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Il Tutor l’hanno inventato a Greve in Chianti. Craft chiede risarcimento a Autostrade

La Corte di Cassazione ha riconosciuto alla Craft di Greve di Chianti la paternità del Tutor, sistema di rilevamento della velocità delle auto. La società toscana ha chiesto un indennizzo di 7,5 miliardi a società Autostrade.
A cura di Vito Lamorte
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Si è chiusa la procedura giudiziaria sulla nascita del Tutor, il sistema di rilevamento della velocità delle auto, e la Corte di Cassazione ha emesso la sua sentenza a favore di una piccola azienda toscana che aveva fatto causa alla società Autostrade per l’Italia sostenendo che quest'ultima le aveva rubato l’idea. A inventare l'attuale Tutor, proponendolo ad Autostrade alla fine degli anni '90, sarebbe stata la piccolissima azienda, la Craft di Greve in Chianti. La Cassazione si è pronunciata dopo dodici anni di contenzioso, e ora si apre la possibilità che Autostrade sia ritenuta colpevole di contraffazione, per ora esclusa dal Tribunale. Inizialmente la società Autostrade avrebbe usato sensori diversi, per poi passare però ad altri resi molto simili a quelli di Craft. Sul caso dovrà ora pronunciarsi la Corte d'Appello. Romolo Donnini, il titolare della Craft che ha portato avanti la lunga vicenda legale nei confronti di Autostrade per l'Italia, ha dichiarato al Corriere Fiorentino: "Ma che poi nel 2004 racconta di aver brevettato. In realtà l’invenzione è nostra. Noi l’avevamo chiamato Sicve, ma era il Tutor di oggi".

La società Autostrade ha replicato in maniera secca: "L'eventuale richiesta di risarcimento di 7,5 miliardi può essere considerata solo una boutade e non avrebbe nulla a che fare con la sentenza in questione. Il giudizio di merito in Corte d’Appello si baserà peraltro su una perizia tecnica che riconosce la fondatezza delle nostre ragioni".

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