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Incentivi per l’acquisto di auto: dal 14 marzo disponibili 40 milioni di euro

Il valore massimo dello sconto al consumatore è di 5.000 euro, ma dei 40 milioni complessivi stanziati per gli incentivi, solo 15 sono rivolti al privato cittadino.
A cura di Danilo Massa
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[quote|left]|La maggioranza degli italiani ha a disposizione la minoranza degli incentivi.[/quote]Finalmente gli incentivi per le auto. E' dall'agosto del 2012 che ne fu annunciata la venuta ed è da allora che l'ampia corte degli automobilisti ne attende l'arrivo. E' sempre dall'agosto del 2012 che i critici hanno mosso le proprie accuse ai legislatori, smarritisi in arzigogoli di burocrazia, privi di realismo e, infine, un po' taccagni. Le associazioni di categoria (Unrae, Federauto, Anfia) avevano denunciato i limiti di queste norme in tempi non sospetti, ma la necessità di svecchiare il mercato dell'auto e le restrizioni della crisi accendono comunque l'attesa degli automobilisti. Entriamo dunque nel dettaglio.

Gli incentivi verranno erogati a partire dal 14 marzo ed il loro valore complessivo è di 40 milioni di euro. "Poco", si sente udire da più parti. Eppure la critica che sembra colpire maggiormente nel segno e che dà la misura dell'esiguità delle risorse riguarda la ripartizione di questi 40 milioni. Non tutti , infatti, sono destinati agli acquisti di persone fisiche. Più della metà degli incentivi, precisamente 25 milioni di euro, sono messi a disposizione di chi adopera veicoli ad uso terzi (ad esempio i tassisti) o comunque nell'esercizio di impresa. Insomma, 25 milioni destinati a taxi, autonoleggi, auto aziendali e della pubblica amministrazione. Il requisito, a parte il destinatario, è che l'auto acquistata sia ad alimentazione alternativa con emissioni di CO2 pari o inferiori a 120 g/km. E' necessario inoltre rottamare un'auto che abbia almeno 10 anni e che sia posseduta dal richiedente l'incentivo da almeno un anno.

Passiamo dunque a chi non possiede auto aziendali e a chi non né è tassista, né autista. Insomma, parliamo della maggioranza degli italiani che ha a disposizione la minoranza degli incentivi: 15 milioni. Anche qui la burocrazia non aiuta, perché per richiedere l'incentivo bisogna individuare nel dettaglio tipologia d'auto, presenza o meno di rottamazione e destinazione d'uso del veicolo. Dei 15 milioni, 10,5 sono riservati all'acquisto di auto con emissioni di CO2 inferiori ai 95 g/km, con rottamazione di veicolo di oltre 10 anni e con la possibilità di modificare anche la destinazione d'uso. I restanti 4,5 milioni sono invece destinati a chi non rottama. Almeno 5 milioni del totale è vincolato all'acquisto di auto con emissioni di 50 g/kg o meno.

Il risparmio del consumatore sarà del 20% del prezzo dell'auto, con tetti massimi di 5.000 euro per i veicoli che emettono 50 g/km, 4.000 entro i 95 g/km e 2.000 entro i 120 g/km. Lo sconto sarà per parti uguali a carico del venditore e dello stato.

Torniamo alle critiche mosse al provvedimento: pochi soldi, distribuiti per di più in maniera selettiva e sbilanciata a favore di aziende e pubblica amministrazione. L'ammontare complessivo è talmente esiguo che è probabile che basteranno pochi giorni ad esaurire i 40 milioni. Anzi, ne basteranno pochi ad esaurire 35 milioni, perché i 5 destinati all'acquisto di vetture sotto i 50 g/kg potrebbero essere addirittura troppi, dal momento che si tratta di automobili che lasciano perplessi gli italiani, comprensibilmente poco inclini ad acquistare auto ad energia alternativa di cui la rete stradale nazionale non offre distribuzione (si pensi alle colonnine di ricarica elettrica pressoché inesistenti).

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