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La famiglia di Jules Bianchi pronta a fare causa alla Fia

Secondo l’accusa la morte del giovane pilota francese si poteva evitare. Nel mirino della famiglia ci sono la Formula 1, la Fia e la Marussia. L’avvocato: “Vogliamo accertare le responsabilità di ogni colpevole mancanza”.
A cura di Matteo Vana
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Il 17 luglio 2015, dopo nove mesi di coma, ci lasciava Jules Bianchi. Il giovane pilota francese, durante il Gran Premio del Giappone del 2014, uscì di pista e colpì una gru mobile, ferma nella via di fuga per rimuovere la Sauber di Adrian Sutil. La corsa in ospedale e le terapie, però, non riuscirono a salvare Bianchi che morì a causa dei gravissimi danni cerebrali riportati . Molti sono stati gli interrogativi nati in seguito alla vicenda, anche molti piloti intervennero sul tema della sicurezza in pista e tanti si scagliarono contro la direzione gara, accusata di aver eseguito una manovra sbagliata.

La famiglia di Bianchi è pronta a denunciare Fia e Marussia
La famiglia di Bianchi è pronta a denunciare Fia e Marussia

A distanza di mesi, ora, è la famiglia del pilota transalpino a passare alle vie di fatto: l'idea, infatti, è quella di intentare un'azione legale nei confronti della Federazione internazionale dell'automobile, della Formula 1 e del Team Marussia per la morte. I legali della famiglia hanno già inviato una formale lettera pre-azione legale, secondo loro la morte di Bianchi era evitabile. L'avvocato Julian Chamberlain, che si sta occupando del caso, ha dichiarato

La morte di Jules era evitabile. La F1 ha fatto molto per migliorare la sicurezza della categoria, ma non è riuscita a identificare quali errori sono stati fatti a Suzuka, errori che hanno poi portato Jules alla morte. Le conclusioni della FIA riguardo l'incidente hanno spiazzato la famiglia del francese e hanno procurato in loro dolore e sorpresa. Adesso sono determinati a portare avanti un processo legale che dovrebbe richiedere alle persone interessante di fornire risposte e assumersi responsabilità di eventuali errori commessi quel giorno. Questo sarà importante per conferire agli attuali e futuri piloti la necessaria fiducia riguardo la posizione predominante della sicurezza nella categoria in cui corrono o correranno. Se questo fosse accaduto a Suzuka, molto probabilmente Jules Bianchi sarebbe ancora vivo e sarebbe intento a competere nello sport che amava.

La famiglia Bianchi a Montecarlo

A distanza di molto tempo la famiglia è ancora scossa. I genitori di Bianchi hanno creato un'organizzazione che si occupa di sostenere i giovani piloti a realizzare il loro sogno e questo weekend saranno a Montecarlo, circuito che il giovane francese amava particolarmente, nonostante avessero dichiarato recentemente di non riuscire a guardare più la Formula 1.

Cerchiamo giustizia per Jules, e vogliamo stabilire la verità sulle decisioni che hanno portato alla morte di nostro figlio al Gran Premio del Giappone del 2014. Come famiglia abbiamo tante domande che sono rimaste attualmente senza risposta e pensiamo che la morte di Jules avrebbe potuto essere evitata se non fossero stati fatti certi errori ha dichiarato Philippe Bianchi.

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