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Il 2013? “L’anno peggiore per l’industria automobilistica europea”

Questo sarà l’anno peggiore per le case automobilistiche europee che continuano a produrre più di quanto sia richiesto dal mercato. Contemporaneamente la sfida ambientale, secondo il presidente ACEA, rende tutto ancora più difficile.
A cura di Danilo Massa
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Volkswagen Golf VII Production At Wolfsburg Plant

La crisi non è solo italiana, ma europea. A dirlo non sono solo le discussioni in sedi politiche, ma i dati del mercato dell'auto, che da sempre rappresenta uno dei settori del consumo capace di essere un indicatore dell'economia. Il presidente dell'ACEA (Associaizione Costruttori Automobilistici Europei), Ivan Hodač, non fa giri di parole: il 2013 "sarà probabilmente l'anno peggiore per le vendite di auto in Europa", dato che dopo il calo di vendite dell'8% dell'anno scorso, ce ne sarà un altro compreso tra il 5 e l'8% nel 2013. Se i dati di marzo possono mostrare un freno alla caduta (un'interpretazione su cui non esiste affatto consenso unanime), quelli di febbraio fanno registrare – stavolta a livello continentale – il peggior calo di vendite degli ultimi 23 anni. Insomma, se segnali di ripresa ci sono, entriamo nell'anno peggiore della crisi, dato che si venderà meno del pur terribile 2012. Inoltre "L'industria dell'auto europea – rincara Hodač – non può continuare a produrre il 30% in più di quanto il mercato non assorba. E' una situazione che nel lungo periodo non può reggere".

E, così stando le cose, l'attenzione all'ambiente non è facile.  In Europa i 27 stati membri non sono riusciti, secondo Hodač, a trovare un accordo sufficientemente incisivo sulle emissioni di Co2. Gli incentivi promossi negli Usa dal Presidente Obama valgono per tutti gli stati membri, mentre in Europa una simile uniformità di intervento non è pensabile. Per di più, prosegue il presidente ACEA, il traguardo posto dalla Commissione europea per il 2020 di ridurre le emissioni per auto a 95 g/km per le auto e a 147 g/km per i furgoni è molto severo, tale da non avere eguali nel mondo. Di conseguenza bisognerebbe intervenire subito: "Si deve investire ora, non nel 2018 o 2019 per soddisfare l'obiettivo – l'industria non è esattamente in una situazione economica in cui può spendere così tanti soldi in investimenti, però abbiamo intenzione di farlo". Del resto, nota l'intervistatore, la Volkswagen sta investendo e di certo nel 2020 sarà pronta a rispondere ai requisiti imposti dall'Ue. E dunque, per Hodač, "Così faranno anche gli altri".

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