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Jerez, terreno di caccia per Lorenzo. Marquez prova la fuga, Rossi per colmare il gap

Trentesima edizione consecutiva del “clasico” andaluso, dove le gare si decidono all’ultima curva. Leader del mondiale a 66 lunghezze, lo spagnolo della Honda ha sempre chiuso sul podio a Jerez, il connazionale della Yamaha lo ha mancato solo due volte. Terzo nel mondiale con la metà dei punti di Marquez, Valentino è il pilota che ha vinto di più in assoluto ma negli ultimi anni sono stati gli spagnoli a fare la voce grossa in Andalusia. Dovizioso stringe il suo amuleto. Pedrosa, antidoto di casa per il morale. Programmazione e orari del weekend.
A cura di Valeria Aiello
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La partenza del Gp di Spagna 2015 / Getty
La partenza del Gp di Spagna 2015 / Getty

Il Motomondiale torna a Jerez per il trentesimo anno consecutivo, il più classico degli appuntamenti in Spagna del campionato del mondo dalla sua introduzione in calendario, nel 1987. Solo il circuito di Assen, in Olanda, ha infatti ospitato più edizioni di fila del mondiale. Sull’asfalto andaluso è già stata scritta una buona parte della storia del motociclismo, tra duelli storici, come quello tra Doohan e Criville, alle spallate all’ultima curva, come quella tra Rossi e Gibernau, ma anche tra Marquez e Lorenzo. Una curva, la numero tredici, intitolata nel 2013 proprio al maiorchino e battezzata ai suoi danni in quello stesso anno nel remake del connazionale di quella manovra del Dottore.

Marquez sempre a podio a Jerez, prova la fuga

A sbarcare da leader della classifica iridata con 66 punti dopo tre round iridati è Marc Marquez che, domata una Honda che ora si guida secondo il suo stile, è stato l’unico pilota che da inizio stagione ha chiuso sempre sul podio. La pista di Jerez per lo spagnolo non è certo un ring come Austin ma in MotoGp il numero 93 del mondiale non ha mai mancato il podio, con all’attivo una vittoria, nel 2014 e due piazze d’onore, nel 2013 e 2015. Con due vittorie nelle tre gare di inizio 2016, il due volte iridato della Honda è determinato a calare il tris stagionale nel primo dei quattro round previsti in Spagna.

Terreno di caccia per Lorenzo

Reduce dal secondo posto di Austin dove non era riuscito a lottare con lo spagnolo, Jorge Lorenzo arriva a Jerez con un ritardo di 21 punti da Marquez e l’ufficialità del tanto mormorato matrimonio con Ducati e che diventerà tale dalla prossima stagione. Per provare a difendere il titolo di campione del mondo, il maiorchino dovrà cercare di sottrarre punti al connazionale, interpretando al meglio una gara che in Andalusia ha centrato ben cinque volte in carriera e tre in MotoGP (2010, 2011 e 2015) mancando il podio in top class solo in due occasioni. Terreno di caccia preferito dall’iridato Yamaha dove il trionfo della passata stagione era stato preludio del filotto di quattro gare consecutive con cui recuperava il ritardo dalla vetta del mondiale.

Rossi a -33 sul circuito dove è il pilota ad aver vinto di più

Terzo in classifica piloti con la metà dei punti di Marquez, Valentino Rossi è rimasto ancorato al bottino di 33 lunghezze racimolato nelle prime due gare del mondiale. La caduta al terzo giro in Texas (e il conseguente zero nel mondiale) ha di fatto complicato la sua rincorsa al decimo alloro iridato. Per il pesarese si tratta del peggiore inizio delle precedenti dieci stagioni in Yamaha. Solo in Ducati e all’esordio in 500cc il suo bottino dopo 3 GP era stato inferiore. Ma sul circuito di Jerez è proprio il Dottore ad aver vinto di più in assoluto, con 8 vittorie in carriera, una in 125cc, una in 250cc e ben sei in classe regina, nel 2001, 2002, 2003, 2005, 2007 e 2009, e complessivamente 14 piazzamenti a podio, gli ultimi due nelle ultime due stagioni. Tuttavia, sul tracciato andaluso, sono gli spagnoli a dominare dal 2013: escludendo i successi del Dottore, le uniche vittorie in MotoGP di un pilota di altra nazionalità sono quelle di Casey Stoner nel 2012 e di Loris Capirossi nel 2006.

Pedrosa, antidoto di casa. Dovi stringe il suo amuleto

Quarto nel mondiale a 28 punti e un ritardo di 38 lunghezze da Marquez, c’è Pol Espargaro, che precede Dani Pedrosa a -39 lunghezze dalla vetta. La doppia trasferta americana del veterano della Honda si è tradotta in alti e bassi, tra il podio in Argentina e la caduta al Gp delle Americhe in cui aveva travolto anche Dovizioso. Le repentine scuse al forlivese, ben diverse da quelle fatte da Iannone dopo il fattaccio dell’Argentina, avevano in parte rincuorato un DesmoDovi perseguitato dalla sfortuna. Per il pilota di Sabadell, il rientro in Spagna, vicino all’affetto dei suoi fan, sarà il giusto antidoto per resettare un morale scivolato insieme a lui in quinta posizione nel mondiale. Se però parliamo di pozioni e scacciaguai, a tenere ben stretto l’amuleto dovrà essere Andrea Dovizioso che dopo tre round è appena settimo in classifica iridata a 46 punti dalla vetta. Abbattuto due volte nelle ultime due gare quando era in zona podio, il forlivese non si è assolutamente meritato il doppio strike della trasferta oltreoceano, vittima della furia di Iannone in Argentina e dell’errore di Pedrosa ad Austin. Jerez non è una pista facile per le Ducati, dove nella passata stagione DesmoDovi chiuse sono nono, e dove a fare meglio fu proprio Iannone, sesto alla bandiera a scacchi. Il pilota di Vasto, in Texas finito sul podio alle spalle di Lorenzo, è undicesimo in classifica a -50 punti da Marquez.

Programmazione e orari tv

Gran Premio Red Bull de España, Circuito de Jerez, Spain – Giovedì 21 aprile, ore 17:00 Conferenza stampa piloti. Venerdì 22 aprile, ore 09:55 Prove libere 1; ore 14:05 Prove libere 2. Sabato 23 aprile ore 09:55 Prove libere 3; ore 13:30 Prove libere 4/Qualifiche. Domenica 24 aprile, ore 9:40 Warm Up; ore 14:00 Gara*.

*Programmazione su Sky Sport MotoGP HD. Visibile in differita su TV8, canale 8 del digitale terrestre. Sabato 23 aprile, ore 15:30 Sintesi qualifiche. Domenica 24 aprile, ore 17:00 Gara. Lo streaming live del Gran Premio Red Bull de España sarà un’esclusiva di Sky Online e SkyGo.

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