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Interlagos ‘06: l’ultima volta in rosso di Schumacher

L’ultima gara del sette volte campione del mondo con la Ferrari. In Brasile, nell’ultimo GP della stagione fu autore di una grandissima rimonta che però non gli consentì di vincere il titolo iridato prima di chiudere la sua avventura con la rossa di Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Schumi bacia la sua Ferrari

179 Gran Premi disputati, 72 vittorie, 116 podi, 5 titoli iridati piloti consecutivi e 6 mondiali costruttori. Sono questi i numeri straordinari del binomio più vincente della storia della Formula 1, vale a dire quello composto da Michael Schumacher e la Ferrari. Un legame indissolubile cominciato il 10 marzo 1996 in Australia che ha scritto pagine leggendarie di questo sport per concludersi poi il 22 ottobre 2006 in Brasile. Ecco com’è andata quell’ultima cavalcata di Schumi in rosso.

Schumi si prende il record di Senna, ma Alonso è lontanissimo

La stagione 2006, l'ultima per Schumacher in Formula 1 (prima del ritorno nel 2010), comunque l’ultima da prima guida della Ferrari, comincia con una pole, con cui eguaglia il record di Ayrton Senna, e un buon 2° posto alle spalle di Alonso. La monoposto della casa di Maranello, però, presentava ancora problemi, tanto che dopo 3 GP il ritardo in classifica del tedesco dal leader Alonso era di ben 17 punti. Nel quarto appuntamento stagionale, a Imola, Schumi prima batte il record di pole di Senna, e poi conquista la prima vittoria dell’anno a cui da immediatamente seguito un altro successo nel GP d’Europa. Ma poi quattro affermazioni di fila dello spagnolo della Renault sembrano chiudere definitivamente la lotta per il titolo iridato.

Schumi e Alonso 2006

L’orgoglio del campione

È proprio a questo punto che il campionissimo di Hurt dà inizio ad una rimonta incredibile: dal Gran Premio degli Stati Uniti il ferrarista mette a segno una serie di cinque vittorie in sette gare (nella penultima, a Monza, annuncia il suo ritiro dalle corse a fine anno) che lo portano ad appaiarsi ad Alonso in testa alla classifica. In Giappone, penultima prova della stagione, arriva però la beffa: al 37° giro è costretto al ritiro, quando è al comando proprio davanti al diretto concorrente per l’alloro, che andrà poi a vincere il GP. regalando così la vittoria al rivale.

Annuncio ritiro Schumi

Oltre i tributi, un GP da dimenticare

Il 22 ottobre si arriva così in Brasile sul circuito di Interlagos per l'ultima gara con la Ferrari del sette volte campione del mondo. Prima della corsa, durante la cerimonia, l'ex calciatore brasiliano Pelé gli dona un trofeo alla carriera mentre la BMW-Sauber, come tributo nei suoi confronti, si presenterà in pista con la scritta "Thanks Michael" sull'alettone posteriore. Ma nonostante gli omaggi nei suoi confronti il fine settimana sudamericano non sarà però molto fortunato per il tedesco. Infatti, dopo essere partito decimo, a causa della rottura della pompa della benzina avvenuta in qualifica, Schumi rimonta subito quattro posizioni, ma dopo aver sorpassato Fisichella sul rettilineo, per un contatto con lo stesso pilota romano, fora uno pneumatico ed è costretto a percorrere con un’andatura lenta quasi un giro intero prima di prendere la corsia dei box. Rientra in pista all'ultimo posto a circa 38 secondi dal penultimo, e prossimo al doppiaggio, difatti è poco davanti al compagno di scuderia Felipe Massa, leader della corsa.

Grazie Michael

L’inutile grande rimonta

Il tedesco, però, riesce a rimontare piazzando ad ogni tornata il miglior tempo, compiendo 13 sorpassi in poco più di 40 passaggi rimasti. A pochi giri dalla fine, compie dunque il suo ultimo sorpasso a bordo della Rossa ai danni di quello che sarà il suo successore in Ferrari l'anno successivo, vale a dire il finlandese Kimi Raikkonen, e dopo una rimonta incredibile termina la sua gara al quarto posto. Vince Massa davanti ad Alonso e Button e il titolo iriditato va per la seconda volta consecutiva all’asturiano della Renault che chiude con 13 punti di vantaggio su Schumacher e consente anche alla casa francese di conquistare nuovamente il titolo costruttori per soli 5 punti sulla scuderia del Cavallino.

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