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Le “auto fantasma” che infestano il Paese: radiate oltre 10mila vetture (VIDEO)

La Polizia di stato porta a termine l’operazione “Ghost car”, la più grande indagine in materia di intestazioni fittizie di veicoli.
A cura di Danilo Massa
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Sono state definite "Auto fantasma", perché arrivare a loro è impossibile attraverso le consuete forme di controllo. Più di 10mila mezzi sono stati sequestrati dalle forze dell'ordine che grazie all'operazione "Ghost car" hanno messo fuori circolazione auto, moto e veicoli commerciali utilizzati dalla criminalità per mettere a segno i più svariati "colpi". I banditi usavano questi mezzi per potersi muovere indisturbati, senza il pericolo che occhio umano o meccanico potesse ricondurre a loro attraverso la targa. Con le "auto fantasma", infatti, potevano attraversare i caselli stradali senza pagare e superare sistemi di rilevamento della velocità (tutor o autovelox) senza essere rintracciabili. Alcune auto hanno causato anche incidenti mortali come quello che nell'ottobre del 2011 uccise tre ragazzi schiacciandoli contro il pullman del Torino. Per lo più l'uso di queste auto era destinato a rapine, furti in appartamento, frodi fiscali, spaccio e sfruttamento della prostituzione.

Gli intestatari fittizi erano persone decedute, nomadi, senzatetto o criminali che in questo modo favorivano l'operato dei clan o, più semplicemente, ricevevano denaro in cambio. Tra le auto risaltano quelle di lusso, come le Ferrari, le Rolls Royce o le Lamborghini, ma anche vetture che davano meno nell'occhio come le semplici Panda. Nel 2012 il 70% dei veicoli fantasma era anche privo di copertura assicurativa. Gli utilizzatori delle auto sequestrate, invece, sarebbero solo in piccola percentuale membri della criminalità organizzata (5%); i principali utilizzatori, infatti, sarebbero dell'Est Europa (40%), del Nord Africa (30%) o comuni criminali (25%).

L'indagine è stata condotta dalla Polizia di Stato in collaborazione con ANIA, Motorizzazione civile, ACI e UCI. Il raffronto tra i dati è stato fondamentale per segnalare i casi sospetti. Sono stati raccolti, ad esempio, i dati sui soggetti con oltre 50 auto intestate a sé.

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