Il nome della nuova Ferrari? La dedica al pilota Bianchi non è così scontata
Galeotto fu il tweet e chi lo vide: il cinguettio della Santander, sponsor della scuderia Ferrari, in cui si svelava inavvertitamente il nome scelto per la monoposto in vista della stagione 2017 ha fatto il giro del mondo in pochissimi minuti. A far rimbalzare la notizia da una parte all'altra del globo è stata la sigla scelta, SF17-JB, dove il numero indica la stagione agonistica e le ultimi due iniziali sarebbero un omaggio a Jules Bianchi – il pilota tragicamente scomparso nel 2015, a seguito delle lesioni alla testa riportate in occasione del GP del Giappone 2014, quando con la sua Marussia si era schiantata contro una gru -, che aveva fatto parte della Ferrari Driver Academy e che correva proprio con il numero 17.
Prima il tweet, poi la smentita
Una clamorosa anticipazione o un errore banale? Il dubbio rimane anche se è stato lo stesso sponsor del Cavallino a smentire con un tweet pochi minuti dopo ricordando che la nuova monoposto verrà svelata solo il 24 febbraio. Il dubbio rimane: la Ferrari non ha ancora deciso come chiamare la monoposto che dovrà guidare Vettel e Raikkonen verso la riscossa, per il momento al progetto è stato assegnato solo un numero, 668, ma l'ipotesi, anche se non vedrà la luce a breve, non è da scartare in futuro. Qualche tempo fa, infatti, ci fu una petizione proprio affinché una vettura del Cavallino venisse intitolata al pilota scomparso.
Per capire se le smentite di rito sono solo di facciata o corrispondono alla verità bisognerà aspettare la presentazione ufficiale, ma nella storia della Rossa c'è già stato un precedente: per ricordare Gianni Agnelli, infatti, scomparso il 24 gennaio 2003, Luca di Montezemolo alla presentazione della F2003 aggiunse la sigla GA. Quella vettura fu poi in grado di vincere sia il mondiale piloti, con Michael Schumacher, sia quello costruttori.