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Marchionne: “L’Italia ce la farà, quando non lo so”

L’ad di Fiat Chrysler punta il dito sugli investimenti e aspetta Renzi a Detroit. Sulla Ferrari vincente guadagna tempo: “Assumerò la carica il 13 ottobre, non ci saranno cambiamenti sull’esclusività del marchio ma dobbiamo fare qualcosa per migliorare le gare”.
A cura di Valeria Aiello
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È dagli Stati Uniti, dove Sergio Marchionne si trova per ritirare il premio Opening Mind Leadership Award – Leadership per Facilitare l’Apertura Mentale – dell’Institute of International Education, che l’ad di Fiat Chrysler parla di ripresa e tempistiche, convinto che l’Italia ce la farà. “Quando? Non so, non vedo le cose migliorare a breve termine” sottolinea Marchionne che in un pronostico non ottimistico per l’economia italiana, punta il dito sugli investimenti, unica soluzione per cercare di creare crescita.

“Negli Usa si creano le cose dal nulla”

All’indomani della gelata dell’Ocse che ha tagliato la stima del Pil italiano a -0,4% nel 2014, l’ad di FCA parla delle differenze tra il nostro Paese e gli Stati Uniti, dove gli investimenti sono tornati a crescere dopo la crisi del 2008, citando l’esempio delle start up: “Il concetto di start up in Italia non mi piace molto, vengono imposti limiti. Qui invece si riescono a creare le cose dal nulla”. Il 13 ottobre ci sarà la quotazione in Borsa di FCA e si completerà il passaggio della Presidenza Ferrari da Montezemolo a Marchionne, con l’obiettivo di Fiat Crysler di “conquistare una fetta di Wall Street” ammette il manager italo-canadese che vorrebbe convertire Renzi al modello americano.

“A Renzi farò vedere la realtà americana”

Sulla visita del premier Renzi a Detroit, “si è offerto di venire quando l’ho visto al Festival di Trento” dice Marchionne. “Sono più che disposto a fargli vedere la realtà di Fiat Chrysler e descrivere il processo di risanamento dell’azienda. Sono disposto anche a presentargli i sindacati americani” puntualizza, “Potrà vedere la realtà americana della Fiat Chrysler, perché viaggiare qui in questo Paese e vedere che cosa siamo riusciti a fare in cinque anni, è impressionante, aiuterà: potremo descrivere il processo di risanamento dell'azienda, come è ripartita questa economia, una cosa eccezionale. In un periodo di due anni è ripartito tutto”.

“A Wall Street in Maserati”

A chi gli chiede come arriverà fisicamente a Wall Street, risponde sorridendo: “In Maserati e non in Ferrari” precisando che “ne facciamo 7mila all’anno e preferisco tenerle per i clienti” mentre sul collocamento del 13 ottobre ha aggiunto: “Non credo ci saranno intoppi. Il 6 ottobre scade il periodo di opposizione dei creditori e non dovrebbero esserci problemi […] Cominceremo con un flottante, poi partiremo con un programma di educazione degli investitori”.

“Quando la Ferrari sul podio? Se lo sapessi…”

Non potevano mancare le domande sulla Ferrari e sulle tempistiche di un ritorno al successo del Cavallino Rampante: “Quando? Se lo sapessi…” dice Marchionne guadagnando tempo. “Assumerò la carica il 13 ottobre, non ci saranno cambiamenti nell’esclusività del marchio, Luca ha fatto un grandissimo lavoro nel migliorare il prodotto e l'azienda. Ora dobbiamo fare qualcosa per migliorare le gare, lavoreremo su uomini, sui progetti… eccetera, eccetera”

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