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Jonathan Rea: “Questo titolo vale quasi più del primo”

Il pilota Kawasaki bissa il successo della scorsa stagione e per il secondo anno consecutivo si aggiudica il titolo iridato. La stagione decisa all’ultimo round in Qatar.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Jonathan Rea - Getty
Jonathan Rea – Getty

I riflettori del circuito di Losail, alle porte di Doha in Qatar, illuminano la stella di questa stagione 2016, che risponde nuovamente al nome di Jonathan Rea. Per il secondo anno consecutivo è il nord-irlandese di Larne, classe 1987, ad aggiudicarsi il titolo, questa volta tutt’altro che scontato. Si è dovuto aspettare l’atto finale del campionato, con le due manches in Qatar per confermare campione Rea, grazie ad un battagliero Tom Sykes che ha saputo tenere in vita le speranze, e la fredda legge matematica, fino all’ultima bandiera a scacchi. Onore anche ad un altro avversario che ha dato parecchio filo da torcere a tutta la squadra Kawasaki: Chaz Davies, che in sella alla Ducati aveva tutte le carte in regola per aggiudicarsi il Mondiale, dimostrandolo soprattutto in un finale di stagione da vero protagonista.

Rea: una stagione lunga, ed alla fine è lui il migliore

È un Jonathan Rea tranquillo quello che si presenta per le interviste al parco chiuso. La tensione è ormai alle spalle ed è ora di pensare al relax con la famiglia dopo una stagione intensa: “Questo titolo vale molto, quasi più del primo, perché l’inizio dell’anno è stato difficile per tante, tante ragioni: dalla salute di mio figlio, all mia moto, completamente immatura. Abbiamo lavorato molto, a partire dai test pre-campionato e abbiamo dovuto aiutarla a crescere in una stagione lunga e difficile, dove alla fine siamo stati i migliori”.

Jonathan Rea il più regolare

Non più il cannibale della scorsa stagione, dove il titolo era arrivato a Jerez con due round di anticipo dopo un dominio costruito con 14 vittorie. Quest’anno Rea si concede il secondo titolo grazie alla regolarità di piazzamenti: 9 vittorie, ma sempre sul podio tranne in 3 occasioni, delle quali due dovute a noie meccaniche. Meglio di lui, in termini di vittorie, solo Chaz Davies, che però paga qualche ritiro di troppo ed alcuni piazzamenti non all’altezza del valore dimostrato in pista nel finale di stagione. Meglio di lui nel singolo giro veloce l’infallibile Tom Sykes, che si riconferma anche in questa stagione l’uomo della Pole, e che mostra una maturata condotta di gara che ha permesso all’ex-iridato 2013 di tenere testa nei duelli serrati al fianco del fortissimo compagno di box.

Kawasaki porta a casa un bottino pieno

Stagione d’oro per la casa di Akashi, che si aggiudica il secondo titolo costruttori, dopo quello conseguito lo scorso anno. Squadra vincente non si cambia e la fiducia riposta in Sykes e Rea è stata premiata con un nuovo successo nel mondiale riservato alle case costruttrici, da sempre terreno di caccia per le moto italiane, che Ducati in primis, hanno fatto la storia del mondiale riservato alle derivate di serie. Ducati, con l’ultima vittoria nel 2011 segna 17 vittorie su 29 edizioni, Honda ed Aprilia sono ferme a quota 4, mentre dopo i due successi Kawasaki chiudono l’Albo d’Oro Yamaha e Suzuki con una vittoria per marca.

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