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Il nuovo Schumacher? No, è Sebastian Vettel!

Grandissima gioia per la prima vittoria del tedesco che ha tagliato il traguardo a zig-zag e ha dedicato il successo al “padre sportivo” Michael Schumacher, con il quale si sprecano i paragoni. Vogliamo provare a distinguere i due piloti e porre un freno a questo parallelismo cavalcante.
A cura di Vito Lamorte
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La vittoria di Sebasian Vettel a Sepang ha esaltato una nazione intera e non solo: tutti i tifosi della Ferrari nel mondo hanno rivisto una macchina forte e due piloti, anche Raikkonen ieri ha fatto una gran gara, e ora sognano ad occhi aperti. Subito dopo che la monoposto numero 5 della Ferrari ha tagliato il traguardo del circuito internazionale di Sepang sono partiti i parallelismi tra Sebastian Vettel e Michael Schumacher. Ormai sono mesi che andiamo avanti con questa similitudine.

È vero, verissimo. La vettura numero cinque tinta di rosso che arriva prima al traguardo; l’inno italiano preceduto da quello tedesco, il salto di gioia avanti al podio. Una scena che non può non suscitare e rianimare ricordi ormai sopiti ma volevo provare a spezzare questo continuo ricercare di punti d'unione tra Seb e Schumi. Nono sono uguali. La storia non è stata e non sarà la stessa.

Vettel è calato in Italia per far tornare grande la Ferrari, esattamente come il suo idolo Michael Schumacher, ma se vogliamo parlare di statistiche, allora Seb ha fatto addirittura meglio del "Kaiser". Nel 1996 a Schumi servirono cinque Gran Premi per celebrare il primo successo al volante della Rossa mentre Vettel è andato a bersaglio alla seconda occasione dopo il podio in Australia.

Vettel parla già italiano e ringrazia squadra, Maranello e tifosi. Schumi evitò di esprimersi nella nostra lingua. Michael lavorava tanto, parlava poco e in radio era chirurgico. Gli unici momenti di gioia erano sul podio; poi si chiudeva di nuovo in se stesso. Seb è tedesco, ma è disposto a farsi conoscere, a svelarsi davanti ai propri tifosi. La gioia e il pianto subito dopo la gara ne sono la dimostrazione. Insomma, Vettel sembra molto più friendly. Due approcci diversi. Molto diversi.

Sebastian ieri ha centrato la sua 40esima vittoria in carriera ma ha gioito come se fosse la prima. Il più giovane campione del mondo della storia del Circus si catapulta sulle orme del suo mito ponendo le basi per un futuro radioso con il Cavallino Rampante. Ma attenzione, non bisogna perdere il contatto con la realtà.

Arrivabene e l'intera scuderia continuano a dire che bisogna tenere i piedi per terra ma tra i tifosi c’e’ già chi parla di "Super Seb" e di una lotta per il titolo al suo primo anno in Ferrari. Un Mondiale che con la Rossa è sfuggito dall’ex Fernando Alonso che nella famosa notte di Abu Dhabi si fermò sul più bello per dare il via ad una storia nel segno di un ragazzino tedesco cresciuto a pane, Schumi e Formula 1. Non è il nuovo Schumacher… è Sebastian Vettel!

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