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L’auto che guida da sola progettata e testata a Parma

Sensori e telecamere posti su tutti i lati della vettura permetto la lettura della segnaletica e la presenza di ostacoli sulla strada. Il test ha impegnato l’auto nel superamento degli incroci regolati da semaforo, in passaggi pedonali, parcheggi e, soprattutto, rotonde.
A cura di Redazione Motori
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Agli amanti dell'auto, il veicolo che guida da solo potrebbe non piacere, eppure la comodità è innegabile. In passato a sviluppare le necessarie conoscenze in materia sono intervenuti diversi soggetti e le tecnologie di bordo attualmente disponibili sicuramente portano verso quella strada. In questo caso, però, la storia è radicalmente diversa, perché l'auto che guida da sola questa volta parla italiano, con un forte accento emiliano. E' da Parma che VisLab, laboratorio dell’Università di Parma diretto dal professor Alberto Broggi, che il nostro paese lancia la sfida alle grandi case automobilistiche per la realizzazione dei veicoli del futuro.

In un test condotto all'interno di un circuito cittadino, l'"auto che guida sola" ha dovuto affrontare diversi ostacoli comuni all'automobilista di città: semafori, attraversamenti pedonali, parcheggi e, sottolineano i ricercatori, “l’attraversamento di rotonde di forme e dimensioni differenti”. A bordo un computer elabora ciò che l'auto vede attraverso un complesso sistema di laser e telecamere. Le capacità di questo computer di bordo devono essere necessariamente eccellenti, dovendo garantire l'elaborazione di 25 immagini al secondo. L'obiettivo della ricerca, almeno per il momento, non è quello di produrre "Kit", la supercar del film con David Hasselhoff. Il primo passaggio sarà quello di assicurare all'automobilista l'assistenza di un'auto che, all'occorrenza, può essere "autosufficiente".

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