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Losail, Dovizioso “Ducati speciale, mi mancavano le sportellate”

“Sapevo che Valentino non doveva stare davanti all’ultimo giro” dice il forlivese dopo aver chiuso secondo alla bandiera a scacchi “Valentino aveva più percorrenza, non riuscivo ad attaccarlo”.
A cura di Valeria Aiello
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Gara stupenda, riuscire ad arrivare a un decimo della vittoria e combattere con Valentino e i pochi chilometri che abbiamo fatto con questa moto è il massimo che potevamo fare” dice Andrea Dovizioso, secondo alla bandiera a scacchi del GP del Qatar davanti al compagno di squadra Andrea Iannone. “È ovvio che abbiamo accusato la mancata vittoria, ma all’ultimo giro Valentino nei curvoni veloci aveva più percorrenza, più grip dietro, non riuscivo ad attaccarlo”.

La mia Ducati era speciale, è stata brava” prosegue il forlivese “Nella prima metà non l'ho spinta fino al 100% perché avevamo un doppio consumo gomme al posteriore, e nonostante non avessi spinto, non ne avevo molto alla fine. Sapevo che Valentino non doveva stare davanti all’ultimo giro. Ci siamo dati un po’ di carenate, è stata una bellissima notte, soprattutto tornare a fare questi combattimenti, e farlo con Ducati dopo tutto quello che è successo in questi due anni con una moto che ha davvero pochi chilometri” Quanto mi sono divertito da zero a dieci? “Nove, perché ero a tanto così dalla vittoria” conclude il forlivese.

Era dal 2006 che tre piloti italiani non monopolizzavano il podio della MotoGP. In quell'occasione era Loris Capirossi su Ducati a vincere davanti a Valentino Rossi su Yamaha e Marco Melandri su Honda il Gp del Giappone. L'anno precedente era accaduto in Italia, al Mugello, quando Rossi vinceva su Max Biaggi e Loris Capirossi.

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