John Elkann (Fiat): “L’Italia ha beneficiato del nostro sviluppo nel mondo”
Se l'impatto della crisi internazionale sul mercato italiano dell'auto penalizza soprattutto Fiat, la casa torinese ha risposto da tempo puntando sull'estero. Fondamentale alla strategia di diversificazione geografica è stata la scalata di Chrysler da parte del Lingotto, la cui importanza è stata riconosciuta dal Presidente della Fiat, John Elkann, al gala della Morgan Library. In questa occasione Elkann ha ricevuto il premio "Fondazione Ny Prize", consegnato dalla Fondazione Ny che annualmente premia due esponenti della cultura e dell'economia, uno italiano e l'altro americano. In questa occasione il numero uno di Fiat ha sostenuto che "l'Italia ha beneficiato del nostro sviluppo nel mondo". Uno sviluppo senza il quale "non esisterebbe Fiat-Chrysler" e che conferma l'importanza dei rapporti tra Italia e Stati Uniti.
La "conquista delle Americhe" da parte di Fiat, grazie al ponte rappresentato dalla Chrysler, ha reso possibile ammortizzare le perdite in Europa con quote di mercato sempre più significative altrove. Non solo Usa: in Asia, conferma Elkann, le due case automobilistiche "hanno una fortissima capacità di sviluppo in un territorio che non appartiene né all'una né all'altra". Non esiste più prevalenza nazionale, dunque, perché Fiat-Chrysler "è un gruppo anche italiano, anche americano, anche brasiliano e cinese. Non esiste una cultura predominante", sintetizza il presidente.
Del resto, se il salto con Chrysler è l'esito di uno strategia portata avanti negli ultimi anni, è vero anche che progetti non troppo dissimili si tentarono trent'anni fa, quando Gianni Agnelli cercò di giungere ad un accordo con la casa di Detroit. Per questo l'intesa con la casa americana 30 anni dopo suggerisce ad Elkann che "Agnelli sarebbe orgoglioso" dell'impresa americana di Fiat.