "per i nostri dati dovrebbe essere ok. I commissari non ci hanno fatto alcuna richiesta, ma non si sa mai". "Ora la decisione spetta ai commissari" spiega Christian Horner, che intanto si gode la seconda fila tutta Red Bull con Ricciardo che riesce a star davanti a Verstappen. 

Una Ferrari in top-10 – Vettel, nonostante l'esercizio di ottimismo dopo le libere di ieri, deve accontentarsi della terza fila con qualche dubbio di troppo, soprattutto per i soli tre decimi che lo separano da Sainz sulla Toro Rosso che gira col motore Ferrari dell'anno scorso. Raikkonen, che ha il record di podi a Budapest (sette, come Senna e Michael Schumacher), partirà solo in settima fila: è la prima volta da inizio anno che solo una Ferrari parte in top-10. "E' una sfortuna, la macchina è andata bene per tutto il weekend" ha detto Iceman. "Su Raikkonen abbiamo sbagliato noi" ha detto Arivabene, "Vettel andava più veloce delle Red Bull ma ha pagato per quelle bandiere gialle". E Alberto Antonini, responsabile comunicazione del Cavallino, rilancia la polemica. "Era una situazione di pericolo, Vettel ha alzato il piede. Mi pare che qualcun altro non l'abbia fatto". Mentre per la prima volta dalla rinascita del sodalizio con Honda, entrambi i piloti McLaren centrano la top-10 in griglia. Alonso e Button, infatti, monopolizzeranno la quarta fila con Hulkenberg e Bottas, sempre in top-10 quest'anno dopo l'Australia.

Ferrari, allarme rosso – La Ferrari, che si poneva al massimo l'obiettivo realistico della seconda fila, deve accettare l'idea di una Red Bull che ha più trazione e più carico aerodinamico, che si comporta semplicemente meglio delle rosse. Continua l'estate caldissima, dunque, del Cavallino non proprio rampante. L'anno scorso la vittoria di Vettel all'Hungaroring aveva allontanato gli spettri della crisi. Ora la Rossa, nonostante il tedesco si rifiuti di considerare questa prima parte di 2016 un fallimento, è di nuovo al punto di partenza. La Ferrari mette in pista una macchina migliore del 2015 ma un rendimento peggiore, ancora senza successi e l'ansia di dover invertire la rotta in fretta. La pazienza di Marchionne potrebbe non durare e i malumori di James Allison, da tempo insoddisfatto dei rapporti con la dirigenza, non aiutano. Troppe le divergenze sul progetto, sul metodo di lavoro, sul suo ruolo. Anche perché Allison, scelto da Domenicali e valorizzato da Mattiacci, è l’unica figura ancora legata alla gestione Montezemolo. Ma non è un direttore tecnico, ed è una figura di questo tipo, quello che era stato Ross Brawn nelle migliori stagioni di Schumi, che sembra mancare a Maranello per contrastare le Red Bull di Newey  e le Mercedes del pool di cervelli di Brackley di cui fa parte anche Aldo Costa. Un vuoto che ha portato a una minore creatività nella ricerca delle innovazioni e a soluzioni temporanee per provare a colmare il gap.

La Q1 dura 75′  – Massa è il primo a uscire su una Williams in difficoltà sul bagnato. "Il tracciato non esalta certo le nostre caratteristiche, per cui per noi è una difficoltà doppia" ha ammesso Claire Williams. Il brasiliano, mai a podio su questo tracciato, scommette sulle intermedie alla fine della Q1 ma con la pista bagnata va in aquaplaning all'uscita della curva. Non è la prima volta che le strategie del team si rivelano controproducenti, così il brasiliano chiude qui la sua qualifica evitando comunque l'ultima fila. E' la terza bandiera rossa di una qualifica quanto mai tribolata, che si chiude dopo un'ora e un quarto. La prima classifica si fissa al primo giro perché torna il diluvio dopo circa 6′. Le qualifiche vengono sospese quando mancano 13 minuti alla fine della Q1. "C'è troppa acqua per queste gomme" spiega via radio Vettel che a Silverstone si è lamentato delle full wet, buone solo "per stare dietro alla safety car". Al momento dell'interruzione, Perez ha il miglior tempo. Negli ultimi posti figurano Raikkonen e le le due Mercedes di Hamilton e Rosberg, usciti in pista più tardi di tutti. Non a caso, alla ripresa, Hamilton scende in pista per secondo, subito dietro Verstappen. Vettel, invece, si trova in mezzo al traffico e si lamenta. Ma dopo quattro minuti le qualifiche si fermano ancora. Ericsson perde il controllo della Sauber, rilevata da una finanziaria svizzera guidata proprio dai suoi sponsor individuali, alla curva 8 e va a sbattere di piatto contro le barriere alla 9. "Sto bene, sto bene" rassicura comunque tutti via radio. La quarta interruzione, per il fuori pista di Haryanto, chiude la Q1 con un minuto di anticipo. Hamilton ha fissato il miglior tempo davanti a Alonso, segno dei progressi della power unit Honda cui hanno collaborato attivamente anche i tecnici McLaren, come ha confermato Eric Boullier. Tira un sospiro di sollievo Bottas, che nell'ultima sessione di libere ha provato un fondo nuovo, ultimo a superare il taglio in Q2.

Hamilton, che rischio in Q2 – La qualifica più importante diventa anche la più complicata. Perché da qui dipendono le gomme per la prima parte della gara, ma l'asfalto è nuovo e non è facile capire quanto effettivamente la pista dreni e quanto la componente oleosa emerga in superficie dopo la forte pioggia. Negli ultimi minuti, comunque, girano tutti con le supersoft. E le sorprese non mancano. Raikkonen, primo a prendere la bandiera a scacchi, viene eliminato in Q2 e partirà solo quattordicesimo. Questione di secondi, di scelte di tempo, che da tutto l'anno condizionano il Cavallino. Hamilton, invece, evita il taglio per appena un decimo, condizionato da un lungo alla prima curva.

Q3 col brivido – Sbandano in tanti alla fine in uscita dell'ultima curva, per una pozza d'acqua che tradisce tanto Ricciardo quanto Vettel. Le Red Bull, comunque, confermano di essere un passo avanti alle Rosse che anche nelle libere di ieri riuscivano a stampare il miglior tempo con le supersoft solo al terzo giro, troppo tardi per risultare competitive in qualifica sul giro secco. "La Ferrari è migliorata" ha detto Lauda, "domani sarà la gara delle gomme".

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