Marchionne: “Per Ferrari l’importante è vincere, ma non illudiamoci”
La doppietta Mercedes in Canada ha riportato con i piedi per terra la Ferrari: il trionfo di Montecarlo aveva illuso tutti, la strada verso il mondiale pareva ormai spianata, ma era impossibile credere che la versione delle Frecce d'argento vista nel Principato fosse quella reale. La scuderia di Brackley ha dimostrato ancora una volta di non voler alzare bandiera bianca e il quarto posto ottenuto da Sebastian Vettel, dopo una grande rimonta partita dall'ultima posizione, ha ridato linfa a Lewis Hamilton in ottica mondiale piloti: il distacco tra i due, ora, è di soli 12 punti.
Vincere è l'unica cosa che conta
La stagione del Cavallino, nonostante in Canada il tedesco sia finito fuori dal podio per la prima volta in questa stagione, rimane più che positiva: la Rossa ha dimostrato di aver colmato il gap con la Mercedes in ogni pista e di potersela giocare ad armi pari con la scuderia che, dall'avvento dell'ibrido in Formula 1, ha lasciato agli avversari solo le briciole. Un passo avanti importante per la scuderia di Maranello, ma il presidente Sergio Marchionne, a margine del Consiglio Italia Usa a Venezia preferisce mantenere un basso profilo.
Io credo che i risultati della Formula 1 abbiano impattato in maniera positiva sulla percezione del brand da parte della clientela e potenzialmente anche sui margini. La cosa importante – ha dichiarato il numero uno della Rossa – è finire la stagione e vincere, cerchiamo di non illuderci che dopo sette gare abbiamo fatto ‘la pizza'. La squadra sta bene, anche se dopo l'ultima gara..
Mancano ancora troppe gare alla fine per pensare di aver portato a termine la missione, la lotta con la Mercedes è serrata e si concluderà, probabilmente, solo all'ultima gara. L'obiettivo dichiarato della Ferrari è quello di tornare a vincere il campionato – che manca dal 2008 – e per farlo bisognerà evitare altre battute a vuoto. Il morale, nonostante la sconfitta di Montreal è alto, già a Baku la Rossa ha l'opportunità per riprendersi quanto lasciato in mano agli avversari nell'ultima gara.