Jaguar E-Type, bella e sfuggente proprio come Diabolik
Sfreccia nella notte, rigorosamente in total black. La Jaguar E-Type fu definita da più parti "la macchina più bella del mondo", ma è soprattutto grazie all'accostamento a un personaggio dei fumetti che il suo fascino è arrivato intatto fino ai giorni nostri: Diabolik. Il Re del Terrore, infatti, non si separa mai da lei: un legame indissolubile tanto da far quasi dimenticare il nome imposto dalla casa per prendere quello dell'eroe che la guida.
Non fu subito amore tra la Jaguar e Diabolik
Mezzo secolo vissuto pericolosamente tra fughe a tutto gas, inseguimenti con l'ispettore Ginko e rapine sia da solo che con la bellissima Eva Kant. Una cosa, però, non manca mai: la fedele Jaguar, l'unica auto mai guidata da Diabolik. E pensare che all'inizio la Jaguar era contraria a questo matrimonio: temendo di ottenere una pubblicità negativa dall'accostamento a un figura come quella del ladro di Angela e Luciana Giussani, la casa inglese impose che non fosse citato il marchio dell'auto. Tempo dopo ci ripensò, arrivando addirittura ad omaggiare il Re del Terrore con una versione speciale per i suoi 50 anni. La Jaguar E-Type, la sportiva più venduta degli anni '60 e '70, rappresentava perfettamente la voglia di fuggire dai problemi quotidiani, quel senso di libertà che solo le sportive vere sanno trasmettere. Anche a costo di qualche pazzia, proprio come Diabolik: all'epoca l'auto costava circa 5 milioni (mezzo milione in meno di una Ferrari 250 Gt) e non passava di certo inosservata, cosa di non poco conto per un ladro. Ma nessuno riusciva a resistere al suo fascino, tanto che furono 70mila gli esemplari venduti.
L'auto più bella del mondo
Non solo Diabolik, però, amava la Jaguar E-Type. Nel mondo sono state le celebrità – realmente esistite – che hanno scelto l'auto del ladro più famoso del mondo: da Brigitte Bardot a Steve McQuenn, da Tony Curtis a George Best. Celebrità che non volevano passare inosservate, un punto che accomunò molti al ladro più famoso dei fumetti e del cinema. E peccato se tutti i marchingegni per scappare alla polizia non fossero di serie, quel che conta è la bellezza sintetizzata perfettamente dalle parole del papà della E-Type, Sir William Lyoms. "Costruire belle automobili costa quanto costruirle brutte. Tanto vale farle belle…". Così bella da essere esposta addirittura al Museum of Modern Art di New York: perchè le opere d'arte devono essere visibili a tutti.
