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Inquinamento da smog: Greenpace attacca l’Unione Europea

L’associazione ambientalista accatta l’Unione Europea per le misure adottate da quest’ultima per combattere l’inquinamento causato dai gas di scarico.
A cura di Eugenio Tinto
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Questa è una settimana cruciale per il futuro dei veicoli cosiddetti verdi e quelli a basso consumo, perché i ministri dell’industria europei si incontreranno per preparare le strategie da adottare per il lancio definitivo di tali veicoli. Ma c’è chi reclama strategie più convincenti, o per meglio dire, più pratiche e ovviamente più immediate.

Greenpace ritiene che le misure adottate dall’Unione Europea per contrastare l’inquinamento causato dai gas di scarico delle automobili sono insufficienti. L’associazione ambientalista considera la strategia abbracciata dall’UE poco adatta a combattere tale fenomeno. Ma qual è questa strategia? L’UE punta ad abbassare le emissioni di gas inquinanti a 130 grammi di CO2 per chilometro entro il 2015 e di abbassarle fino a 95 grammi entro il 2020. Un obiettivo ritenuto troppo poco ambizioso da Greenpace.

Per Andrea Lepore, promotore della campagna clima di Greenpeace: "I ministri dell'industria europei devono riconoscere che l'unico modo per rilanciare la competitività del settore automobilistico europeo è indirizzarlo verso veicoli a bassi consumi e basse emissioni. Ma questo è possibile solo con una legislazione ambiziosa e limiti più stringenti". L'associazione ambientalista conclude quindi che se l'Unione europea intende ottenere al più presto veicoli meno inquinanti, non deve far altro che fissare obiettivi più ambiziosi: 80 grammi di CO2 per chilometro entro il 2020 e 50 gr/km di CO2 entro il 2030. Questo obiettivo è possibile solo spingendo le auto ibride o le auto elettriche. Vedremo questa settimana come si evolverà la vicenda.

Eugenio Tinto

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